Le arti marziali e la danza hanno sempre avuto un certo legame. Nell'Anabasi Senofonte ci racconta di diversi stili di danze in stretto rapporto con "Marte".
"Quando le libagioni ebbero avuto luogo e il peana fu intonato, per
primi si alzarono i Traci, che, armi in pugno, danzarono al suono del
flauto, spiccando salti altissimi, con grande leggerezza e mulinando le
spade. Alla fine un danzatore colpì un altro e a tutti sembrò che
l'avesse ucciso: cadde davvero con grande arte.
I Paflagoni
lanciarono un urlo. Il primo, dopo aver spogliato delle armi il secondo,
si allontanò modulando la canzone di Sitalce. Gli altri Traci
raccolsero il caduto e lo portarono via come se fosse morto: invece non
si era fatto niente.
Poi fu il turno degli Eniani e dei Magneti, che danzarono in armi la cosiddetta carpea. Ha la seguente caratteristica: uno dei danzatori, deposte a terra le
armi, semina e ara con una coppia di buoi, voltandosi spesso
all'indietro come in preda al timore. Dopo arriva il brigante: appena lo
scorge, il contadino impugna le armi, gli si para dinnanzi e lo
affronta, a difesa della coppia di buoi. I due danzatori eseguirono ogni
gesto a tempo, seguendo il suono del flauto. Alla fine il brigante legò
l'altro e condusse via i buoi. Ma, a volte, è il contadino ad aver la
meglio sul brigante: allora lo aggioga coi buoi e lo trascina con le
mani legate dietro la schiena.
Successivamente si esibì un
Misio, con due scudi leggeri, uno per mano. Danzava mimando un
combattimento: ora fingeva di tener testa a due nemici, ora di usare gli
scudi contro un solo avversario, girava vorticosamente su se stesso e
piroettava, sempre stringendo gli scudi: uno spettacolo!
In ultimo ballò la persica, battendo tra loro gli scudi, si piegava sulle gambe e si rialzava, sempre a tempo di flauto. Dopo di lui i Mantinei e altri Arcadi si alzarono e,
adorni delle armi più belle, avanzarono a passo cadenzato, al ritmo
dell'enoplio scandito dai flauti. Intonarono il peana e danzarono come
nelle processioni verso i templi degli dèi. A tale vista i Paflagoni
giudicarono singolare che tutte le danze fossero eseguite in armi.
Allora il Misio, vedendo che erano rimasti colpiti, porta in scena una
danzatrice, col consenso di un Arcade che l'aveva acquistata: la
abbiglia con le vesti più splendide e le dà uno scudo leggero. La donna
ballò la pirrica con agilità straordinaria.
Allora ci fu un
applauso scrosciante, e i Paflagoni chiesero se anche le donne
combattessero al fianco dei Greci. Risposero che erano state proprio le
donne a costringere il re a fuggire dal loro accampamento. La notte si
concluse così".
La Pirrica, la Persica la Carpea tutte danze a contenuto guerresco andate perdute, ma chi non si ferma di fronte alle apparenze in qualsiasi danza è possibile riconoscere movenze marziali così come nelle arti marziali è possibile riconoscere movenze danzanti".
Osservate ad esempio questo passo di danza a due potrebbe essere un esercizio da eseguire in coppia, alla Ido Portal, per intenderci: unisce forza, equilibrio, controllo del corpo.
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