domenica 23 giugno 2013

Il Brazilian Jiu-Jitsu per le forze dell'ordine


Nello studio del 2007 dal titolo: "Going to the Ground: Lessons from Law Enforcement" emerge come oltreoceano gli agenti di polizia stiano incominciando a prendere in seria considerazione l’idea di addestrarsi nel Jiu Jitsu Brasiliano e nel Grappling.

Oggi, negli USA, anche i modi con cui i giovani delinquenti aggrediscono le loro vittime e gli agenti di polizia stanno cambiando, complice la rivoluzione avvenuta all’interno delle arti marziali intorno agli anni novanta. Stiamo parlando delle MMA, o arti marziali miste, e al circuito dell’UFC che, sempre negli Stati Uniti, è lo sport col più alto tasso di crescita, posizionandosi tra i  primi cinque più seguiti dal pubblico.

Durante il 1988 nella citta degli angeli circa 6000 arresti hanno richiesto l'uso della forza mentre di questi ultimi, poco più di 2000 contenevano un livello sufficiente di resistenza tale da qualificarli come colluttazioni.

Sempre nel 1988 ogni agente assegnato a compiti in strada ha dovuto affrontare una media di 3 colluttazioni, mentre 856 agenti hanno segnalato lesioni da tali scontri (tenendo conto che gli agenti arruolati sono 12.000, si tratta del 7%).
Secondo lo studio, "Quasi due terzi dei 1.988 alterchi (62%) finiscono con l'agente e il sospetto a terra". Vediamo in dettaglio quali sono le circostanze  e le percentuali con le quali gli agenti portano i sospetti al suolo:

80% se il sospetto  fugge,
57% se il sospetto reagisce all'arresto,
46% se il sospetto cerca di sottrarsi all'arresto, 
36% se il sospetto si rifiuta di farsi perquisire.
Dopo che questo rapporto è stato pubblicato, la polizia di Los Angeles ha istituito un programma che includeva un allenamento specifico con tecniche di controllo a terra, basate su jiu-jiutsu e grappling, adattate per le forze dell'ordine. Tre anni dopo l'introduzione del programma di addestramento uno studio supplementare ha presentato le seguenti conclusioni:

La media di 5,6 alterchi al giorno nel 1988 viene ridotta a 1,7 nel 1991 e sempre in quell'anno le lesioni degli agenti sono diminuite del 17,7% e quelle ai sospetti del 34,6%.
  
Nell'Aprile 2003 è stato possibile pubblicare i risultati di un altro progetto di ricerca (Calibre Press) che ha misurato la frequenza in cui agenti sono stati costretti a terra dagli aggressori. Agli intervistati è stato chiesto se un aggressore avesse mai tentato di costringerli a terra. Più della metà (52%) hanno riferito che questo si era verificato. Di questi, il 60% ha riferito che gli aggressori erano riusciti a portarli a terra. Del 60% finiti a terra, il 52% aveva ricevuto un addestramento nella lotta al suolo, e il 40% avrebbe iniziato l'addestramento dopo quell'esperienza.

Finire a terra è una prospettiva non allettante per un agente di sicurezza, ma, dati alla mano, pare essere il luogo che troppo spesso lo accoglierà ogni volta che dovrà procedere a un'arresto. Essendo professionalmente incaricato di trattenere le persone sospette, l’agente di polizia dovrebbe essere in possesso almeno delle minime conoscenze tecniche in fatto di lotta, soprattutto, al suolo, ma in realtà così non è. 
Un agente di polizia più che tecniche contundenti, per loro natura respingenti, ha bisogno di apprendere tecniche che gli consentano di chiudere la distanza con un sospetto, e possedere le conoscenze che gli permettano in tutta sicurezza di poter eseguire una corretta e sicura procedura di arresto e controllo che oggi è ben lungi dal possedere. E’ proprio perché, in una situazione di arresto, un agente è molto probabile che rimanga coinvolta in uno scontro al suolo che dovrebbe stimolarlo a seguire dei corsi di lotta sia in piedi che al suolo. 

