venerdì 13 giugno 2014

Intervista con Yvone Duarte - Yvone Duarte Inteview

Yvone Magalhães Duarte 5th degree Brazilia jiu-Jitsu black belt

Maxbjj ha l'onore di ospitare sulle sue pagine un'esclusiva intervista con la cintura nera femminile più graduata della storia del jiu-jitsu. Si chiama Yvone Duarte e attualmente risiede nel nostro paese, a Roma, dove si è trasferita col  marito.


Maxbjj - Yvone prima di tutto vorrei ringraziarti per aver accettato subito la mia richiesta di un'intervista e poi chiederti di presentarti ai lettori del mio blog.


Prof. Yvone Duarte - Mi chiamo Yvone Magalhães Duarte, sono nata a Rio De Janeiro, sono un'assistente sociale, con una grande esperienza verso i diritti umani. Ho lavorato presso l'Università Nazionale di Brasilia (UNB) per tre anni, alla Camera dei Deputati per quattordici anni e nel consiglio federale di psicologia per dieci anni. Ho dedicato una grande parte di questo tempo verso i problemi di salute mentale, i  diritti umani, l'ambiente, le minoranze e, soprattutto, i temi che interessano la società civile. 

La mia famiglia è del nord del Brasile, Roraima, dove ho studiato fino all'età di quattordici anni. Stimolata da mio padre, ho iniziato a praticare sport in età molto giovane. Mentre ero a scuola ho gareggiato nella pallavolo, pallamano e ginnastica artistica. Mi distinguevo per la mia personalità caratterizzata dalla tenacia,  tecnica e  flessibilità. 

Sono arrivata a Rio durante l'età d'oro della ginnastica di "Jane Fonda"; le palestre erano piene di specchi, musica ad alto volume e un sacco di esercizi ripetitivi. Non sono mai stata attratta da questi piaceri narcisistici.


Yvone e il fratello Pascoal

In quel periodo mio fratello Pascoal Duarte (oggi cintura corallo) ha iniziato a praticare il jiu-jitsu in Copacabana. Mi portò poi a vedere i campionati dove assistetti ai combattimenti che oggi sono considerati storici, disputati dalla generazione che ha consacrato il Jiu-jitsu, aprendo così uno sbocco lavorativo per i professionisti del jiu-jitsu in tutto il mondo. Questa generazione "dorata"  ha prodotto ottimi combattenti, e quei combattimenti furono fantastici. Ho assistito ai grandi incontri che hanno fatto al storia tra:

Rickson Gracie X Sérgio da Penha
Pascoal Duarte X Royce Gracie
Royler Gracie X De La Riva
Cassio Cardoso X Royler Gracie.

Tutto questo è stato senza dubbio stimolante. Quello che fu veramente decisivo allora fu quando Osvaldo Alves decise di formare una squadra competitiva femminile, quando nessuna delle altre accademie lo aveva fatto. Mio fratello è stato il mio primo insegnante; mi accompagnava all'allenamento ogni giorno  e mi preparava i frullati di banana o l'
açaí. Allora ero molto leggera pesavo  48 Kg.

Maxbjj - Il tuo maestro Osvaldo Alves è una leggenda del jiu-jitsu. Molti campioni del Jiu-Jitsu hanno appreso da lui il combattimento in piedi e molti lo ricordano per essere stato un esperto di chiavi ai polsi. Ci puoi raccontare uno o più aneddoti su di lui? 


Prof. Yvone Duarte - L'accademia Osvaldo Alves combinava le abilità tecniche con la semplicità esemplare. Egli ha lasciato una fantastica eredità. Ha formato un numero impressionante di ottimi cinture nere con un alto livello di tecnica, docenti e combattenti di prim'ordine.

Nel primo campionato abbiamo vinto in tutte le categorie e cinture. E questo è durato a lungo! Poiché le accademie non avevano squadre femminili, poche di loro continuarono nel loro allenamento. Dalla mia classe, purtroppo, solo io ho ottenuto la cintura nera.

