Negli ultimi vent'anni, il panorama del Brazilian Jiu-Jitsu ha mantenuto una costante immagine di uomini muscolosi, tatuati e determinati, come illustrato nella pubblicità di una nota marca di gi che a dispetto del nome non sembra molto interessata al progresso dell'immagine stereotipata del lottatore di BJJ.
Questi stereotipi, incarnati dalla figura del lottatore/guerriero macho alfa, sono spesso accompagnati da simboli come le orecchie a cavolfiore, i tatuaggi, le dita nastrate il sangue sul gi immacolato.
L'uso ricorrente di tali feticci perpetua una certa idea del BJJ e contribuisce a creare un'immagine quasi mitica del praticante di BJJ che ha sacrificato il suo corpo per raggiungere l'eccellenza. Questi stereotipi riflettono la realtà odierna o sarebbe ora di evolvere l'immagine del BJJ come si è evoluto il BJJ in questi ultimi anni?
Inoltre, l'attenzione si sta spostando dal concetto di sacrificio estremo e dannoso per il corpo a una pratica più consapevole dell'allenamento con un'attenzione crescente alla prevenzione degli infortuni e all'adozione di metodologie di allenamento più sostenibili nel tempo.
Sebbene la pubblicità possa continuare a perpetuare gli stereotipi tradizionali, la realtà nelle palestre sta evolvendo.
Nonostante qualcuno provi ancora del fascino verso questi cliché ci sono atleti e maestri che stanno cercando di promuovere un'immagine diversa rompendo gli schemi che hanno caratterizzato il passato.
Noi dell'Apuania Academy facciamo parte, da anni, di questa nuova rappresentazione del Jiu-Jitsu, e voi?
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