 Nel video che segue, ho messo a confronto alcune delle tecniche che oggi sono insegnate in Italia alle forze dell'ordine, quando questo avviene. A mio avviso alcune sono "belle" e coreografiche altre decisamente ridicole e suicide e hanno un difetto: sono allenate con un avversario collaborativo! 

Nel jiu jitsu Brasiliano ogni tecnica insegnata ha una sua efficacia reale perché provata sul "campo" nella lotta. Sempre nel video viene mostrata un'azione interforze che ha coinvolto agenti di polizia [1] e vigili per procedere all'arresto di un esagitato sospetto. L'intervento ha richiesto la partecipazione complessiva di 10 agenti, di questi, 5 sono fisicamente sul sospetto mentre gli altri  di supporto. Tutta l’operazione ha richiesto 3 minuti.

 Mostro poi una tecnica insegnata alla Gracie Accademy dove si svolgono corsi per la polizia di Los Angeles. Due agenti cercano di arrestare un sospetto non collaborativo in questa circostanza si tratta di una cintura marrone di BJJ. Come si vede, seppure in due, gli agenti faticano ad avere ragione di un sospetto che non vuole arrendersi, è per questo che occorre allenarsi simulando scenari reali e ricorrendo a programmi studiati ad hoc e desunti dal jiu-jitsu brasiliano.

 Il video si conclude con un arresto fulmineo di un sospetto che tenta la fuga. Tutto l'intervento richiede a un agente meno di un minuto per portare al suolo il sospetto e immobilizzarlo usando tecniche di Brazilain Jiu Jitsu. Col supporto del collega  riescono ad ammanettarlo in tutta sicurezza.
 

In conclusione, avere una reale comprensione di come controllare e portare a terra un sospetto è una capacità essenziale che ogni agente dovrebbe avere. Il BJJ fornisce gli strumenti per controllare e vincere la resistenza di un sospetto che oppone resistenza sia passiva che attiva, sia in piedi che a terra.

[1] In precedenza avevo scritto agenti di pubblica sicurezza come sinonimo di agenti di polizia ringrazio per la segnalazione un utente del  militariforum

6 commenti:

  1. penso,in tutta onestà e da praticante di bjj ,che il judo sia più efficace a tal proposito.Max

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  2. Se pratichi anche BJJ saprai che a terra un Judoka non ha la stessa preparazione e poi non potendo attacare le gambe il Judo oggi sta limitando molto la sua efficacia anche in situazioni reali. Nel video sono mostrate alcune tecniche insegnate ai vigili da cinture nere di Judo. In tutta onesta non mi sembrano tanto efficaci.

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  3. se parli di agonismo è una cosa,se parli di istruire persone è un'altra,non è che tutti gli insegnanti sono monodimensionali...nel judo fino all'anno scorso si potevano attaccare anche le gambe,si son già dimenticati tutti di come si fa??nel bjj si studiano poco le tecniche in piedi,se considerassi solo l'agonismo del bjj come si vede nelle gare e lo porto in strada cosa faccio???chiamo la guardia contro il primo malintenzionato??Max

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  4. Qua non si tratta di opinioni a confronto ma di dati statistici. Se dati alla mano puoi dimostrare che in una situazione di arresto e detenzione il Judo da le migliori soluzioni sono pronto a pubblicarlo su questo blog.

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  5. L'ultimo minuto del video rispecchia la semplice efficacia del bjj/grappling!! portare a terra l'avversario e sottometterlo senza utilizzare tecniche assurde e danni fisici.

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    1. ho praticato Judo per circa 25 anni e molti di questi a un buon livello agonistico, inoltre pratico BJJ da due e mi sento di dire che il bjj è quel Judo che si è potuto sviluppare nella lotta a terra e ha acquisito un'efficacia nel combattimento molto superiore tanto che una cintura blu di esperienza di bjj farebbe impensierire molte cinture nere di judo, sicuramente l'esperienza del judo ti da una preparazione tale da comprendere molto più velocemente le tecniche di bjj poi quando vedi nelle gare di bjj un judoka che ti fa una tecnica in piedi da ippon e ti finalizza a terra è uno spettacolo

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