Correva l'anno 2009 e Josh Barnett si presentava al California Classic of BJJ credendo fosse un torneo no-gi. Il colosso del Catch Wrestling non si lascia intimorire, si prende un gi e si butta nella mischia. Fa piazza pulita dei suoi avversari nella categoria open e in finale "rischia" di vincere Romulo Barral. Diciamo rischia perché la prima decisione arbitrale era a favore di Josh ma poi le rimostranze di Romulo e l'invasione del quadrato di gara dei sostenitori del campione brasiliano fanno pendere la bilancia a favore di quest'ultimo (comportamento non proprio sportivo che a Roma commenterebbero con un sintetico: "E nun ce vonno sta'"). Non del tutto soddisfatto, sempre lo stesso anno, Barnett si aggiudicava il mondiale No-Gi di Brasilian Jiu-jitsu.
Corre l'anno 2011 e all'ultima edizione dello Strikeforce, dopo le deludenti performance dei paladini brasiliani del jiu-jitsu, la sorpresa viene da chi meno te lo aspetti. A vedere l'incontro contro Karnitov non si direbbe che Josh Barnett non ha mai praticato bjj. Takedown come da manuale di difesa personale Gracie, monta e finalizzazione con katagatame. Per vedere del bjj bisogna aspettare un catch wrestlers che dice di non aver mai fatto bjj!
Che dire dei portabandiera del bjj? Sia Roger sia Jacarè sembrano desiderosi di dimostrare ai loro avversari e al pubblico che sanno combattere in piedi ma, quello che rimediano, quando va bene, è una sconfitta ai punti.
Se gli strikers hanno imparato a tornare in piedi il prima possibile quando sono messi sotto da un esperto jutsuka e non hanno la velleità di lottare come un brasiliano, e se i wrestler hanno imparato a neutralizzare la guardia senza dover studiare 100 passaggi, non si capisce perché i lottatori di bjj vogliono vincere gli striker in piedi e si ostinano a voler gettare in terra i wrestlers.
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