Maxbjj vi propone un report molto dettagliato dell' Italian BJJ Open 2016 UIJJ realizzato da Enrico
Di Luise, serio professionista e appassionato praticante ed istruttore di Brazilian Jiu Jitsu.
Si chiude la stagione agonistica ufficiale del BJJ nazionale con lo splendido Italian Open di Firenze, tenutosi l’11 ed il 12 giugno scorsi al Palazzetto dello Sport di Scandicci di Firenze. La manifestazione comprendeva la 5a edizione del campionato GI (domenica) e la 2a edizione per la specialità NOGI (sabato).
Si chiude la stagione agonistica ufficiale del BJJ nazionale con lo splendido Italian Open di Firenze, tenutosi l’11 ed il 12 giugno scorsi al Palazzetto dello Sport di Scandicci di Firenze. La manifestazione comprendeva la 5a edizione del campionato GI (domenica) e la 2a edizione per la specialità NOGI (sabato).
I
Numeri
Un
totale di 1172 partecipanti quest'anno suddivisi in 805 atleti (gara
GI), 293 atleti (gara NOGI) e, per la prima volta, 74 atleti junior
(gara GI) hanno stabilito un nuovo record di presenze per il BJJ
dello stivale e impongono tale competizione tra quelle col più alto
numero di partecipanti nel continente europeo (dopo le tappe dei
Campionati Europei di Lisbona e Roma).
La maggior parte degli atleti
era di nazionalità italiana, provenienti da quasi tutte le regioni,
con qualche presenza straniera dalla Svizzera, dal Portogallo, dal Montenegro, dalla Grecia e dalla Repubblica Ceca; L’anno scorso vi
era stata una maggiore presenza di stranieri dal nord europa ed anche
dal continente americano, sebbene gli atleti italiani
rappresentassero comunque l’88% dei partecipanti (gara GI). Quindi,
innanzitutto, si registrano circa 300 atleti in più rispetto
all’anno precedente, a testimonianza della crescita della nostra
disciplina in Italia.
L'anno
scorso le categorie erano juvenile / adulto / master / senior nel GI
e adulto / master / senior nel NO GI, mentre quest'anno juvenile /
adulto / master 1 / master 2 per entrambi.
Di seguito le elaborazioni
grafiche inserite in questo report per meglio visualizzare
l’andamento rispetto all’anno 2015 (quest’ultimi dati
gentilmente forniti dal M° Dario Bacci – UIJJ).
(NB:
per semplicità di trattazione, i dati della Senior del 2015 sono
stati raffrontati alla Master2 del 2016)
Come
è possibile evincere, si è registrato un netto aumento dal 2015 al
2016 in tutti i raggruppamenti effettuati (età, cinture, sesso) ad
eccezione del raggruppamento Master NOGI che è passato da 105
partecipanti a 62 ed il raggruppamento cinture bianche NOGI,
praticamente rimasto invariato (da 122 a 120). Sia nel 2015 che nel
2016 le categorie di peso più ‘affollate’ sono state medi e
leggeri, mentre le meno rappresentate o addirittura ‘deserte’
ovviamente sono risultate, la rooster/light feather da una parte e la
super heavy/ultra heavy dall’altra, ma qui direi che non vi è
stato nulla di nuovo sotto il sole.
Location
Un
Palascandicci gremito sugli spalti, specie con il passare delle ore,
allorquando aumentava l’afflusso di atleti e degli spettatori nella
seconda parte della giornata, ha fatto da cornice all’evento. Il
servizio bar e l’immancabile stand “Acai’’ hanno
adeguatamente supportato l’esigenze degli intervenuti, in un
weekend caratterizzato dal clima incerto, a tratti coperto e piovoso,
ma quasi sempre caldo-umido. Nel momento di maggior affluenza si è
potuto anche usufruire dei punti ristoro e zone d’ombra, fuori dal
palazzetto.
Atleti
e spettatori hanno avuto anche la possibilità di fare acquisti molto
convenienti grazie agli espositori presenti, tra cui la ditta Venum,
Sponsor Ufficiale dell’evento. L’area espositiva si è ben
prestata, almeno fin quando, domenica pomeriggio, non sono entrate in
campo le cinture blu e bianche: a quel punto tale area del palazzetto
è risultata troppo ristretta in quanto erano ivi presenti anche i
due punti ristoro, l’area riscaldamento (di cui parleremo dopo) ed
il podio, creando un po’ di eccessivo affollamento.
Bagni
e spogliatoi in buone condizioni (almeno fino a metà della
giornata); docce funzionanti e con acqua calda presenti negli
‘spogliatoi 1 e 2’ (adiacente al punto Acai), mentre molti altri
spogliatoi, potenzialmente utilizzabili, risultavano chiusi. A tal
proposito si son sentite alcune critiche, ma lo scrivente può
testimoniare che ne lui ne il suo team, durante la due giorni abbiano
avuti particolari problemi in tal senso.
