Raggiungere un obiettivo, che sia esso un podio, una cintura, è come scalare una vetta. Focalizzarsi solo sulla meta, perdendo di vista il percorso, determinerà malumore ogni volta che una casualità negativa sembrerà allontanarci da essa.
Lo scalatore affronta la salita senza l'ossessione della meta, la sua visione deve andare oltre l'obiettivo stesso perché se che quando è raggiunto da li inizia un nuovo punto di ripartenza.
Ai mezzi che usa non si attacca, non ci si affeziona perchè sa che potrebbero anche rallentare il suo cammino. Si serve dei mezzi ma non si fa usare da essi. E' consapevole che l'uso di scorciatoie per raggiungere il suo scopo non gli garantisce il buon esito dell'impresa.
Sa che la lunga scalata è un esperienza dura e faticosa, perchè il tempo che lo separa dalla meta sembra infinito, ma questo non gli impedirà di apprezzare le esperienze che vivrà lungo l'ascesa. La meta non gli appartiene ancora, perchè appartiene al futuro, mentre le esperienze sono le uniche certezze perchè sono il presente.
Non si chiude gli occhi durante il viaggio e affronta le difficoltà e gli ostacoli, che troverà lungo il suo cammino, con una disposizione d'animo distaccata perché sa che sono loro i suoi maestri.
Sa che la lunga scalata è un esperienza dura e faticosa, perchè il tempo che lo separa dalla meta sembra infinito, ma questo non gli impedirà di apprezzare le esperienze che vivrà lungo l'ascesa. La meta non gli appartiene ancora, perchè appartiene al futuro, mentre le esperienze sono le uniche certezze perchè sono il presente.
Non si chiude gli occhi durante il viaggio e affronta le difficoltà e gli ostacoli, che troverà lungo il suo cammino, con una disposizione d'animo distaccata perché sa che sono loro i suoi maestri.
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