Il Maestro ci prestava particolari attenzioni, gli allenamenti erano pesanti, questi includevano la corsa sulla sabbia sotto la sua diretta supervisione e ogni Venerdì sera ci chiamava per vedere se eravamo a casa, e per sincerarsi che andassimo a letto presto!

Il suo stile ha determinato una convivenza sociale molto diversificata sul tatami. Ci allenavamo con persone di diversa
formazione e provenienza sociale. Ho visto giudici e promoters allenarsi con i buttafuori; motociclisti allenarsi con i  docenti universitari, uomini d'affari con i figli di cameriere. In un paese (Brasile), dove la concentrazione di ricchezza è ancora un ostacolo sociale, dove le situazioni di convivenza tra ricchi e poveri sono rare, e dove il pregiudizio della classe media è ancora presente, questo risultato è stata una vera e propria rivoluzione, che ha offerto un patrimonio socio-culturale fantastico.

Sono orgogliosa di aver partecipato a questo gruppo e di essere stata un'allieva dell'accademia di Osvaldo. Inoltre sono orgogliosa di aver fatto parte di questa generazione d'oro.
 
Maxbjj - Cosa ne pensi del jiu-jitsu sportivo oggi che molti lo criticano perché vedono quanto si sia allontanato dalle origini e dall'efficacia della difesa personale?
 
Prof. Yvone Duarte - Il jiu-jitsu come autodifesa non si è mai allontanato dalla sua origine. Sono le persone che utilizzano il jiu-jitsu con motivazioni e interessi sbagliati. Possiamo confrontare il jiu-jitsu con la teoria della relatività, Einstein ha creato la formula dell'energia atomica, ma altri interessi hanno deciso di lanciare la bomba su Nagasaki e Hiroshima!

Maxbjj - Nella tua biografia su BJJ heroes c'è scritto che tra le tue tecniche preferite c'era lo strangolamento incrociato con i baveri dalla guardia chiusa. Oggi vediamo pochissimi atleti usare questa tecnica in competizione. Pensi che sia una tecnica efficace ancora oggi o l'evoluzione del jiu-jitsu l'ha resa obsoleta?  

Prof. Yvone Duarte - Il Jiu-jitsu è dinamico. Negli anni '60, i precursori utilizzavano tecniche dalla guardia chiusa e molto pochi ganci. Negli anni '70, le lotta finivano con molte ganci dalla schiena e montade. Negli anni '80 e '90 era difficile passare la guardia, anzi  quasi impossibile. Abbiamo visto molteplici forme di guardie aperte con molti ganci e ribaltamenti. Non mi piace molto parlare in termini di "evoluzione" perché ho un profondo rispetto per le origini del jiu-jitsu in Brasile e per i suoi fondamentali, che sono soggetti a modifiche, naturalmente, e all'acquisizione di nuove strutture, ma io riconosco i principi di base nella maggior parte di questi nuovi movimenti. La lotta sembra che abbia qualcosa di ciclico, anche perché è decaduta negli anni '80, e ora, negli ultimi anni, sta tornato ad essere una buona risorsa efficace.

Mi è stato insegnato di terminare una lotta con una finalizzazione. Il mio stile di combattimento è stato definito dalla mia scuola, nella nostra palestra avevamo una delle migliori guardie a Rio; Ho incluso diverse tecniche e mi sono allenata molto con la guardia chiusa. Ma, naturalmente, se questa non aveva successo ricorrevo ad altre risorse, appropriate al momento della lotta. E come dice il proverbio brasiliano: un occhio al gatto, l'altro ai pesci! 

Maxbjj - Oggi il Jiu-Jitsu quanta parte ha nella tua vita? 

