Nel Bjj si scontrano due posizioni diamentralmente opposte a proposito del rapporto che il maestro dovrebbe instaurare con i suoi allievi.
Federico Tisi, nel primo numero della rivista "jiu-jitsu supply", dà diversi consigli su come scegliere un maestro. Nella categoria dei maestri da scartare mette quelli che trattano gli allievi come se fossero i loro amici del bar e che definisce poco professionali perché non porterebbero rispetto né ai propri allievi né per il loro lavoro. Queste per Tisi non sarebbero scuole, ma nella migliore delle ipotesi gruppi di amici che si allenano insieme. Secondo lui non sarebbero ambienti adatti a chi vuole allenarsi con serietà e tali da risultare una perdite di tempo.
Christian Graugart, che è il fondatore di BJJ Globetrotters, a proposito del rapporto insegnante-studente dice che molto spesso le persone gli dicono che non può essere amico dei suoi allievi e che questa cosa l'ha sempre trovata una stupidaggine. Non ho mai avuto nessun altro rapporto con i miei studenti che non fosse quello di amico dice Christian. Per lui, è solo rispetto reciproco e non ha bisogno di trovarsi in uno stato di rango superiore.
Forse la soluzione potrebbe essere quella di andare oltre queste due figure di maestro: maestro "amico" e maestro "professionista" e di allievo: allievo "amico" e allievo "cliente" e mantenere con gli altri, allievi e maestri, una distanza che non sia né troppo vicina né troppo lontana, un pò come nella lotta: troppo lontani e troppo vicini non c'è interazione, occorre trovare la giusta distanza.
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