La United Arab Emirates Jiu Jitsu Federation (UAEJJF), è stata ufficialmente fondata nel 2012 da H.H. Sheikh Mohammed bin Zayed Al Nahyan, Principe di Abu Dhabi, con lo scopo di diffondere il jiu-jitsu come disciplina sportivo-educativa negli emirati e nel mondo. A livello nazionale Il Jiu-Jitsu è sport obbligatorio nelle scuole e in ambito militare e per uno sviluppo del jiu jitsu sportivo in ambito federale, nel 2012 è stata creata prima la UAEJJF in ambito nazionale, poi la JJAU in ambito continentale fino ad assumere la gestione della JJIF.
Negli emirati sanno bene che uno sport per svilupparsi ha bisogno di atleti praticanti (full time), quindi fin da subito con ADCC in nogi e successivamente con il World Pro, hanno creato i circuiti sportivi professionistici.
Ad oggi, la UAEJJF fa capo alla JJAU e JJIF ed è una federazione nazionale. AJP, invece, sviluppa il professionismo con tutto quello che ne consegue (diritti televisivi, premi in denaro per gli atleti ecc.). Il progetto “Jiu-Jitsu” è stato portato avanti in questo modo dagli Emirati investendo sullo sviluppo di questo sport un po su tutti i fronti.
Dal 2021 si utilizzerà un nuovo regolamento, quello del Grand Slam. Verranno introdotte piccole differenze per rendere il combattimento più dinamico. Sarà introdotto il falcon eye, in cui l'arbitro può richiedere il replay in caso di assegnazione dubbia di punti o di vittoria e consultarsi con i colleghi a bordo tatami; in caso di pareggio, gli atleti continuano a lottare con minuti extra in cui il primo che fa punto vince. Lo scopo è evitare la decisione arbitrale e garantire agli atleti una trasparenza assoluta sui risultati, visti anche i premi in palio. I vantaggi, inoltre, saranno sostituiti con i punti (1vantaggio=1punto).
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