domenica 2 marzo 2014

Torino Challenge 2014 un vero successo


L'edizione di quest'anno del Torino Challenge sarà ricordata come la migliore competizioni di Jiu-Jitsu Brasilano organizzata in Italia. Freddy con l'aiuto del suo suo staff (complimenti alle ring coordinator brave e belle), negli anni ha saputo mettere a frutto i giusti miglioramenti alla sua creatura riuscendo a raggiungere un livello organizzativo migliore di tante competizioni organizzate all'estero e più "blasonate". Sono convinto che i vertici federali dovrebbero venire a Torino il prossimo anno ad imparare come si organizza una gara!


Agli atleti Freddy ha messo a disposizione un palazzetto dello sport eccezionale all'interno di un parco e dotato di tutti i comfort: griglie che cambiavano l'aria, spogliatoi con docce, sapone nei bagni. Poi 8 aree di gara con ampia zona per il riscaldamento; una cornice degna per un evento che ha avuto la presenza di oltre 600 atleti provenienti da tutta Italia e dall'Europa, sopratutto da Francia e Svizzera.

Staff cortese e ben organizzato, gestione dei tempi nei limiti dell'umanamente possibile, premi in denaro. A volte dubito che Freddy sia Brasiliano, ha più la metodicità, precisione e maniacale cura dei dettagli propria dei teutonici.

Tante lotte e nessun intervento grave dello staff medico, a riprova che gli atleti in accademia imparano un jiu-jitsu sempre più tecnico, sportivo e rispettoso dell'avversario.

Ottimi gli incontri da vedere, anche per la presenza di nomi noti del panorama nazionale come Luca Anacoreta e Ivan Tomasetti, al quale oramai la cintura marrone sta stretta, e atleti stranieri come lo svizzero Thomas Oyarzun di altissimo livello.

Per questa edizione del Torino ci eravamo sentiti con Freddy e mi ero permesso di dargli alcuni suggerimenti. Una cosa è dare suggerimenti tutt'altra cosa è realizzarli e devo dare un merito a Freddy che si è prodigato per dare veramente agli atleti un servizio impeccabile. Sono convinto che anche chi ha perso alla prima lotta, come me, non ha accumulato, nonostante le tante ore di permanenza nel palazzetto quello stress e fatica provate in altre gare.

Freddy mi ha chiesto un favore d'amico - non pensiate che mi abbia chiesto di parlare bene del suo torneo, anzi al contrario -  mi ha chiesto di essere critico perché:" da fuori le cose da migliorare si vedono meglio e tu hai un eccellente occhio critico". Lo ringrazio del complimento e mi permetto di fare alcune critiche costruttive.

Un aspetto che anche Freddy ha notato, e che purtroppo solo in parte è riuscito a risolvere con ripetuti appelli al microfono, e stato quello di tenera l'area di accesso agli atleti riservata solo a quelli in attesa di combattere. Per risolvere questo problema occorrerebbe forse un servizio d'ordine perché i ring coordinator sono troppo impegnati a fare il loro lavoro. Poi farei entrare in area di gara solo chi effettivamente deve lottare. Chi ha lottato dovrebbe essere invitato, o accompagnato, a raggiungere  un area intermedia opportunamente preparata, tra l'area di gara e quella di controllo peso,  per attendere il proprio  turno.

Condicio sine qua non per poter arbitrare dovrebbe essere aver partecipato all'ultimo aggiornamento ufficiale. Sono convinto che anche una cintura viola ben preparata potrebbe fare meglio di una marrone e nera che, forte della sua esperienza, non trovi necessario aggiornarsi o seguire un corso ufficiale. Qui apro una parentesi rivolta ai vertici federali della UIJJ: per chi viene fuori Roma e deve pagare spese di viaggio e soggiorno, non sarebbe il caso di far pagare meno? E poi, magari, far pagare la stessa cifra che si paga a Lisbona (50 anziché 75), dove tra le altre cose per gli aspiranti allenatori erano previste comode sedute in una sala conferenze con tanto di schermo e diapositive? In fin dei conti più arbitri ci sono e meglio è, chiusa parentesi.

Alla fine della competizione occorrerebbe fare un bilancio delle prestazioni dei vari arbitri e decidere quali riconfermare e quali no per le prossime gare, in modo da poter attingere sempre ad arbitri prepararti e motivati. Puntare sulla meritocrazie e dare una chance a chiunque si volesse candidare nel ruolo di arbitro, se in possesso dei requisiti di serietà, imparzialità e autorevolezza. Un consiglio potrebbe essere quello di chiedere agli aspiranti arbitri, in possesso dell'attestato di partecipazione al corso, di inviare le loro candidature in modo da valutare i più idonei a ricoprire i ruoli di giudice di gara.

Ho avuto l'impressione che su alcuni punti più controversi gli arbitri siano stati più di una volta in difficoltà: quando assegnare i vantaggi, quando e come chiare PAROU (magari evitare di farlo in piena azione all'interno dell'area di gara vanificando così i punti di un ribaltamento o proiezione), come valutare un passaggio di guardia e come considerare la cento kili stabilizzata?

Un episodio deprecabile e stato quello di un atleta Brasiliano che ha quasi aggredito l'arbitro contestandogli una decisione. Questo stesso atleta poi, smessi i panni dell'agonista, ha messo quelli dell'arbitro. In casi come questi occorrerebbe prendere provvedimenti disciplinari e magari non riconfermare nel ruolo di arbitro chi si rende protagonista di simili episodi. Un altro episodio è stato vedere un arbitro in pausa fare l'angolo ad un suo atleta e poi sostituire un collega per un solo incontro in occasione di un match in cui a lottare c'era un atleta del suo team. Cadute di stile che devono essere evitate.

Per sfuggire il rischio di vedere giudici di gara arbitrare propri allievi, potrebbe essere il caso di far ricoprire ad un altro arbitro il ruolo di segna punti; questo per permettere, in questi casi, una staffetta. la cosa non è facile ma tentar non nuoce.

Questo è tutto, ritengo che alla fine il bilancio sia molto positivo. Ci saranno sempre problemi e fraintendimenti, ma su una cosa siamo tutti daccordo, quest'anno Freddy ha fatto veramente un ottimo lavoro, complimenti!

2 commenti:

  1. Confermo e ripropongo i complimenti a tutto lo staff organizzativo.
    E’ stato un vero piacere partecipare a questo evento.

    Andrea

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  2. L'atleta brasiliano di cui parli poi entrato nei panni di arbitro non ha fatto altro che sbagliare verdetti dare punti dove non c'erano e non dare punti dove invece c'erano..in quasi tutti i combattimenti non guardava neanche gli atleti combattere si girava e sbadigliava. Dovrebbe mettere in conto che c'è gente che viene da lontano per queste competizioni, investe soldi, tempo e passione e penso che questo arbitro come altri dovrebbero impegnarsi e concentrarsi di più sul combattimento e soprattutto essere imparziali. Nel complesso bella competizione è bell'ambiente. Alla prossima.

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