domenica 20 maggio 2012

Ritorno alle origini: no tap no win!



Il jiu jitsu sportivo sta per cambiare. Il Gracie World Championship ha una sola regola: non ci sono regole! Non ci sono ne punti ne vantaggi per ogni posizione e movimento, gli incontri durano 15 minuti e le finali sono senza limiti di tempo. Per passare alla fase successiva l'atleta deve finalizzare il suo avversario,  in caso di parità entrambi i lottatori sono eliminati.

 L'essenza del jiu-jitsu è la difesa personale. Se un atleta si difende tutto il tempo e non viene finalizzato, questo fa di lui un ottimo studente per essere sopravvissuto e per essere riuscito a difendersi bene con il suo jiu jitsu.

Rose Gracie, figlia di Rorion Gracie (creatore nel 1993 del primo UFC), assieme al marito Javier Vazquez, UFC pro fighter, invoca una riforma delle regole per tornare alle radici del jiu jitsu. Rose ha deciso, dopo aver organizzato per diversi anni il Gracie National, di fare il salto di qualità e realizzare il primo Gracie worlds, la parola d'ordine è No tap, no Win! Questa è la via intraprese 80 anni fa da Helio Gracie nelle sfide contro pugili lottatori e judokas.

Rose Gracie ha le idee chiare: " I tornei oggi non sono quelli che mio nonno aveva previsto. Ci sono troppe regole che allontanano dalla vera arte reale del jiu jitsu. Non vediamo molte finalizzazioni. Vediamo delle truffe, assistiamo a decisioni prese dagli arbitri... un atleta guadagna un punto poi tiene la posizione per l'intero match. Questo non è jiu jitsu. Questo è una truffa."

Un altro aspetto sono le prestazioni atletiche falsate da sostanze dopanti. Nei suoi tornei Rose prevede un test a tutti i vincitori.

Rose Gracie ammette che l'aver introdotto i test antidoping e la vittoria solo per finalizzazione, abbia diminuito il numero d’iscritti al torneo passando da 735 a 500, ma dice di esser felice lo stesso perché crede nel progetto ed è decisa a portarlo avanti qualsiasi cosa accada.

Vasquez, a proposito della filosofia del torneo organizzato dalla moglie, afferma: "Tutti sono rimasti scioccati quando annunciammo le nuove regole. Conoscendo queste nuove regole, gli agonisti entreranno in gara per cercare la finalizzazione. Noi vogliamo cambiare la mentalità, e ripristinare i principi che furono insegnati ai primordi; conservazione dell'energia, movimenti naturali e pazienza".

L'idea di questo torneo è di lanciare delle linee guida per riavvicinare il jiu jitsu alle MMA. "Il modo in cui il jiu jitsu è insegnato oggi è così lontano dall’ originale intento di Helio, è irriconoscibile. E' per questo che si vedono molti campioni di jiu jitsu entrare nelle MMA ed essere sconfitti. I ragazzi non allenano le difese dai pugni, la chiusura della distanza, il portare a terra. Poiché il jjiu jitsu è ora insegnato senza questi elementi, i ragazzi rollano per 10/ 12 anni senza mai essere colpiti e sono poi costretti a cambiare 12 anni di abitudini".

L'assenza di punti e vantaggi rende il torneo più facile per gli atleti che si devono concentrare solo sulle finalizzazioni e non devono temere di subire punti se sono costretti a perdere una posizione. Non ci sono atleti che stallano perché tutti hanno una mentalità differente. Questo rende gli incontri più interessanti.

Anche il lavoro degli arbitri è facilitato enormemente. Nel torneo di Rose gli arbitri non sono giudici, non devono decidere chi vince e chi perde assegnando punti e vantaggio decidendo il vincitore quando l’incontro termina in parità.

Se queste nuove regole saranno metabolizzate all'interno della comunità del bjj, e se non mancherà il supporto dei grandi nomi del bjj, questo nuovo stile di competizioni potrebbe veramente rivitalizzare il jiu jitsu sportivo troppo condizionato da regole e limitazioni.

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