giovedì 12 novembre 2015

Prima l'arte o prima l'uomo


























Un giorno come un altro qui a Rio, il caldo, le corse per chiudere il negozio, poi a casa: prendi il Kimono, non scordare la cintura e la maglia di ricambio ( l'età pesa, non si può più andare in giro sudati, i dolori non fanno sconti dopo i 40 !)



E' si, darò una delusione a tutti gli amici che pensano che la vita al tropico sia solo spiagge, belle donne e samba! Qui si lavora, c'è lo stress come in ogni altra parte del modo, anche se i ritmi sono più lenti, soprattutto a causa del caldo. Oggi, a Novembre sono 40°, ed ancora non è arrivata l'estate.



Corse, lavoro, caldo! Meno male che per la via ci sono le morene, ragazze mulatte dai corpi disegnati e dagli abiti succinti, che vedi  a passeggio o mentre aspettano i pullman, assorte nei loro pensieri o a guardare il cellulare; qua a Rio le fermate dei bus sono come i backstage delle sfilate di moda.



Cavolo - torno sui miei passi - ho dimenticato i due chili di alimenti da portare in beneficienza, oggi c'è il Seminario del Mestre Casquinha Cezar Guimaraes! Penso tra me e me: "Questo si allenava con i Gracie, è uno dei pilastri del Brasilian Jiu Jitsu, riconosciuto tra i primi 50 lottatori più forti di tutti i tempi. Allena "Durinho", "Davi Ramos" e una marea di campioni in tutte le salse e viene qui in periferia di Rio alle 21 di sera, a 40km da casa sua a farci lezione , per raccogliere un po' di alimenti che darà in beneficenza alla sua ONG Top Brother".



Resto dubbioso: "sarà mica una trovata pubblicitaria questa della beneficenza?" La cosa stride troppo con quello che sto vedendo nel JJ moderno: Un diploma di fascia preta, 1350 Reais, faixa azul 450 Reais , faixa roxa 650 .... e così via ..... mah !! Senza contare i seminari, dove i nomi più blasonati chiedono minimo 100 Reais, troppa mercificazione! Poi ci sono le varie cinture nere che magari non hanno nemmeno un grado sulla fascia e le vedi che maltrattano gli allievi, e tirano le finalizzazioni a far male. Ma per dimostrare cosa?



Arrivo in palestra, metto il kimono. Circa 50 persone, assiempate in un ambiente piccolo, fa caldissimo. Invito le persone a sedersi, faccio il solito allungamento per la flessibilità, e mentre tutto procede come al solito arriva il Maestro. Mette il kimono, sale sul tatame con la sua fascia Corallo (un giorno l'avrò anch'io, penso tra me e me!!), mi fa un sorriso e saluta tutti.
  
Poi si siede con noi a terra e comincia a spiegarci delle posizioni: qualcune basiche, altre Ninja. E' li! Una leggenda di questo sport, a terra con noi...  sembra divertirsi! Io lo guardo e lo fotografo, e resto assorto guardando la semplicità di quest'uomo. Questo è il Jiu Jitsu che mi piace, che voglio imparare e che voglio insegnare!



Oggi ho imparato una cosa che neanche il Mondiale che ho vinto, che neanche tutti i seminari in Italia o in Brasile a cui ho partecipato, che neanche tutte le palestre ed i team che ho conosciuto mi hanno mai insegnato: campioni di umiltà prima di essere campioni sul tatame! Bisogna essere umili, dentro, con il cuore. Obrigado Mestre !! OOOSSSSSS !! 

dal nostro inviato a Rio Massimiliano Durante


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