L'immobilizzazione nel Jiu-Jitsu e qualcosa di diverso rispetto al Judo e alla Lotta dove per immobilizazione si intende la capacità di mantenere una persona con la schiena a terra per un determinato periodo di tempo.
La nozione di immobilizzare nel Jiu-Jitsu differisce rispetto alla maggior parte degli altri sport lottatori anche per altro aspetto. A differenza del judo e della lotta il Jiu Jitsu considera come immobilizzazione non soltanto il contatto petto contro petto ma anche quello petto contro schiena (back mount).
L'immobilizazone nel Jiu-Jitsu rappresenta la prima e più importante opportunità per fare punti. Il punteggio più alto 4punti proviene da due immobilizzazioni: la mount e la back mount.
Per riuscire ad immobilizzare con efficacia occorre comprende la natura delle immobilizzazioni. L'immobilzzazione ti permette di controllare e attaccare un avversario mentre questo non è in grado di rispondere a sua volta con un attacco.
L'immobilizzazione permette di esecitare sull'avversario una tremenda pressione tattica ed è alla base delle finalizzazioni: più pressione si riesce ad esercitare e più facilmente si può vincere la resistenza dell'avversario, sia fisicamente che mentalmente.
C'è un forte legame tra le abilità richieste per immobilizzare e quelle richieste per finalizzare. Le immobilizzazioni permettono l'accesso all'intero corpo quando si tratta di finalizzare. Se non si riesca a passare le gambe e a stabilire una immobilizzazione si ha accesso solo alle gambe. E' la capacità di passare da un'immobilizzione all'altra che ti permette di accedere alle finalizzazioni e tra queste, quelle più efficaci ci sono gli strangolamenti.
LA TEORIA DEI CUNEI
E'
importante capire a livello teorico come si immobilizza meccanicamenete
un avversario perché con una buona teoria si costruisce una forte
pratica. Occorre comprendere l'anatomia di una tecnica per poterla
rendere inefficace.
Alla base dell'immobilizzazione c'è la teoria
dei cunei. Il cuneo è un congegno meccanico utilizzato per
immobilizzare o per dividere. I cunei vanno posizionati ai fianchi al
gomito e alla testa.
Per creare spazio l'avversario ha a disposizione tre opzioni:
1) puo fare ponte
2) può uscire d'anca
3) può spingere
Per
vanificare la spinta occorre stare vicini, per il ponte occorre mettere
peso, per prevenire i movimenti d'anca occorre posizionare i cunei.
L'atleta i cui arti dominano le posizioni interne domina il gioco dei cunei.
POSIZIONE DEI CUNEI
LE PRINCIPALI ZONE DEL CORPO DOVE COLLOCARE I CUNEI SONO:
1) TESTA
2) SPALLE
3) GOMITI
4) FIANCHI
Per controllare la testa si usa il cross-face o il reverse cross-face che sono i metodi principali. Per controllare la spalla il metodo principale è l'under hook è l'over hook.
Per controllare il gomito occorre o allontanarlo dal corpo fino alla linea della spalla e oltre e tenerlo sollevato dal terreno,
o portare il gomito oltre la linea centrale del corpo.
IL CONTROLLO INTERNO
Chi
si difende cercherà di trovare un varco all'interno dei cunei che lo
immobilizzano quindi la battaglia per il controllo è tra chi cerca di
posizionare i cunei e chi cerca dei varchi all'inerno dei cunei per
potersi muoversi.
Chi si difende userà i gomiti e le ginocchia
(gambe e braccia) per difendersi chi immobilizza dovrà cercare di
impedire che gomiti e ginocchia si connetanno a formare un muro
difesivo.
TRE REGOLE AUREE PER IMMOBILIZZARE
1) STAI SOPRA
2) STAI DIETRO
3) STAI LONTANO DALLE GAMBE
se
stai sopra o dietro l'avversario restaci e in entrambe queste
situazioni stai lontano dalle sue gambe che cercheranno di imepdire i
tuoi movimenti e riprendere una guardia.
