C'è una cosa che appare strana. Il Metamoris è stato un evento in cui il protagonista assoluto doveva essere la finalizzazione in ossequio alla filosofia del Gracie JiuJitsu molto critica verso il sistema da punti delle odierne competizioni di jiu jitsu accusato di diluire l'arte e allontanarla dalle sue radici della DP. Inoltre Rorion e i suoi figli, organizzatori dell'evento, criticano gli agonisti che pianificano la vittoria ai punti e non fanno nessuno serio sforzo per finalizzare i loro avversari. Accusano, inoltre, il bjj di essere solo un gioco e non una vera forma di BJJ.
Tutte queste critiche possono essere condivise o meno ma alla prova dei fatti Ryron, a partire dalle dichiarazioni pre match, contravvenendo a tutta questa filosofia, ci ha fatto sapere che tutta la sua tattica di combattimento sarebbe stata focalizzata intorno al concetto di "sopravvivenza" e che avrebbe cercato in tutti i modi di vanificare i tentativi di Galvao di batterlo. In pratica ha tenuto a far sapere a tutti che non avrebbe fatto nessuno serio sforzo per finalizzare l'avversario.
Partiamo da una premessa fondamentale: questo evento avrebbe dovuto invitare, solo ed esclusivamente, campioni sportivi per vedere come si sarebbero comportati di fronte ad un regolamento diverso. In questo risiedeva, e risiede, il fascino della formula. Galvao avrebbe dovuto affrontare un Marcelo Garcia!
All'interno della rosa di campioni chiamati a confrontarsi l'unico che non c'entrava assolutamente nulla, è proprio Ryron che non può vantare nessun palmares sportivo. La sua partecipazione è in virtù del fatto che, assieme ai fratelli, è l'organizzatore dell'evento.
Per se non ha scelto un avversario alla sua portata ma un supercampione con l'unico scopo di vanificarne tutti i tentativi di finalizzazione e terminare il match e dare così lustro al suo "jiu jitsu" che non si basa sui risultati sportivi ma sul nome di famiglia.
Ryron ha fatto come un qualsiasi agonista da lui criticato: ha sfruttato a suo favore la regola dei 20 minuti per impostare la sua strategia conservativa e non rischiare di subire una finalizzazione. Non ha mai avuto la seria intenzione di finalizzare e così facendo ha tradito lo spirito del Metamoris.
Se avesse voluto dimostrare qualcosa avrebbe dovuto accettare un incontro senza limiti di tempo e farci vedere che al momento giusto sarebbe stato in grado di passare dalla tattica di sopravvivenza a quella predatoria e tirare fuori dal cilindro una bella finalizzazione.
Quello cui abbiamo assistito è stato un incontro "truccato", non reale, in cui Ryron non ha dimostrato nulla, sennonché lui e i suoi fratelli sono degli ottimi organizzatori di eventi. Di questo gli si deve dare atto!
Ryron non ha avuto il coraggio del nonno, che affrontò un ben più pesante e forte, sia fisicamente sia tecnicamente Kimura, in un incontro senza limiti di tempo.
Il discorso difesa personale è un’introduzione tardiva nella filosofia Gracie. Quello che premeva ai Gracie era dimostrare, in incontri "reali", la validità del loro metodo. I Gracie hanno appreso da Maeda uno stile efficace per vincere negli incontri interstile della bella époque dove lottatori professionisti si affrontavano in incontri senza regole.
Oggi il nipote di Helio, che su questa filosofia della DP ha costruito il suo impero commerciale, e che si è sempre rifiutato di competere in qualsiasi competizione, sia con sia senza GI o MMA, si presenta ad affrontare una "belva" come Galvao e per 20 minuti sta fermo per non farsi finalizzare con Galvao che, inspiegabilmente, sembra trattenuto da forze invisibili! Non mi convince la presunta strategia adottata da Ryron e spacciata per difesa personale.
A Helio non sarebbe mai venuto in mente di farsi passare la guardia per dimostrare la validità del suo stile. Helio tutte le volte che è stato costretto a subire la superiorità dell'avverario, ricordiamo Santana e Kimura, alla fine ha perso.
Helio, che diceva di avere sempre avuto l'attitudine di "vincere o morire" e "Io combattevo contro altri stili per affermare il jiu-jutsu. E vincevo”, in un'intervista nella quale rievoca il mitico incontro con Kimura, afferma a sorpresa: “Non solo gli amici, ma io stesso pensavo che nessuno al mondo avrebbe potuto battere Kimura... Per me che all’epoca miravo al jiu-jitsu, la paura era superata dal desiderio di sapere cosa mai avrebbe fatto in combattimento un uomo come Kimura. Avrebbe potuto aprirmi le porte a un mondo sconosciuto".
Non si sale su un ring per "sopravvivere" ma per dare spettacolo o vincere. Se la strategia posizionale del Bjj ha un senso, non è sinonimo di sopravvivenza farsi passare la guardia e attendere la fine del match. Far stancare l'avversario e poi finalizzarlo è la stategia attuata da Rickson contro Zulù. Per questa tattica c'è una posizione ed è la guardia. Nessuno risparmia energia avendo un avversario solido come Galvao in 100 kg.
Alla tattica attuata da Ryron, devo ancora capire quale nome dargli. Sembra la tattica di Totò che diceva di non chiamarsi Pasquale e che mentre gli viene riempita la faccia di schiaffi si domanda tra sé e sé: " ma chissà questo cretino dove vuole arrivare!"
Roger è il vero erede di Helio: termina la sua gara con l'affanno dopo aver rischiato che Bucheca gli rompesse il braccio, ha lottato sotto antibiotici e con scarso allenamento. Ha tenuto testa al giovane campione attuando la strategia del patriarca del jiu jitsu e resistendo a denti stretti fino alla fine.
Complimenti, Max. La penso esattamente come te. Dino Fuoco
RispondiEliminaconcordo pienamente, ed aggiungo che questo match e quello di terra-glover sono stati una farsa.
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