domenica 7 marzo 2021

Jack Dempsey conosceva il Jiu-Jitsu e la lotta

"Non uccidere il nemico in tutti i casi in cui può essere evitato è una delle regole della guardia costiera". Riporta vivo il nemico in modo che possa parlare e raccontare. Quindi ai ragazzi viene insegnato come sottomettere qualsiasi nemico senza ucciderlo, a meno che l'emergenza non lo richieda".
Questo è possibile leggerlo nel libro "How to fight tough" di Jack Dempsey. In questo agile manuale il  "massacratore di Manassa" illustra il sistema di combattimento che insegnò alla guardia costiera degli Stati Uniti.

In questo manuale troviamo un mix di pugilato, wrestling e Jiu-Jitsu. Atterramenti e sottomissioni (leve e strangolamenti) miscelati con pugni, testate, colpi di gomito e ginocchiate.

L'aggressore, nelle tecniche illustate nel manuale, è Bernard Cosneck  che Depsey presenta come esperto di jiu- jitsu e autore del libro "American Combat Judo".

Oggi può sembrare strano che in passato i pugili conoscessero le tecniche di lotta o judo/jiu jitsu ma fino a circa la metà degli anni '40, molti pugili usavano la lotta come parte del loro programma di forza e condizionamento.
L'ultimo campione di Bare-Knuckle John L. Sullivan si allenò con il wrestler professionista William Muldoon, Willie Pep si allenò nel wrestling appositamente per il combattimento con Sandy Saddler.

Dempsey si alleno di lotta e prese anche lezioni di judo/jiu-jitsu, fu una specie di artista marziale misto molto prima che il termine fosse inventato. I pugili della vecchia scuola si specializzavano nei pugni, ma si allenavano anche nel grappling.


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