Prof. Yvone Duarte - Io uso il jiu-jitsu nei meeting per preparare le  mie strategie. Il jiu-jitsu è una parte molto importante e rilevante del mio stile di vita e sempre mi ha aiutato nei momenti difficili. Ho molta voglia di aiutare le donne affinché  conoscano il Brazilian jiu-jitsu! Il Jiu-jitsu ti prepara per ogni combattimento all'interno o all'esterno del tatami. Ti insegna a cadere e a rialzarti, a ripetere una tecnica tante volte quanto è necessario, a ricercare sempre di migliorare tecnicamente; questo è un esercizio di umiltà! Conoscere e utilizzare il proprio potenziale, riconoscere i propri limiti; superare il dolore e il giorno dopo svegliarsi e voler combattere ancora: cosa c'è di meglio di questo?

Il jiu-jitsu entra silenziosamente a far parte della routine dei praticanti. Dapprincipio fa lavorare tutti i muscoli, migliora le funzioni cardiovascolari, fa lavorare gli addominali, le gambe, le braccia, il collo; e, infine, l'opera più affascinante: quello mentale. Quando noi assorbiamo, anche senza rendercene conto,  i benefici al di là dell'aspetto fisico, noi incominciamo a sentire l'effetto reale di questa arte "morbida": lo stato di torpore dopo un duro allenamento e la sensazione di grande soddisfazione, rassicurante per la mente, aiuta a scaricare lo stress della routine quotidiana, fa acuire i riflessi, ci rende più sicuri e ci trasforma, dandoci una vera dimensione personale e la precisione dei movimenti.

Naturalmente questo periodo di apprendistato può richiedere anni. Questo affinamento per riuscire a combinare corpo e  mente richiede tempo, dedizione, miglioramento tecnico, una buona guida e un fondamento filosofico di base. Dopo tutto, il jiu-jitsu è un'arte gentile, ma non tutti raggiungono quest'arte suave! Non ogni combattente può raggiungere lo spirito dei samurai, questo appartiene a poche persone!


Maxbjj - Ai tuoi tempi non c'erano molte ragazze che praticavano il Jiu-Jitsu quali difficoltà trovasti  e come le superasti?

Prof. Yvone Duarte - Oltre ai benefici che ho gia menzionato, penso che noi donne viviamo in una società molto maschilista in Brasile; soffriamo di un sacco di aggressioni verbali e fisiche, molte vengono anche violentate. Quindi, se una donna è una combattente e ha conoscenze tecniche sarà in grado di difendersi, e questo certamente la renderà più sicura  e rilassate. Potrebbe non essere necessario utilizzare questo potenziale, il che sarebbe assai meglio, ma se dovesse averne bisogno...

Nell'accademia di Osvaldo Alves l'atmosfera era sempre invitante. L'unica difficoltà era riuscire a  portare le donne nelle competizioni ufficiali. Superare questo ostacolo è stato difficile ma ci siamo riusciti.


Maxbjj - Yvonne da quanto sei in Italia e quanto tempo ti fermerai nel nostro paese?

Prof. Yvone Duarte - Dovrei passare una bella estate a Roma. Sono arrivato qui quattro mesi fa, e mi sto davvero godendo l'Italia, un paese bello e caldo. Ho imparato molto da voi! Ho avuto la possibilità di studiare quest'anno. Sono appena uscita da estenuanti ritmi lavorativi e per quest'anno sto preparando nuovi progetti!  


Maxbjj - Roma è una città dove ci sono molti praticanti di Brazilian Jiu-Jitsu. Hai già visitato qualche accademia? 

Prof. Yvone Duarte - Non ho avuto la possibilità di visitare le accademie di Roma, ma sicuramente lo farò presto. 

Maxbjj - Per chi volesse conoscere e apprendere i segreti della scuola di Osvaldo Alves come ti può contattare? 

Prof. Yvone Duarte - Chi mi vuole contattare lo può fare via  e-mail (duarte.yvone@gmail.com) o sul mio profilo Facebook.

Maxbjj - Grazie per questa intervista e spero di fare la tua conoscenza prima possibile.

Prof. Yvone Duarte - OSSSSSSS! Arrivederci!





English/Portuguese version

Maxbjj has the honor to host in his pages an exclusive interview with the first female black belt in the history of our discipline. She is called Yvone Duarte and currently resides in our own country in Rome where she moved with her husband.

