venerdì 18 novembre 2016

L'autore di Hooks racconta la sua opera


Con Pietro Elisei ci eravamo sentito in occasione dell'uscita dell'anteprima del suo lavoro di animazione. Ora che il suo corto è uscito ci siamo risentiti e gli ho chiesto di spiegarmi il suo lavoro sia da un punto di vista dei contenuti e del significato dell'opera, sia degli aspetti più prettamente tecnici.


Maxbjj Ciao Pietro complimenti per il tuo lavoro di animazione un vero gioiellino.  A me è piaciuta molto la parte della lotta dove un avversario si dissolve e riappare. Tutta la storia e molto misteriosa con dei sottotesti... ti va di raccontarmi il significato più profondo del tuo lavoro.

Pietro Elisei - Allora, in genere io non amo spiegare i motivi dei miei lavori, probabilmente perché neanche io so dar bene un significato a ciò che sento e che disegno, comunque provo a darti qualche spiegazione in più 

Innanzi tutto è da tanto che mi domando perché nessuno abbia mai dedicato una qualche opera d'arte al bjj, qualcosa di più rispetto ad un disegno o un'illustrazione... Quindi ho cercato di unire il mio lavoro alla mia più grande passione. Ed è stato inevitabile racchiudere in questo progetto tutte le pulsioni che mi hanno spinto a praticare bjj, da quelle più recondite e sepolte dentro di me a quelle più viscerali. Nemmeno io so spiegarti con chiarezza lo "svolgimento" dell'animazione... Chi lotta contro chi? La figura femminile è la madre del bambino o la donna del protagonista? Chi è il protagonista? Chi è quel bambino? Paure, ricordi, rimpianti, fatica, dolore...

A tutte queste domande non so rispondere neppure io, e non pretendo di volerlo. Ti direi semplicemente "guarda e senti".



Per quanto riguarda l'aspetto tecnico possiamo parlare quanto vuoi; ti sintetizzo in poche righe. L'animazione è composta da 2101 disegni realizzati completamente a mano con la tecnica che prediligo e che ho perfezionato nel tempo, ovvero colori acrilici su fogli di acetato, dove intervengo con diversi strumenti incisori. Ad ogni disegno fatto va scattata una foto, ogni foto va messa in sequenza, questa sequenza viene poi montata insieme alle altre. Questa è l'animazione tradizionale che si faceva 150 anni fa. 

L'idea è nata nel 2012, era da molto che volevo fare questa animazione, cercavo degli sponsor che mi supportassero economicamente, ma non ho trovato nessuno. Quindi sono stato fermo fino al 2015, nel frattempo facevo lo sguattero in Inghilterra. Finché ho capito che non era quella la vita che faceva per me, che non potevo continuare in questo modo, quindi ho deciso di spendere tutto il mio tempo e i miei (pochi) soldi in questo progetto. Non è stato semplice, anzi, è stato faticoso e laborioso, ma spero che tutte questi sacrifici vengano in qualche modo ripagati.


Se vi è piaciuto questo lavoro e volete portarvi a casa una delle sue tavole Pietro Elisei ha aperto un piccolo "negozio" online dove oltre i disegni originali dell'animazione, si tratta di pezzi unici, ci sono anche magliette e piccole "animazioni" portatili. Questo è il link:

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