TRE ABILITA' DA PADRONEGGIARE
1) mantenere l'immobilizzazione
2) muoversi da un'immobilizzazone all'altra
3) liberare la gamba una volta che viene catturata dalle gambe dell'avversario
La
chiave per mantenere un avversario immobilizzato è saper usare
molteplici variazioni di ciascuna immobilizzazione ognuna delle quali ha
i suoi punti di forza e debolezza.
L'abilità di muoversi da una
immobilizzazione all'altra risiede nella capacità di massimizzare la
connessione con l'avversario e minimizzare il momentum ovvero la sua
abilità di muoversi.
Occorre stabilre un compromesso tra tensione
e flessiblità. Devi essere teso abbastanza da mantenere immobilizzato
l'avversario e allo steso tempo abbastanza flessibile da permetterti di
muoverti liberamente e fluidamente da una posizione all'altra.
Occorre
essere tesi e rigidi quando abbiamo compromesso la posizione e la
postura dell'avversario attraverso il controllo del gomito e morbidi e
fluidi quando l'avversario ha una posizione difensiva forte e non si ha
un controllo del gomito e della testa.
L'IMMOBILIZZAZIONE DINAMICA
Per
molti un immobilizzazione è il modo in cui usare il peso del corpo per
controllare l'avversario a terra in realtà il peso del corpo non ha un
ruolo fondamentale nel'immobilizzare una persona a terra.
l'immobilizzazione
è l'arte di disporre cunei intorno al corpo dell'avversario in punti
strategici per prevenire le sue fughe. L'unico ruolo del peso è
rinforzare i cunei ma la maggior parte del lavoro è svolto dai cunei
disposti attorno al corpo dell'avversario.
BASE DI SUPPORTO
Più la mia base di supporto è ampia e meno efficace è l'immobilizzazone, più stretta è la base di supporto è più efficace è l'immobilizazione.
Più chiudo i cunei e più la base di supporto si riduce più distanzio i cunei più la base di supporto aumenta e più e facile per l'avversario riuscire a trovare un varco all'interno dei cunei.
L'abilità sta nel trovare un compromesso tra un'ampia base di supporto e una posizione in cui tenere serrati i cunei per una maggiore efficacia dell'immobilizzazone. Ad esempio dalla monta se serro le cosce sono suscettibile di essere ribaltato col ponte ma se ampio la base allargando le ginocchia sono sucettibile di essere catturato in mezza guardia.
NON ESISTE UN IMMOBLIZZAZIONE PERFETTA MA ESISTE UN MODO PERFETTO PER IMMOBILIZZARE
Ogni immobilizzazione ha i suoi punti di forza e di debolezza si tratta di coprire i punti di debolezza di una immobilizzazione con il punti di forza di un'altra immobilizzazione e questo è possibile realizzarlo attraverso il movimento, passando da una immobilizzazione all'altra.
Si tratta di esercitare una tensione sufficiente a immobilizzare l'aversario ma al contempo essere sciolti al punto da poter passare liberamente da una immobilizzazone all'altra, ovvero trovare un compromesso tra queste due situazioni.
Se ho rotto la postura del mio avversario ricercherò un immobilizazione chiusa se l'avversario è in una posizione difensiva forte adotterò una posizione più sciolta in modo a poter essere più mobile. Per postura rotta si intende "cross face control" e "elbow control".
Chi immobilizza,
muovendosi da una posizone all'altra mantiene la sua base di controllo e
i cunei. Di solito la capacità dell'avverario di fare ponte e di
muovere i fianchi è più forte della capacità di mantenerlo immobile.
L'immobilizzazione non nasce dal tentativo di tenere fermo l'avversario
ma attraverso la capacità di essere più mobili. Si immobilizza
l'avversario mantendosi mobili non immobili.
fonte
Half Guard Passing and Dynamic Pins: BJJ Fundamentals - Go Further Faster by John Danaher
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