Maxbjj - Yvone first of all I would like to thank you for accepting my interview  and ask you to introduce yourself to my blog readers.

I am Yvone Magalhães Duarte, born in Rio de Janeiro, social assistant with an outstanding experience in human’s rights. I worked in the National University of Brasilia (UNB) for three years, in the Chamber of Deputies for fourteen years and also, in the federal counsel of psychology for ten years. I have dedicated a big part of this time for mental health problems, human`s rights, environment, minority, and above all, themes that interest the civil society.

My family is from the north of Brazil, Roraima, where I studied until I was fourteen years old. Stimulated by my father, I started practicing sports in a very young age. While in school, I competed volleyball, handball, and artistic gymnastics. I was recognized for my uniqueness’ persistence, technique and flexibility.

I arrived in Rio on the gold ages of the “Jane Fonda” gymnastic; the gym was consisted with mirrors, loud music and a lot of repeated exercises. I was never attracted by this narcissi pleasure.

By this time, my brother Pascoal Duarte (koral belt now a days) started to practice jiu-jitsu in Copacabana. He took me to watch championships. I saw fights that are considered historic, from the generation that consecrated Jiu-jitsu, and opened the labor access for jiu-jitsu professionals in the whole world. This “gold years” generation produced excellent fighters, and those combats were fantastic. There are the ones that I saw fighting:

Rickson Gracie X Sérgio da Penha
Pascoal Duarte X Royce Gracie
Royler Gracie X De La Riva
Cassio Cardoso X Royler Gracie.

This was with no doubt stimulating. What was really decisive was when Osvaldo Alves formed one competitive team of women, when none of the others academies have done it. My brother took me for the firsts trainings; he used to drive me every day, and prepare my banana or acai vitamin. I was very light by this time; I weighted 48 Kg.

 

Sou Yvone Magalhaes Duarte, nascida no Rio de Janeiro. Assistente Social com destacada experiência em Direitos Humanos. Trabalhei na Universidade Nacional de Brasília, Unb (3 anos) Câmara dos Deputados (14 anos) e no Conselho Federal de Psicologia(10 anos). Dediquei grande parte desse tempo a projetos de saúde mental, direitos humanos, meio ambiente, minorias, sobretudo temáticas de interesse da sociedade civil.

Sou de uma família do norte do Brasil, Roraima, onde estudei até os 14 anos. Estimulada por meu pai comecei a praticar esportes muito cedo. Competi na escola no vôlei, handball, ginastica rítmica. Me destacava pela garra, técnica e flexibilidade.

Cheguei no Rio no auge da era “Jane Fonda”, das academias com espelhos, musica alta e muita repetição de exercícios, Esse prazer narcísico nunca me atraiu.

Nesse período meu irmão Pascoal Duarte, hoje faixa coral, 7 grau começava a praticar jiu-jitsu em Copacabana. Me levou para assistir campeonatos. Vi lutas hoje consideradas hist’ricas da geração que consagrou o jiu-jitsu e abriu mercado de trabalho em todo o mundo. Essa geração dos “anos dourados” produziu uma safra de excelentes lutadores e os embates eram fantásticos, vi lutando:

Rickson Gracie X S’ergio da Penha
Pascoal Duarte X Royce Gracie
Royler Gracie X De La Riva
Cassio Cardoso X Royler Gracie.

Isso sem duvida foi estimulante, mas decisivo foi quando o Osvaldo Alves formou uma equipe competitiva de mulheres, quando nenhuma academia do Rio até então tinha feito. Meu irmão me levou logo pros primeiros treinos, me dava carona todos os dias e preparava minha vitamina de banana ou de açaí. Eu era muito leve nessa época pesava 48 kg.


Maxbjj - Your Master Osvaldo Alves is a Jiu-Jitsu legend. A lot of jiu-jitsu champion learn from him to  fight from a standing position and many remember him for being an expert of wrist lock. Can you tell us one or more anecdotes about him?
  
