In questo post ho messo insieme alcune considerazioni di John Danaher e il video di un seminario Guilherme Mendes che affrontano alcuni CONCETTI fondamentali dalla guardia.
AVERE UN OBIETTIVO
Ci sono molti fattori che contribuiscono a fare di un allenamento un buon allenamento ma forse il più importante è il più trascurato è allenarsi avendo un obiettivo. Quando inizi un allenamento piuttosto che un approccio reattivo, cioè seguire ciò che accade e vedere cosa succede, adotta un atteggiamento proattivo avendo in mente cosa vuoi realizzare così facendo otterrai di più e farai progressi maggiori.
PRESE
Nel Jiu jitsu tutto inizia con la presa. Ottenere una presa superiore da subito e negare all'avversario una presa efficace è il modo migliore per predire chi dominerà lo scambio. Occorre studiare come impostare le presa in tutte le posizioni preferite.
MANIPOLAZIONE DEL PESO
Quando lavori da sotto dovrai portare il peso dell'avversario sopra di te per lunghi periodi. Questo può essere stancante e inutile se fatto con una cattiva postura. SE VUOI TRASPORTARE E MUOVERE FACILMENTE GLI AVVERSARI PESANTI DA SOTTO TIENI LE GINOCCHIA AL PETTO E LA SPINA DORSALE CURVA COME LA PARTE INFERIORE DI UNA SEDIA A DONDOLO. Se la tua colonna vertebrale è piatta sul pavimento, sentirai ogni grammo del peso del tuo avversario e non sarai in grado di spostarlo di un centimetro.
DILEMMA TRA POSIZONE E SOTTOMISSIONE
Il tipo più difficile di postura del corpo da spazzare è quello con gli arti estesi/divaricati che crea una base ampia con il centro di gravità abbassato. La postura del corpo più difficile da attaccare con le sottomissioni è quella con gli arti retratti tenuti vicini al busto.
La sequenza di un attacco posizionale dalla guardia (sweep) creerà una reazione (arti estesi) che renderà l'avversario molto più facile da sottomettere; mentre un attacco di sottomissione crea una reazione (arti retratti / base stretta) che lo renderà più facili da ribaltare. CERCATE SEMPRE DI CREARE E DI APPROFITTIRE DI QUESTO DILEMMA FONDAMENTALE TRA POSIZIONE/SOTTOMISSIONE. l'avversario può difendere la prima minaccia solo a costo di rendersi più vulnerabile alla seconda.
AGGIRAMENTO
Le prese si stabiliscono quasi sempre da una posizione frontale ma l'obiettivo è sempre quello di trovare un'angolazione vantaggiosa per attaccare, in larga misura il Jiu jitsu è l'abilità di manovrare dietro l' avversario. Ogni incontro inizia con i due atleti uno di fronte all'altro, ma gli attacchi più facili sono quelli in cui si guadagna un angolo di lato o, soprattutto, dietro l'avversario. Puoi attaccare frontalmente se sei più grande, più forte, più veloce o in forma migliore, ma quando affronti atleti di pari abilità, questa sarà una strategia infruttuosa nella stragrande maggioranza dei casi a meno che non sia una distrazione o uno stratagemma per un secondo attacco. Se non riesci ad angolarti, dovrai trovare un'altra forma di vantaggio ad esempio cambiando livello. Assicurati di essere in grado di ottenere angoli su ENTRAMBI I LATI poiché più un avversario resiste da un lato, più facile sarà raggiungere l'altro. Cerca di rendere questa progressione alla schiena un RIFLESSO IMMEDIATO. Le opportunità non durano a lungo quindi prima fai la tua mossa, meglio è nella maggior parte dei casi.
In questo seminario Gui Mendes spiega alcuni dei concetti affrontati da Danher con la MANIPOLAZIONE DEL PESO e il DILEMMA TRA POSIZIONE E SOTTOMISSIONE. Quando si fa guardia, dice, la cosa principale è avere uno scudo difensivo, una struttura difensiva che nel caso della butterfly guard si realizza con le braccia a controllare lo spazio interno e usando la testa come terza barriera difensiva. Una volta stabilità la struttura difensiva è necessario creare squilibri che impediscono all'avversario di impostare un azione offensiva perché se l'avversario rompe la struttura va a penetrare nella guardia.
Nel caso della butterfly guard si tratta di entrare sotto al baricentro dell'avversario e manipolare il suo peso trasferendolo dal suo bacino alle sue braccia. Costringerlo ad usare le braccia per ristabilire l'equilibrio, la base, lo rende vulnerabile a degli attacchi (ribaltamenti, prese della schiena o finalizzazioni) e ritorniamo al discorso del DILEMMA di Danaher.
Se l'avversario si deve preoccupare di ricomporre la sua posizione non può entrare in quello che Gordon Ryan chiama CICLO OFFENSIVO ovvero rompere le prese e creare le permesse per un sequenza di passaggio.
Quando si dice che un atleta di alto livello è sempre un passo avanti non è perché conosce più tecniche o ha previsto più mosse ma perché sa manipolare il peso dell'avversario e sa creare squilibri mirati alla costruzione del suo gioco che di solito si compone di poche e ben studiate tecniche.
L'importanza dei concetti che sono alla base del Jiu-Jitsu è fondamentale per comprendere la complessità di quest'arte. I concetti in ultima analisi permettono di connettere tra loro i vari movimenti, dare loro un senso e aiutano a comprendere in maniera più approfondita l'arte che pratichiamo.
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