mercoledì 9 settembre 2020

Chiedere la messa al bando delle arti marziali e degli sport da combattimento è un errore

 


Nel luglio 2017 il campione di MMA Francesco di Chiara difese con coraggio una donna incinta aggredita da due rapinatori che avevano tentato di sottrarle la borsa. Francesco non esitò ad utilizzare la propria conoscenza delle arti marziali per disarmare ed immobilizzare gli aggressori.

Francesco di Chiara immobilizza un aggressore

 Nel settembre del 2019 intervenne  per bloccare un cittadino extracomunitario che stava importunando ed aggrendendo alcuni passanti nel centro del suo paese.

Il consigliere comunale Mariano Scuotri, in occasione della consegna dell'encomio che il sindaco volle conferirigli per aver difeso la donna incinta disse: "Le arti marziali non sono la legalizzazione della violenza, bensì sono arte, disciplina, relazione. E molte volte sono lo strumento che permette a tanti ragazzi di uscire dal vortice dell’illegalità: Francesco con la sua attività fa una grande opera di inclusione sociale".

Francesco di Chiara riceve l'encomio

Francesco all’età di 7 anni inizia la sua carriera sportiva giocando a calcio. Dopo vari anni nel mondo del calcio, egli trova la sua vera vocazione, e all’età di 13 anni comincia la sua carriera nel mondo delle Arti Marziali. Pratica PUGILATO,JUDO, KICK BOXING, BRAZILIAN JIU JITSU e KUNG FU (Wing Chun). Francesco in tutte le discipline dimostra il suo grande valore vincendo vari incontri e vari tornei affermandosi sempre di più a livello nazionale. All’età di 22 anni però, una brutta malattia lo costringe a rimanere 3 anni fermo. Fortunatamente riusce a superare questa brutta malattia, e dopo essersi ripreso del tutto decise di riprendere il suo percorso marziale, fissando un obbiettivo: ENTRARE NELL’OTTAGONO!

E così, dopo tanti sacrifici e tanto allenamento egli entra nel mondo delle M.M.A. (Mixed Martial Arts). Oltre agli incontri di M.M.A. egli è impegnato in vari tornei di Brazilian Jiu Jitsu e Grappling. Francesco ha fondato il suo Team (TEAM DI CHIARA) dove cresce i suoi allievi in un percorso marziale completo grazie alle sue grandi esperienze in quasi tutte le discipline marziali, e insegnando anche a Donne e Bambini tecniche di difesa personale.

Nel momento in cui si chiede la messa al bando delle MMA e si stigmatizzano le arti marziali associandole ad un bruttissimo fatto di cronaca, come fossero la causa di tanta brutalità, ho voluto rendere omaggio ad un vero rapresentante delle MMA, degli sport da combattimento ed arti marziali.

Questi sono i ragazzi che la stampa nazionale dovrebbe portare ad esempio ma le azione eroiche di  Francesco hanno trovato spazio solo sulla stampa locale. Non mancano sui giornali e sui siti di informazione le notizie nelle quali le arti marziali e gli sport da combattimento sono serviti per sventare rapine, stupri ed aggressioni.


Questa è una carrellata di articoli di giornali che mettono in luce come le arti marziali e gli sport da combattimento siano stati usati come strumenti per sventare rapine, impedire aggressioni e stupri e che dimostrano come chiedere la messa al bando delle MMA o stigmatizzare le arti marziali e sport da combattimento sia un'operazione delinquenziale di cui certi giornalisti dovrebbero vergognarsi!

Cerca di rapinare una donna, ma lei è una campionessa di MMA e finisce male

Mamma karateka salva il figlio dai bulli

Ragazza mette ko aggressore a colpi di karate

"Una mossa di karate": così il cliente eroe ha bloccato rapinatore

Rapina 70enne all’Oftalmico ma viene abbattuto a colpi di karate

Due banditi fanno irruzione in un ristorante: il titolare li disarma con un colpo di karate

Provano a violentarla ma lei li picchia a colpi di karate

Campionessa di arti marziali e il fidanzato aggrediti dal branco, lei li ferma e ne fa arrestare uno

Bergamo, studentessa 16enne si difende dai rapinatori a colpi di ju-jitsu


                                                                                      

4 commenti:

  1. Si giusto, ma non direi che gli sport da combattimento non vanno banditi perchè qualcuno ha l'occasione di impiegarli a fin di bene. Il punto non è l'eccezionalità dei singoli comportamenti (il delinquente che mena, l'esperto che si trova a difendere).Il punto è che ci sono migliaia di praticanti nel mondo che non vanno in giro a menare nè a fare i giustizieri. Praticano lo sport in palestra per il benessere fisico, della mente, per divertimento, per conoscenza della propria biomeccanica, per socializzare, per sentirsi sicuri.

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    1. I casi che ho citato non possono essere definiti "giustizieri". Il giustiziere va a cercare il delinquente per punirlo nei casi che ho citato io si è trattato di persone che hanno usato le loro competenze marziali per la loro incolumità e per quella degli altri. Il punto del post lo spiego nel post stesso:"Nel momento in cui si chiede la messa al bando delle MMA e si stigmatizzano le arti marziali associandole ad un bruttissimo fatto di cronaca, come fossero la causa di tanta brutalità, ho voluto rendere omaggio ad un vero rapresentante delle MMA, degli sport da combattimento ed arti marziali".
      Di punti da rimarcare, per ribattere a chi chiede la messa al bando delle arti marziali e sport da combatimento, ce ne sono tanti, io ne ho rimarcato uno, ciò non toglie che ce ne siano altri. Se il punto che ho rimarcato non è il più importante questo non significa che non debba trovare spazio nel mio blog.

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    2. Ho usato "giustizieri" per coprire la gamma di comportamenti possibili da un estremo all'altro (il criminale e il giustiziere appunto). Ma è chiaro che in mezzo c'è di tutto. Dall'eroe suo malgrado, al coraggioso che interviene in modo imprevedibile, a quello che applica istintivamene la difesa personale. Il punto di vista del post mi è chiaro, nè mi sogno di dire che non bisognava riportarlo. Ne ho semplicemente offerto un altro, osservando che secondo me costituisce un argomentazione più forte e rappresentativa del quotidiano di tanti praticanti. correggendo il mio post precedente direi: "non direi SOLO che gli sport da combattimento non vanno banditi ecc.ecc.". Grazie

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    3. ho compreso la tua critica costruttiva e ti ringrazio per questo, ma nel momento in cui in maniera scorretta i media cercano di usare un caso singolo negativo per dimostare che ci sono persone che usano le competenze tecniche apprese in palestra per delinquere ho voluto mostrare che ci sono tanti casi di persone che hanno usato le loro competenze in situazioni da strada e come queste non vengono portate in prima pagina nei maggiori organi di stampa.

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