In
sintesi, potremmo affermare che quest’anno la struttura ha retto
all’impatto, ma se il trend positivo dovesse confermarsi si dovrà
optare per una struttura più comoda, spaziosa e ventilata
(eventualità, peraltro, già presa in considerazione dagli stessi
organizzatori) e/o di valutare lo spostamento di alcune categorie GI
al sabato.
In
linea generale è stata eccellente e precisa. Lo
staff capitanato dal M° Dario Bacci ha sorretto l’ondata in
maniera ineccepibile considerando il boom di iscritti e soprattutto
le difficoltà amministrativo-burocratiche che un simile evento possa
comportare in Italia (neanche osiamo immaginare il gran lavoro svolto
‘a monte’).
Il
personale addetto all’area tatami e controllo peso/GI si è
dimostrato sempre gentile, rispettoso e disponibile nonostante i
ritmi serrati. In alcune categorie gli atleti sono stai portati tutti
a bordo tatami, in altri casi è stato chiesto loro di aspettare
all’ingresso dell’area per essere chiamati poco prima
dell’incontro, ma ciò non ha creato alcuna difficoltà.
Il
gruppo Arbitri, guidato dal M° Freddy Linhares, è stato secondo lo
scrivente assolutamente all’altezza, quasi perfetto. L’errore
umano è sempre possibile, ovvero, sarebbe irreale affermare che gli
arbitri non abbiano avuto delle sviste, ma si è notata la piena
‘apertura’ al confronto e, laddove possibile, l’arbitro ha
stoppato l’incontro e chiesto l’intervento dello stesso Freddy,
sovente per dirimere questioni legate all’interpretazione del nuovo
regolamento (il quale recentemente ha subito alcune revisioni che non
tutti hanno ben recepito). Ciò denota la professionalità e
soprattutto la buona fede del team arbitrale. Tengo a sottolineare
che alcuni arbitri si son davvero spesi per la manifestazione: ho
visto con i miei occhi che alcuni hanno interrotto l’estenuante
attività giornaliera, unicamente per andare in bagno e/o mangiare un
panino.
Il
Cronogramma è stato un fiore all’occhiello della manifestazione,
in perfetto orario il sabato, addirittura in leggero anticipo, sulla
tabella di marcia, la domenica per buona parte della giornata e delle
categorie. Le premiazioni sono state effettuate in perfetta
tempistica dopo la finali. Le categorie Assoluti sono state eseguite
in un tempo ragionevole dopo la fine e le premiazioni delle
rispettive categorie di peso (ovvero evitando di aspettare troppo
tempo dopo l’ultimo incontro per ricombattere). Qualche perplessità
era stata sollevata durante la settimana antecedente per lo
spostamento di talune categorie, al pomeriggio di domenica, dal
momento che alcuni team rischiavano di perdere l’aereo/il treno. A
tal proposito, l’organizzazione è riuscita a mediare le varie
esigenze e, anzi, colgo l’occasione per encomiare la Dott.ssa
Teresa Pomponi, coordinatrice dell’area di gara, che ha gestito le
esigenze di tutti – anche nei momenti più concitati - con estrema
pacatezza e professionalità e soprattutto con una gentilezza e
disponibilità da far invidia a qualunque torneo all’estero.
Unica
grande pecca la mancanza di un area di riscaldamento munita di
tatami. Ciò ha dato vita a critiche unanimi e comprensibili da parte
di tutti gli intervenuti. Come riportato dall’Organizzatore,
durante gli ultimi giorni, è stato necessario sacrificare dello
spazio per dare vita a 8 tatami di gara che funzionassero
simultaneamente. A parere di chi scrive, se non fosse stata presa
tale decisione, le gare sarebbero terminate molte ore più tardi
rispetto al previsto (con conseguenti disagi). Certamente comunque è
un fattore da rivedere per la prossima edizione.
Il
podio era come sempre quello delle grandi occasioni: sarebbe stato
meglio però aumentare le dimensioni del logo nella parte superiore
del pannello di background per renderlo più visibile (come negli
anni scorsi).
Last
but not least, il Soccorso Medico è una delle prime cose che guardo
in una gara, non tanto per me, quanto per i miei compagni. A Firenze,
sebbene ci siano stati pochi infortuni degni di nota, devo dire che
gli operatori del team di soccorso, disposti in un area adeguata,
erano sempre pronti e molto ben attrezzati.
Una
cosa che mi ha stupito positivamente è stato vedere molto spesso i
Responsabili Organizzativi girare e sincerarsi personalmente con
atleti e istruttori che stessero bene e che fossero soddisfatti
dell’andamento: sintomo di contenuti umani e sportivi davvero degni
di un ambiente agonistico e marziale ... segue
Enrico
Di Luise
Ground
Pressure Team Messina
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