Nel terzo episodio del vlog 'Milanimal', dedicato all'Europeo, Andrea Baggio intervista Federico Tisi. Nella prima domanda che rivolge a Federico Tisi, Andrea Baggio dice: "Il Jiu-Jitsu lo possono fare tutti, non come nelle accademie 'old school' dove entri e sputi sangue, ma ci sono anche i costi elevati per partecipare ad eventi come l'Europeo".
Tisi risponde che c'è una grande disparità tra i campionati nazionali e regionali e quelli internazionali. Un Europeo IBJJF è un evento per professionisti o ex-professionisti che si vogliono ancora mettere alla prova nei master. Baggio lo interrompe, dicendo che nel futuro ci sarà una scissione tra accademie per amatori e accademie per professionisti.
Tisi sottolinea il problema della disparità di livello espressa da atleti che hanno cinture diverse e che si allenano con una diversa mentalità o tra atleti che hanno la stessa cintura ma provengono da diversi percorsi e suggerisce per il futuro competizioni separate tra amatori e professionisti.
Tisi sostiene poi che il circuito delle gare IBJJF (non specifica se gi o nogi) serve agli atleti per farsi conoscere come trampolino di lancio per entrare nei circuiti a pagamento NOGI e fa l'esempio di Meregali.
Baggio ammette il successo dei circuiti nogi e l'emergere di personaggi come Gordon Ryan ma per lui il jiu jitsu è quello col kimono. Chiede a Tisi se ritiene che il Jiu Jitsu col kimono abbia una formazione filosofica che non ha niente a che vedere con la tecnica e che vive una separazione col grappling.
Anche per Tisi, si deve iniziare col kimono e poi si può praticare separatamente senza. Secondo Tisi, il kimono è uno strumento che ti insegna a privilegiare la tecnica.
Baggio afferma che il kimono ha una funzione educativa, poiché devi prenderti cura della tua uniforme, di come ti poni di fronte all'altro. Tisi fa eco a questo pensiero, sostenendo che:"il kimono richiami le filosofie alla base di tutte le arti marziali orientali e rende il jiu jitsu accessibile anche per la persona non più giovanissima e per quella che non ha un buon rapporto con il proprio corpo. Quest'ultima, infatti, si sente più a suo agio indossando un'uniforme che presentandosi vestita come un circense esponendo un fisico di cui non va particolarmente orgogliosa."
Agiunge poi di aver assistito a una gara di grappling organizzata dal 'Ten Planet' a New York e di non aver trovato un ambiente in cui si respira l'atmosfera di una scuola di arti marziali, dove c'è un certo tipo di postura. "Lì - dice - si respira l'atmosfera che si respira ad esempio allo skate park, dove tutti vogliono fare il trick."
Baggio chiude con un messaggio rivolto ai giovani dicendo loro: "Vedete questi campioni qua, riferendosi a quelli che stavano gareggiando all'Europeo, ai super campioni, ai Fabricio Andrey che fa questa cosa con la gamba, il kimono griffato, tutte queste cacate. Sono solo il 2/3% dei praticanti che arrivano a questi livelli."
Gli fa eco Tisi, dicendo: "Finché i media propongono come unica immagine del BJJ il jiu jitsu sportivo, si crea un divario tra la comunità di chi lo pratica in palestra che non trova un riferimento nei campioni che, nei loro confronti, sono come degli alieni."
"Ai miei allievi", dice Tisi, "io gliela pongo così: 'Guardate chi fa le gare come persone che si allenano tantissimo e che hanno un obiettivo diverso dal vostro. La competizione oggi è una esperienza della propria emotività. Tu ti metti alla prova per vedere come la tua tecnica rende in un contesto di forte stress psico-fisico. Questa esperienza così intensa ripetuta nel tempo dovrebbe darti la capacità di fare quello che fai in palestra, ma in un contesto più stressante e questa abilità di controllo emotivo poi ti serve nella vita".
"Tisi risponde che c'è una grande disparità tra i campionati nazionali e regionali e quelli internazionali. Un Europeo IBJJF è un evento per professionisti o ex-professionisti che si vogliono ancora mettere alla prova nei master. Baggio lo interrompe, dicendo che nel futuro ci sarà una scissione tra accademie per amatori e accademie per professionisti. "
RispondiEliminaBasterebbe fare come in tutte le altre discipline lottatorie(vedi judo ad esempio),che hanno tornei che vanno a dare punteggio o qualificazione per tornei a sua volta piu grossi(es italiani ecc).La soluzione è già presente ma non la si vuole vedere.