Sul sito dell'UFC c'è scritto che la gabbia a forma di ottagono è stata creata pensando
sia alla sicurezza che all'equità. Le sue pareti e le superfici
imbottite proteggono i combattenti dall'eventualità di farsi male
cadendo fuori dal ring. I grandangoli impediscono ai combattenti di
rimanere bloccati in un angolo senza via d'uscita. Poiché la boxe viene
combattuta in un ring quadrato e la lotta su una materassina di forma
circolare, l'Ottagono evita di dare il vantaggio a qualsiasi disciplina
di arti marziali.
Che la gabbia serva ad evitare che i
combattenti finiscano fuori dal ring è vero ma è anche vero che la
ragione principale che porto gli organizzatori del primo UFC a scegliere
di far combattere i fighters in gabbia furono di altra natura. La
gabbia, per diretta ammissione degli stessi organizzatori, fu scelta per
incanalare un'estetica da combattimento di strada che speravano avrebbe
attirato gli spettatori.
Questa motivazione ottenne il risultato
sperato ma quella scelta cucì addosso alle MMA l'immagine di sport
violento. Con il proprio passato occorre fare i conti e a chi dice che la gabbia ricorda gli incontri da strada non si può rispondere che non è vero e che è stata scelta solo per salvaguardare i fighters.
Forse ormai è troppo tardi per disfarsi della gabbia, le MMA sono troppo
legate a questo elemento, ma nel caso si volesse sostituirlo con
qualcos'altro a cosa ci si dovrebbe rivolgere?
Al buon vecchio
ring da pugilato? Il ring di pugilato consentirebbe di considerare l'MMA
simile al pugilato, il che potrebbe aiutare a legittimare la sua
reputazione. Il ring, a dispetto della gabbia, offre maggiore visibilità
agli spettatori. Vedere un incontro attraverso le corde è sicuramente
meglio che vederlo attraverso una gabbia.
Detto questo però il
discorso della sicurezza è un aspetto che va tenuto in considerazione e
non c'è dubbio che la gabbia offre maggiore sicurezza rispetto ad un
ring anche con 5 corde: non sono rari in casi di combattenti della thai
catapultati fuori dal ring e poi nella fasi di lotta a terra restare
incastrati tra le corde è un attimo.
Forse un buon compromesso
tra la sicurezza offerta dalla gabbia e l'immagine più rassicurante
offerta dal ring potrebbe essere la soluzione adottata dal karate
Combat. Un'area di combattimento delimitata da barriere morbide
inclinate che salvaguardano gli atleti e permettono una perfetta visione
del combattimento e non danno l'impressione che si stia disputando un
incontro da strada.
La stessa soluzione l'adotterei, a maggior
ragione, per gli incontri di grappling perché oggi le aree di gara
sopraelevate usate dalle varie promotions oltre ad essere pericolose per
gli atleti rendono il lavoro degli arbitri alquanto gravoso e...
ridicolo (vederli correre a cercare di non fa cadere gli atleti fuori
dalla materassina è uno spettacolo buffo e anche poco marziale).
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