domenica 12 giugno 2016

La strada è un'altra cosa


Possiamo essere d'accordo sul fatto che la strada è un altra cosa rispetto al ring/tatami/gabbia ma la questione è che questa frase viene detta, a volte, per sminuire chi pratica sport da combattimento o arti marziali in maniera agonistica e/o per far credere che per difendersi in strada occorra saper conoscere tecniche letali, fare disarmi, ed essere in grado di affrontare attacchi multipli, tutte cose che nello sport non si possono fare.


I "professionisti" della difesa personale dipingono gli aggressori da strada come belve feroci, assassini in libera uscita, psicopatici assetati di sangue contro i quali occorre sapere tecniche da apocalisse zombie, ma la realtà è meno tragica di quanto possa sembrare. A tal proposito il genio del Jiu Jitsu ed ex buttafuori John Danaher ha detto : è quasi imbarazzante e facile per qualsiasi grappler addestrato battere un aggressore da strada non addestrato in un combattimento a mani nude".

Ma anche per un pugile addestrato battere un aggressore o due è  facilmente imbarazzante.

La realtà è che è più proficuo allenarsi tutti i giorni in uno sport da contatto, che ti condiziona, che ti rafforza, che ti fornisce gli strumenti per affrontare persone non allenate, che sono la maggioranza degli aggressori da strada, che improbabili corsi di difesa personale.
Gli unici modi che conosco per essere sicuri quando si scende in strada sono nell'ordine: evitare situazioni a rischio ed allenarsi in uno sport da combattimento. Per chi non vuole arrecare troppi danni al prossimo  le discipline di lotta di sottomissione sono da preferire, perché solo le discipline lottatorie sono in grado di garantire una reale difesa personale non dovendo ricorrere ai colpi. Calci, pugni, ginocchiate, gomitate ecc..., anche se usate per difendersi, sono, per loro natura, più  una forma di offesa personale.


Stare troppo a fare distinguo tra sport e difesa personale, tra arte marziale e sport da combattimento alla fine è solo controproducente, fa passare l'idea errata che oggi i praticanti di Jiu Jitsu Brasiliano, che allenano tecniche sportive, non siano in grado di difendersi in strada e siano meno preparati dei praticanti di Gracie Jiu Jitsu. 

Allenarsi a lottare con qualcuno che vuole schiacciarti, e sottometterti è il miglior modo per essere pronti a difendersi contro aggressori, bulli e attaccabrighe.

2 commenti:

  1. sono perfettamente d' accordo con l' articolo. Poi quello che non capisco è il perchè secondo alcuni se uno pratica , come nel mio caso boxe, non potrei calciare una rotula , i testicoli, infilare dita negli occhi ed altre tecniche " sporche". In realtà chi come il sottoscritto pratica boxe dal lontano 1976 ha sviluppato una familiarità al combattimento sicuramente superiore a chi non ha mai provato a combattere sul serio e nulla gli impedisce ( a parte il senso di responsabilità) di usare tecniche sporche , armi improprie ecc... Quello che invece mi sono chiesto spesso è:
    Se sia generalmente più proficuo lottare o colpire con calci e pugni. Come ho spiegato io sono un ex pugile che comunque seguita ad allenarsi anche a 58 anni facendo ancora diverse riprese di guanti settimanalmente. Ho praticato anche un po di judo altro sport da combattimento che amo. Personalmente io se aggredito preferisco evitare il contatto fisico tipico delle lotte , non so perchè ma non mi sento a mio agio, però riconosco che un buon lottatore se riesce a chiudere le distanze è difficile da battere.
    A tuo avviso è preferibile lottare o colpire in strada ?
    Certo dipende molto dalle circostanze , ma in senso generale.

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    1. Hai detto bene dipende dalle circostanze e dalla propria indole. Diciamo che la cosa migliore sarebbe saper fare entrambe le cose. Poi ci sono casi in cui colpire può portare a conseguenze anche penali è per questo che insito molto col discorso che le FFO dovrebbero conoscere il BJJ e il grappling. Se poi vuoi una risposta secca ti dico lottare perché in strada se riesci a non andare KO nei primi 20 secondi in genere si tende a passare alla fase di clich e poi a terra. Va da se che sapersi muovere in queste due aree può fare la differenza.

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