We had special attention from the Master, did heavy trainings, including running in the sand and in the hills with the attendance of Osvaldo, who called every Friday night to see if we were home, imposing that we needed to sleep early!

In the firsts championships we won in all the categories and belts. That lasted a long time! Because the academies didn’t have women teams, few of them continued the training. From my class, unfortunately, only I got the black belt.

The Osvaldo Alves academy combined the technical ability with exemplar simplicity. He has a fantastic legacy. He formed an expressive number of excellent black belts, a high technic level teachers, and fighters of the first class.

His style resulted in a social coexistence very diversified in the mat. We trained with people from different origins and formations. I saw judges, promoters training with doorman; motto bike riders training with university teachers and businessman training with sons of maids. In a country (Brazil) where the wealth concentration is still a social barrier, the connivances between richer and poor are rare, and where the middle class prejudice is still present, this achievement was a real revolution, which proportionated a wealthier society and valorized the culture.

I am proud that I participated in this group and that I was a student in Osvaldo’s academy. More that, I am proud of had been part of this gold generation.

 
Tínhamos atenção especial do mestre, fazíamos treinos pesados ,inclusive corrida na areia e nas ladeiras com acompanhamento do Osvaldo que ligava na sexta a noite para ver se estávamos em casa e nos mandava dormir cedo!

Nos primeiros campeonatos ganhamos em todas as categorias e faixas. Isso durou muito tempo! Pois as academias não tinham equipes femininas, uma ou outra menina treinava e muito poucos continuavam. Da minha turma, lamentavelmente, só eu cheguei a faixa-preta.

A academia Osvaldo Alves combinava, o refinamento técnico com uma simplicidade exemplar. Tem um legado fantástico. Formou um numero expressivo de excelentes faixas-pretas, professores de altíssimo nível técnico, lutadores de primeira linha.

Esse seu estilo resultava numa convivência social muito diversificada no tatame. Treinávamos com pessoas de diferentes origens e formações. Vi juízes, promotores treinando com porteiros; motoqueiros e paraquedistas treinando com professores universitários, empresários treinando com filhos de empregadas domesticas. Em um Brasil em que a concentração de renda ainda ‘e um grande entrave social, distancia os ricos dos pobres e onde a classe media ‘e muito preconceituosa, esse ambiente era uma verdadeira revolução. Proporcionava uma riqueza sociocultural fantástica.

Tenho enorme orgulho de ter participado desse grupo e de ter sido aluna da Academia Osvaldo Alves. E ainda mais de ser dessa geração dos “anos dourados”.


Maxbjj - What do you think about sport jiu-jitsu today that some criticize because they see how it is moving away from the origin and the effectiveness of self-defense? 

The jiu-jitsu self-defense never strayed from its origin. People used jiu-jitsu with wrong motives and interests. We can compare it with the theory of relativity, Einstein's created the formula of atomic energy, but other interests threw the bomb on Nagasaki and Hiroshima!

O jiu jitsu nunca se afastou da autodefesa, da sua origem, Pessoas utilizaram o jiu jitsu com motivações e interesses equivocados. E como a teoria da relatividade, de Einstein, a formula da energia atômica, ele criou, mas outros interesses jogaram a bomba sobre Hiroshina e Nagasaki! 


Maxbjj - In your BJJ heroes biography  it is written that you preferred the cross lapel choke from the closed guard. Today we see very few athletes use this technique in competitions. Do you think it is a technique still effective today or the evolution of Jiu-Jitsu has made it obsolete?

Jiu-jitsu is dynamic. In the 60s, the precursors used resources from the closed guard and very few hooks. In the 70s, the struggle triumphed with many footprints in the back, mounted. In the 80/90s was difficult to pass a guard, which was almost impossible. We have seen multiple forms of guards opened with much hooks, sweeps. I do not see that as an “evolution” because I have a deep respect for jiu-jitsu origins in Brazil and the firsts fundaments, which are subject to change of course, make new structures, but I do recognize the basic principles in most of these new movements. And the fight looks like it has something cyclical, also because it crashed in 80, now returned to being a good resource effectively in recent years.

