sabato 23 maggio 2020

Lo sport raggiunge l'apice quando fa parte di uno dei due campi: Olimpico e/o Professionistico

Teofilo Stevenson e Muhammad Ali
Michelle Russo, che lavora al Comitato Olimpico Italiano, qualche tempo fa scrisse questo commento sul pagina FB del blog:  "Lo sport raggiunge l'apice quando fa parte di uno dei due campi: Olimpico e/o Professionistico (vedi il pugilato olimpico e quello professionistico ecc.). Sono sistemi diversi ma in entrambi i casi gli atleti hanno una carriera sportiva e vengono ben pagati.

La diffusione del BJJ è sicuramente opera dell'IBJJF, ma come fa a crescere lo sport se l'atleta è costretto a pagare per avere una medaglia che può solo esibire sui social e appendere in camera? Dov'è l'evoluzione dello sport? Come fa un atleta a definirsi tale se poi deve vivere facendo un secondo lavoro? Non sono qui a dire cosa piace di più a me, ognuno sceglie ciò che preferisce. Son qui a spiegare come funziona lo sport. Con l'IBJJF che futuro hanno gli atleti? Se fosse come l'UFC (privata e professionistica) allora avrebbe un senso, ma così com'è è solo un circuito ben organizzato, potente dal punto di vista di marketing, ma sempre dilettantistico-amatoriale. Penso che vada bene questo sistema per gente che fa un evento ogni tanto da amatore... ma un ragazzo che vuol vivere di sport che prospettive di carriera ha con l'IBJJF? Vincere il Campionato italiano o mondiale lo porta a far parte della nazionale? Dei corpi sportivi militari? O gareggiando riceve un premio in denaro che gli permette di vivere? Se la risposta a queste domande è no, dovreste riflettere su cosa sia meglio o peggio per il proprio sport."

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