sabato 4 febbraio 2012

Luca Anacoreta


Un anacoreta è un religioso che si ritira, in un luogo solitario o deserto, a pregare e a digiunare. I latini erano soliti dire "Nomen omen" ovvero "Il destino è nel nome": capita qualche volta che nel nome sia scritto il proprio destino, o il proprio lavoro. Luca Anacoreta non è un asceta del deserto ma per rientrare nella sua categoria agli europei avrà sicuramente digiunato,  meditato profondamente sulla strategia di lotta e  cercato di placare i demoni interiori per salire sul tatami di gara con la mente libera da inutili preoccupazioni e sopratutto si sarà allenato in maniera certosina senza distrazioni mondane come un vero yamabushi.

Luca Anacoreta, romano, classe 1989 inizia a praticare jiu-jitsu brasiliano a 17 anni nell'accademia di Rogerio Olegario, oggi, a 23 anni, è un giovane talento che si allena con costanza e abnegazione; il suo jiu-jitsu mostra un costante miglioramento così come la sua condizione fisica: "Mi sono iniziato ad allenare seriamente sulla forza e resistenza in sala pesi con Mirko Silvestri , mio personal trainer, compagno di squadra e amico".

Anche la lotta in piedi è  migliorata molto e si vedono i frutti degli allenamenti con Ivan Tomasetti judoka di livello nazionale, così come il suo stile da passador molto influenzato dal campione Terere, che ha a vuto la fortuna di ospitare un mese a Roma e al quale avrà sicuramente carpito molti trucchi del mestiere.

Il suo stile ricorda molti campioni del calibro di Terere, Galvao, e Jacarè e non è un caso che siano i suoi atleti preferiti. Atleti completi sia in piedi che a terra. Ovviamente non disdegna atleti funambolici come i fratelli Mendes noti per il loro inconfondibile stile di prendere la schiena. In un certo senso Luca sta adottando in controtendenza, un jiu-jitsu solido e basico come quello di Rodolfo Vieira, senza  dimenticarci che Luca ha un ottimo gioco di guardia.

Luca Anacoreta è arrivato secondo al Mondiale dell'anno scorso, dopo sei vittorie, tre per finalizzazione e tre ai punti,ed una finale conclusa 0-0,decisione arbitrale, molto discutibile.

Quest'anno agli europei sbaraglia tutti i suoi avversari e raggiunge il gradino più alto del podio finalizzando tutti i suoi avversari. Vince e convince, Il Luca di quest'europeo è un atleta ormai pronto per giocarsela da protagonista a livello mondiale.

"Il jiu-jitsu mi ha cambiato la vita!" - Dice Luca in un intervista rilasciata a Andrea Baggio e aggiunge -  "Non ricordo di aver avuto molti obiettivi importanti prima di iniziare a praticare questo sport. Non ero nemmeno molto sicuro di me. Oggi invece, grazie a questo splendida arte marziale, ho iniziato a preoccuparmi del mio benessere fisico e mentale. Devo dire che il BJJ mi ha fatto crescere moltissimo. L'unica pecca è che ora sono "jiu-jitsu dipendente"!!"

I suoi prossimi obiettivi sono: "avere una struttura dove insegnare jiu jitsu dai bambini e adulti, uomini e donne, e magari riuscire ad essere competitivo a livello internazionale con le cinture nere brasiliane e americane". Questo è quanto si legge in un intervista rilasciata a Dino Fuoco ed è quanto gli auguriamo di raggiungere.

Ma ora godiamoci le sue performance a Lisbona:


Fonti:
Intervista realizzata da Dino Fuoco
Try to fight










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