I was trained to finalize in a fight. My fighting style was defined from my school, like in our gym had one of the best guards in Rio; I included movements and trained a lot with the closed guard. But of course that if it failed during a fight, I sought other appropriate resources to the moment of collision. And as the Brazilian saying: an eye on the cat, the other fish!

 

O jiu-jitsu ‘e dinâmico. Nos anos 60, os percussores usavam recursos da guarda fechada e muitos poucos ganchos. Nos anos 70, a luta triunfou com muitas pegadas pelas costas, montadas. Nos anos 80/90, passar uma guarda era difícil, qse impossível, vimos as múltiplas formas de guardas abertas com muito ganchos, raspagens. Nao gosto de falar muito em evolução. Tenho um profundo respeito pelos introduziram o jiu jitsu no Brasil, os 1os fundamentos, os quais sofrem mudança claro, ganham novas estruturas, mas, reconhecemos a base, os princípios na maioria desses novos movimentos. E aluta parece que tem algo de cíclico também pq o q deixou de funcionar em 80, agora voltou a ser efetivamente um bom recurso nos ‘ultimoso anos.

Fui treinada para finalizar. Meu estilo de luta foi definido a partir da minha escola, como na ‘epoca nossa academia tinha uma da melhores guardas fechadas do Rio, inclui e treinei muito movimentos com a guarda-fechada. Mas, ‘e claro que durante uma luta se as tentativas de finalização dentro da guarda fracassassem buscava outros recursos adequados ao momento do embate. E como o ditado brasileiro: um olho no gato, outro no peixe!


Maxbjj - Today, how much the jiu-jitsu is a part of your life?

I use jiu-jitsu in meetings for building strategies. The jiu-jitsu is very important and relevant part of my life stile and always helped me in difficult times. I really want to help more women learn about the Brazilian jiu-jitsu! Jiu-jitsu is a preparation for any fight inside or outside the mat. Learn to fall and get up, repeat as often as necessary, looking for technical improvement; this is an exercise of humility! Know and use their potential; recognize its limits; overcome pain; and on the next day wake up wanting to fight again: want something better than that?

Of course this delay can take year. This refinement of combining body and mind requires time, dedication, technical improvement, good guidance and basic philosophical foundation. After all, jiu-jitsu is a gentle art, but not everyone achieves this smoothness art! Not every fighter can achieve the samurai spirit, it belongs to few people!
 
The jiu-jitsu silently becomes a part on the routine of the practitioners. It firsts works with all the muscles, improve the cardiovascular functions, works with the abdomen, legs, arms, necks; and eventually the most fascinating work: the mental. When we absorb, even without realizing, the benefices beyond the physical, we begging to feel the real effect of this smooth art. The state of torpor after a hard workout in the sense of great satisfaction, reassuring the mind, unload the stress of day-to-day, sharpens the reflexes, makes us more secure and transforms us, giving the true dimension subjective and precision of movement.
 
Uso jiu-jitsu em reuniões, nas estratégias. O jiu-jitsu esta em mim, faz parte da minha vida e sempre me ajudou muito nos momentos difíceis. Quero muito contribuir para que mais mulheres conheçam o jiu-jitsu brasileiro! Fazer jiu-jitsu ‘e um preparo para qualquer luta dentro ou fora do tatame. Aprendemos a cair e a levantar, repetir quantas vezes for necessário em busca do aprimoramento técnico, isso ‘e um exercício de humildade! Conhecer e usar suas potencialidades; reconhecer seus limites; superar a dor; E no dia seguinte acordar com vontade de lutar novamente: quer coisa melhor q isso?

