"La coscienza dell’io è il maggior ostacolo alla corretta esecuzione di ogni azione fisica". "Non pensare: "sto facendo la tal cosa", pensa invece "la tal cosa avviene attraverso me o per me". "Non correre, cammina. Non cercare, quello che cerchi arriverà mentre meno te lo aspetti".
In altre parole: non cercare neppure di prevedere, perché ciò che vuoi prevedere capiterà imprevedibilmente. L'oggetto che cerchi, così come l'ostacolo che si frappone, si manifesta in maniera imprevedibile, casuale, mentre meno te lo aspetti.
La coscienza della necessità però ostacola, perché si illude di poter eliminare la casualità dell'imprevedibile, dell' inaspettato, perciò si pone di fronte all' oggetto, o al fare, come necessità rigida di controllo o esecuzione mentre si tratta di controllare la situazione ed eseguire l’azione nel più breve tempo possibile, nella maniera più spontanea ed economica e nel momento in cui l'evento si sta realizzando, sia che si tratti di un ostacolo da superare, sia di raggiungere l'oggetto voluto.