mercoledì 30 marzo 2011

My BJJ Road to Home - Gracie Bolzano

Avamposto del RGC in Alto Adige ospite del Gracie Bolzano

Sveglia alle otto, frugale colazione con frutta cereali e the verde. Sbrigate alcune commissioni e consumato un veloce pasto, rubo un passaggio a un collega per raggiungere L'Alpe di Siusi. In una mezzora sono a Bolzano.

Per raggiungere il paesino di San Genesio (1300 mt.), che domina da un altopiano la città di Bolzano, prendo una pittoresca e datata funivia con tanto di conduttore. Mentre mi godo il panorama di Bolzano, la traballante funivia è investita da un improvviso acquazzone. Grossi nuvoloni hanno deciso di rovesciare il loro carico d'acqua su San Genesio.


San Genesio ospita la palestra di BJJ più alta d'Italia a 1300 mt.
L'alberghetto dove trascorrerò la notte è in cima a una ripida salita. Entro nella hall madido di sudore e col fiatone, ripenso alla mia scarsa condizione fisica e mi domando se ho fatto bene a spendere la giornata di riposo a faticare sulla materessina. Prendo un caffè, fuori ha smesso di piovere. Di fronte alla pensione la scuola al cui interno si trova la palestra. Cerco l'entrata, la trovo subito dietro un cantiere di lavori. Nell'aria odore di letame e legna bruciata. In lontananza splendidi cavalli dalla bianca criniera fanno cerchio intorno ad un abbeveratoio. I rintocchi del campanile mi destano dai miei pensieri. Sono già le cinque. Rientro in albergo, l'atmosfera spartana della camera è in sintonia con il mio umore. Niente fronzoli nessuna distrazione. Solo il vecchio e massiccio televisore con sopra un dozzinale decoder mi strappa un sorriso.

Rinomati sono i cavalli per il treking
Decido di raggiungere la palestra per assistere alla lezione dei bambini. Sul tatami una ventina di giovanissimi jutsuka in rash guard sono pronti per l'allenamento. Un po’ indisciplinati, come lo sono tutti i bambini, sono richiamati all'ordine dalla decisa voce di Alessandro. Fatto, l'appello comincia la lezione.
Giovanissimi jiutsuka mentre esguono gli animal drills

Ripetute vasche di esercizi, i classici animal drills si susseguono senza pause, lo scorpione, la scimmia, il serpente, è uno spettacolo vedere tanti piccoli lottatori cimentarsi nei movimenti che mimano le movenze degli animali. La lezione è interrotta da un fuori programma: una bimba ha un attacco di vomito, momenti di concitazioni ma la lezione riprende rapidamente grazie alla presenza di spirito di Alessandro. E' l'ora delle lotte. A turno si affrontano al centro del tatami due giovani lottatori. Il loro spirito agonistico è molto alto. Assisto a pregevoli scambi e buone finalizzazioni.

con Alessandro Federico

Terminata l'ora inizia il corso degli adulti. Si tratta di un allenamento no-gi prevalentemente incentrato sullo sparring. Sapendo delle mie scarse condizioni fisiche Alessandro non apre subito le danze con la lotta ma dedica la prima mezz'ora ad approfondire alcune tecniche. Si incomincia con lo sparring. La sessione dura circa un’ora e a me sembrerà un’eternità. Inizio a lottare proprio con Alessandro, lo sento subito molto compatto e coriaceo. La mia lunga assenza dal tatami si fa subito sentire. Le finalizzazioni entrano una dopo l'altra. Riesco a difendere bene la turtle e vanifico i vari tentativi di mata leao dalla back mount ma niente posso contro il suo arm lock veloce e preciso. Anche contro la sua ghigliottina c'è poco da fare. Il mio collo lungo è una facile preda! Resto comunque soddisfatto della buona postura che mi ha permesso di evitare diversi raspados dalla guardia a farfalla. Di sicuro uno sparring che ha evidenziato diverse lacune nel mio gioco e su cui lavorerò al più presto.

con Julia Klammsteiner
La seconda lotta è con Julia, con lei provo la deep half guard, cerco di recuperare le forze. Sono in monta e tento ezechiele ma è brava a difendere. Anche dalla Back mount è rapida a riprendere guardia: si vede che è molto allenata, ha un ritmo incalzante e sembra non aver bisogno di pause, pause di cui avrei un gran bisogno ma trattandosi di no-gi non riesco a fare prese tattiche. La brava Julia mi sorprende con un leg-lock da manuale. Ci stringiamo la mano, è terminato il round. Chiedo una pausa, alla fine le pause saranno due. Troppo incalzante il ritmo delle lotte. Ho bisogno di ricaricare le pile. I crampi incominciano a farsi sentire. Restare in piedi dieci ore al giorno mi ha irrigidito troppo i polpacci. Lotto in riserva, becco una fracassata di finalizzazioni ma metto a segno ancora qualche buon numero.

fasi di lotta
La lezione è finita e dopo qualche foto di rito scappo in albergo per mangiare un boccone. Il corpo è un dolore unico. Ho "riassaporato" il piacere delle escoriazioni sui piedi, dita storte, lingua mozzicata e segni sul viso.

La mia unica tappa del Tour "My  BJJ Road to Home" è archiviata. Ho avuto il piacere di conoscere Alessandro Federico, uno dei pionieri di questa disciplina in Italia e allenatore della titolare della nazionale  FIGMMA  Julia klammsteiner e forse l'unico, se non l'unico, in Italia ad avere un vasto vivaio di giovani lottatori under 14. Se vi trovate in Alto Adige, una visita alla Gracie Bolzano è d'obbligo. Guardo l'orologio ed è già mezzanotte, è bene che smetta di scrivere e chiuda la luce. Buona notte!

San Genesio di primo mattino


Alpe Di Siusi sulla pista che mi riporta a "casa"





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