foto by Jesse Bell |
Firas Zahabi è l'MMA coach del
centro di arti marziali Tristar Gym la “Mecca delle MMA in
Canada”.Come fighter ha diversi titoli nella Thai e nella lotta
libera ma la voglia di diventare un fighter di MMA evaporò quando si
accorse di avere un dono, quello di saper "produrre"
fighter di caratura mondiale.
Il suo approccio, non comune in uno
sport che spesso è piena di emotività e pratiche radicate, è
eccezionalmente analitico, profondo e innovativo. Firas sviluppa
specifici protocolli di allenamento per le MMA. La sua teoria di
allenamento è incentrata su brevi sessioni, ad alta intensità ben
programmati, ma non bizzarri. Il suo approccio metodico
all'allenamento, continua a produrre combattenti letali nella gabbia
che gli ha fatto guadagnare la fama di “top trainer in the MMA
community.” Ha rivestito il ruolo di capo allenatore di Georges St.
Pierre fino al giorno del suo ritiro dalle scene.
Quelli che vi proporrò saranno diversi
estratti tratti da un'intervista apparsa sul sito Sherdog. In questo
primo post sentiamo cos'ha da dire Zahabi sulla sua formazione:
"Se ci pensate, un sacco di ragazzi
hanno un background karate, o un background nella boxe. Io non avevo
alcun background, così sono stato in grado di adattarmi. Penso che
questo sia stato sia una cosa buona e che una cattiva. Non ho avuto
una base. Ho dovuto imparare tutto, quindi è stato un male, ma non
ho auto pregiudizi, cattive abitudini, niente che non avesse senso.
Il fatto di non avere un trainer ci ha
dato molta libertà di innovare e questo è stato un vantaggio. Penso
che sia stato un vantaggio anche per Helio Gracie dal momento che non
ebbe molti rapporti con Maeda [in realtà non ne ebbe nessuno.ndr] ebbe
solo rapporti con Carlos Gracie così dovettero innovare quando Maeda
non era presente. Se fosse stato presente forse li avrebbe messi
nello “stampino” e forse non avrebbero esplorato nuove vie.
Dovevano capire le cose, e questo ha dato loro ha dato loro un
potente strumento per la risoluzione dei problemi.
A volte non si devono dare agli allievi
tutte le risposte. Io dico loro: "E 'tempo di capire le cose.
Cosa pensi di fare? A volte alla gente non piace sentirsi dire
questo. Io dico sempre ai miei studenti, "posso mostrarvi un
milione di mosse." Le possibilità sono infinite. Non posso
insegnare tutto quello che accadrà in un combattimento. C'è un
punto in cui è necessario comprendere i principi dietro le tecniche
e si deve capire come prendere decisioni da soli. Come nella vita, si
effettua una decisione sbagliata e si paga per questo; si effettua
una buona decisione e se ne trae profitto. Le arti marziali non sono
diverse. Bisogna usare la testa, ed è qui che l'arte entra in gioco.
Non c'è il perfetto lottatore robot. Devi guardare negli occhi il
tuo avversario e prendere una decisione."
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