Domenica 3 novembre ho partecipato alla 1ma coppa Italia della FIGMMA in veste di coach, atleta e arbitro. A volte si dice il troppo storpia, per fortuna questa volta non è stato confermato il detto popolare.
Per me è stato un rientro alle gare dopo un fermo di 2 anni. Era il 2011 e al Milano challenge conquistai un terzo posto. Oggi mi sono rimesso in gioco, a 44 anni, nella veterans in una categoria che non è la mia, la 77, nella quale mi sono iscritto per aver perso peso dopo una brutta tracheite. Non in perfetta forma in seguito a due cicli di antibiotici e ancora con una caviglia dolorante per una distorsione e un alluce con una dolorosa microfrattura, ho deciso comunque di lottare, dal momento che sarei stato in compagnia dei miei ragazzi. Questa responsabilità ha sicuramente giocato a favore del mio stato d'animo, più preoccupato del loro esordio che del mio rientro e questo mi ha consentito una relativa minore tensione pre gara. Anche il mio ruolo di arbitro, incombenza che mi ha impegnato per il resto della giornata, ha sicuramente attenuato questa tensione.
Alla fine sono riuscito a lottare come volevo: due match per me in un girone all'italiana. Vinco il primo 10 a 1 e il secondo per finalizzazione dalla monta con x choke. Per me l'agonismo è solo una parte della formazione di un jitsero. Il mio modesto esempio è una riprova che a qualsiasi età, e anche con qualche acciacco, si possono mettere da parte timori e resistenze e cimentarsi in un contesto agonistico.
Per me è stato un rientro alle gare dopo un fermo di 2 anni. Era il 2011 e al Milano challenge conquistai un terzo posto. Oggi mi sono rimesso in gioco, a 44 anni, nella veterans in una categoria che non è la mia, la 77, nella quale mi sono iscritto per aver perso peso dopo una brutta tracheite. Non in perfetta forma in seguito a due cicli di antibiotici e ancora con una caviglia dolorante per una distorsione e un alluce con una dolorosa microfrattura, ho deciso comunque di lottare, dal momento che sarei stato in compagnia dei miei ragazzi. Questa responsabilità ha sicuramente giocato a favore del mio stato d'animo, più preoccupato del loro esordio che del mio rientro e questo mi ha consentito una relativa minore tensione pre gara. Anche il mio ruolo di arbitro, incombenza che mi ha impegnato per il resto della giornata, ha sicuramente attenuato questa tensione.
Alla fine sono riuscito a lottare come volevo: due match per me in un girone all'italiana. Vinco il primo 10 a 1 e il secondo per finalizzazione dalla monta con x choke. Per me l'agonismo è solo una parte della formazione di un jitsero. Il mio modesto esempio è una riprova che a qualsiasi età, e anche con qualche acciacco, si possono mettere da parte timori e resistenze e cimentarsi in un contesto agonistico.
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