O jiu jitsu vai entrando silenciosamente na nossa rotina de lutadores. Primeiro mexe com todos m’usculos, melhora as funções cardiovasculares, trabalha bem o abdômen, pernas, pescoço, bracos, porem o trabalho mais fascinante ’e o mental. Quando introjetamos , ate mesmo sem perceber os benéficios para além da coisa física, passamos a sentir o efeito dessa arte suave. O estado de topor apos um árduo treino q nos da sensação de satisfação enorme, tranquilizando a mente, descarregar o estresse do dia-a-dia, aguça os reflexos, nos d’a segurança, enfim isso vai nos transformando, dando a verdadeira dimensão subjetiva e a precisao de movimentos.

Claro que isso demora, pode levar anos, Esse refinamento de combinar corpo e mente requer tempo, dedicação, aprimoramento t’ecnico, boa orientação e base, fundamento filosófico, afinal o jiu-jitsu ‘e arte suave, mas nem todos alcançam essa suavidade da arte!

Nem todo lutador consegue alcançar o espirito de samurai, isso ‘e para poucos! 


Maxbjj - In your time there were not many girls practicing jiu-jitsu what difficulties did you find and how did you overcome them?

Besides the benefits I mentioned, I think we women, live in a very sexist society in Brazil; suffer a lot of verbal and physical aggressions, many are even abused. So if a woman is a fighter, has technical reserve, can defend herself, it certainly lets her safely and relaxed. You may never need to use this potential, which would be much better, but if you need…

In academia Osvaldo Alves, the atmosphere was always inviting. The only difficulty was bringing women in official competitions. Pass this guard was difficult but we managed.


Além dos benefícios que citei, acho que n’os mulheres vivemos numa sociedade muito machista, no Brasil. Sofremos excessivas agressões verbais e físicas, muitas são abusadas mesmo. Portanto, se uma mulher ‘e lutadora, tem reserva técnica, pode se defende, isso certamente lhe deixa mais segura e tranquila . Pode ser que nunca precise usar esse seu potencial, o que seria muito melhor, mas se precisar....


Na academia Osvaldo Alves, o clima sempre foi acolhedor. A única dificuldade mesmo foi inserir as mulheres nas competições oficiais. Passar essa guarda foi
difícil, mas conseguimos. 

Maxbjj - Yvonne how long have you been in Italy, and how long will you stay in our country?

Certainly I am staying for goods summers in Rome. I arrived here four months ago, and I'm really enjoying Italy, a beautiful and warm country. I have learned a lot from you!I am having the opportunity to study this year. I have just came out of strong rhythmic of work and this year I am preparing new projects! Osssssssss!

Devo ficar uns bons verões em Roma. Cheguei ha 4 meses e estou gostando muito da Itália, um pais lindo, acolhedor . Tenho aprendido muito com vocês! Estou tento a oportunidade de estudar esse ano. Venho de um ritmo forte de trabalho, esse ano estou preparando novos projetos! Osssssssss!
 Maxbjj - Rome is a city where there are many practitioners of Brazilian Jiu-Jitsu.Have you just visited some academy?

I have not had the opportunity to visit the academies of Rome, but surely soon
 Ainda não tive oportunidade de visitar as academias de Roma, mas certamente em breve. 

Maxbjj - For those who want to know and learn from you Osvaldo Alves ju-jitsu schools secrets how they can contact you?
 
Contacts can be made by email (duarte.yvone@gmail.com) or on my Facebook.
 

Contatos podem ser feitos por e-mail (duarte.yvone@gmail.com) ou pelo Facebook

Maxbjj - Thanks Yvone for this interview and I hope to get to know you personally as soon as possible. 

Prof. Yvone Duarte - OSSSSSSS! Arrivederci!

note.


Yvone Magalhaes Duarte 5th-grade teacher by CBJJ
Yvone Magalhaes Duarte Professora- 5° grau pela CBJJ


Os creditos da traducao do portugues/ingles 'e de Flavia Hackbart e Amanda Lima
la traduzione dal portoghese all'inglese è ad opera di Flavia Hackbart e Amanda Lima





1 commento:

  1. Complimenti Max per quest'intervista e per l'attenzione all'inclusione delle versioni inglese e portoghese. Brave anche le traduttrici!

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