venerdì 20 marzo 2015

Il jiu jitsu il miglior antidoto contro il bullismo


Molti maestri sono orgogliosi dei loro allievi quando questi vincono una competizione e questa è una legittima soddisfazione, ma quale più grossa soddisfazione per un insegnante di jiu jitsu che sentire un proprio allievo che ti racconta di come si sia difeso da un aggressione usando una tecnica appresa  in palestra.

Affrontato da un gruppo di bulli, un mio allievo ha neutralizzato un gancio chiudendo la distanza e, in maniera sicura, ha controllato il suo aggressore. Questi, sorpreso dalla reazione, e testata l'abilità tecnica della sua presunta vittima, per non fare una brutta figura di fronte al branco si è complimentato con lui e l'azione è finita senza nessuno strascico.

Se il mio allievo avesse appreso, come reazione spontanea, a colpire, probabilmente avrebbe procurato qualche danno ma allo stesso tempo avrebbe alzato la soglia dello scontro e, trovandosi in inferiorità numerica, avrebbe rischiato di venire sopraffatto con tutte le conseguenze del caso.

Il vero Jiu-Jitsu non insegna  la self-offence perché è al 100% pura difesa personale. L'obiettivo nel caso specifico era non prendere colpi e venire lasciato in pace dalla gang di bulli. L'obiettivo è stato raggiunto senza doversi imporre sul suo aggressore, non è era questo il suo obiettivo, e dimostrando di avere sangue freddo ha  fatto scendere a più miti consigli il suo aggressore spalleggiato dai suoi compari.

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