martedì 25 agosto 2020

Tornate in palestra sereni

 

In questi giorni arrivano notizie assilllanti di rimbalzi, quota mille, ma i casi gravi sono rari, i nuovi positivi al tampone quasi tutti asintomatici. Contagi ce ne saranno sempre - dice il virologo Giorgio Palù - dovremo convivere con questo virus con le giuste precauzioni, ma senza andare nel panico.

 

La gente sente parlare di escalation di casi positivi, e pensa che siano altrettanti malati. Questo è sbagliato, è allarme ingiustificato. La cautela è opportuna ma ho l’impressione che si stia facendo del terrorismo biologico; una campagna della paura. Una volta prese le giuste precauzioni, l’epidemia sotto controllo può fare il suo corso come ha sempre fatto, e questo virus può anche rinforzare il sistema immunitario. Nessuna pandemia ha mai estinto il genere umano.

Guardiamo ai numeri con occhio critico. In Italia si stimava una mortalità del 13,68%...se facciamo bene i calcoli, oggi la mortalità è del 3,5 sui casi diagnosticati, immagino che scenderà sotto l’1. Ci sono dei pericoli, la letalità e l’infezione grave, da cinque a dieci volte superiori all’influenza, ma qui stiamo dimenticando una cosa. Nel 2017 l’influenza ha fatto 700mila morti e nessuno lo ricorda. Siamo arrivati oggi a 850mila decessi con questo Sars-Cov2, che ormai è endemico, in fase discendente. 

L’impatto clinico è quello che è, mentre il bollettino dei casi positivi confonde le idee. Quindi, dobbiamo convivere sicuramente con questo virus, che non si estinguerà come la Sars o come la Mers, probabilmente diventerà poco più di una influenza. Al momento anche senza vaccino o antivirali specifici sappiamo come curare i casi gravi.

A settembre potete tornate in palestra sereni, i corsi di Jiu-Jitsu Brasiliano e Grappling seguono le norme anticovid  della FIJILKAM. Come dice il professore Giorgio Palù il Sars-Cov2 ormai è endemico e in fase discendente i casi gravi sono rari e sappiamo come curarli, dovremo convivere con questo virus con le giuste precauzioni, ma senza andare nel panico.

tratto da un intervista al virologo Giorgio Palù   

aggiornamento 26/8/2020 

Quando dico tornate in palestra sereni non intendo dire tornate in palestra senza prendere tutte le precauzioni del caso e senza seguire le norme anticovid federali. Le norme ci sono, le linee guida sono chiare basta leggerle con attenzione sul sito della FIJLKAM.

A tal proposito ricordo che L'aggiornamento del 18 agosto della FIJLKAM che riduce l'area destinata alle coppie a 9m2 e a 4m2 per singolo atleta va ad integrare il “Manuale Operativo per l’Esercizio Fisico e lo Sport in emergenza COVID-19 v.0” che costituisce il protocollo di riferimento per lo svolgimento dell’attività federale, resta quindi valido il discorso delle coppie fisse.

Mascherina, distanziamento, rilevamento temperatura corporea, igenizzazione di mani e piedi, registro delle presenze e coppie fisse garantiscono una pratica sicura.

Chi vuole avere rischio zero forse ha solo una possibilità: restare a casa. Io garantisco nella mia accademia tutte le norme anticovid e invito tutti a fare altrettanto e invito anche a rinviare CAMP e SEMINARI nei quali credo sia impossibile riuscire a garantire tutte le norme anticovid.  

Detto questo sono cosciente che ci possa essere una recrudescenza di tipo stagionale nel prossimo autunno ragion per cui mi auguro che tutti facciano la loro parte e che non si allentino le norme anticovid, sia da parte dei singoli che dei vari presidi sanitari  (monitoraggio, 3T, igiene personale, distanziamento, mascherine al chiuso, etc).

C'e' sicuramente un lieve aumento, nel numero dei posti in terapia intensiva nelle ultime tre settimane  ma è sempre bene partire dai numeri, esaminati e mostrati per intero.

 

L’età media dei pazienti deceduti e affetti da Coronavirus si innalza (80 anni) e diminuiscono i rischi di morte. Sono questi i due aspetti sottolineati dall’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità sulle persone decedute e risultate positive al Covid-19. Il report ci dice anche che al 22 luglio solo l'1,1% dei pazienti deceduti  aveva un' età inferiore ai 50 anni e solo il 3,9% dei deceduti non presentava nessuna patologia cronica preesistente.


                                                       

 

5 commenti:

  1. Spero pubblicherà questo commento anche se faccio un po' di calcoli oggettivi.
    Una influenza normale ha sempre avuto letalita del 0,1%. Visto che ogni stagione si contagiando sui sei milioni di individui, i decessi sono 6000, che è infatti il dato statistico sempre stato in Italia.
    Se supponiamo una letalita del 1%, i decessi salgono a 60.000 una brutta differenza. Secondo i dati SARS covid 19 ha fatto sui 30000 morti in Italia con Seri problemi di organizzazione del sistema sanitario.
    Se fosse del 3,5% si va sui... 210.000.!!!!
    Essendo ignoranti di statistiche e calcoli di percentuali si può non comprendere scelte necessarie anti contagio e distanziamento.
    A livello del singolo individuo giusto non farsi prendere dalla paura, ma aver studiato aiuta.
    Ripassi un po' di matematica, maestro Max.

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    1. comprendo benissimo le scelte anti contagio e distanziamento e le ricordo che i dati e il post sono tratti da un'intervista del virologo Giorgio Palù.

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  2. Ti stai allargando, rimani nel tuo...

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  3. Il post mi lascia perplesso. Essere asintomatici non significa non essere malati, né tantomeno contagiosi. Le catene di contagio partono anche dagli asintomatici. Basta vedere i recenti focolai in Sardegna. Sugli effetti del virus a lungo termine nessuno sa nulla, quindi scrivere che il virus rinforza il sistema immunitario mi pare un dato infondato.
    Detto questo, il problema ineludibile è il distanziamento. Nella vita devo mettere mascherina e mantenere il distanziamento sul lavoro, nei negozi, nei treni e poi la sera mi scambio il sudore e la saliva mentre mi rotolo con un altro?
    L'ambiente potrà essere sanificato quanto voglio. Il vettore siamo noi esseri umani più che le superfici.
    Per quanto ami il bjj non posso non ammettere che è lo sport peggiore che si possa praticare in questo momento. Vogliamo rischiare di portare il virus ai nostri genitori e nonni?

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