venerdì 8 aprile 2011

A proposito della guardia 50/50 e le posizioni trendy nel jiu-jitsu




Da una video intervista a Josef Manuel, prima cintura nera di Robson Moura negli States, realizzata da DSTRYR ho estratto alcune considerazioni. Ecco a voi una parziale e libera traduzione dell'intervista:

Molto si è detto sulla fifty/fifty e come ogni nuova posizione  ha fervidi sostenitori e agguerriti detrattori. La prima cosa di cui è stata accusata e di essere principalmente una posizione di stallo che "uccide" il combattimento. A pensarci bene anche la guardia chiusa può essere accusata di essere una posizione di stallo. Tutto dipende dalla tattica di combattimento che si attua con ogni singola posizione. Ogni posizione nuova che nasce in un contesto sportivo non è né buona ne cattiva può solo piacere o non piacere.

Le cinture bianche sono affascinate da tutte le tecniche che vedono e vorrebbero provarle tutte, ma il bjj è un processo di apprendimento che passa attraverso lo studio dell'alfabeto, delle parole e infine delle frasi. Il principiante deve costruire il proprio fisico, i muscoli devono acquisire una memoria specifica e accumulare conoscenze. Ognuno deve partire da se stesso, dalle proprie caratteristiche fisiche, dalla propria flessibilità, da eventuali infortuni etc.

Le tecniche eseguite dai grandi campioni nei loro DVD hanno richiesto  loro anni di allenamento e nel provare a ripetere le stesse movenze si deve tenere in considerazione anche le caratteristiche fisiche che hanno permesso ai loro inventori di realizzarle. La guardia invertita di Ryan Hall può essere studiata da chi ha, come minimo, una buona  flessibilità e senso propiocettivo ben sviluppato. Il punto della questione è comprendere che si possono apprendere determinate posizioni solo quando si ha l'esperienza e il tempismo per ci permetta di studiarle con profitto.

Chiude l'intervista con un'affermazione apparentemente ovvia: una cosa è lo sport un'altra la difesa personale.

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