Il noto youtuber Simone Cicalone, fino ad ora si si era limitato a criticare i corsi di difesa personale gestiti dai kravmaghi, termine da lui reso famoso, ma in un ultimo dei suoi video ha preso una posizione più netta affermando che la difesa personale non serve a niente. Questo ha ovviamente dato fastidio a chi ritiene di essere un serio professionista del settore.
Cicalone per suffragare la sua tesi ha usato diverse argomentazioni tra queste ha cercato di dimostrare che viviamo in una società tranquilla e che non varrebbe la pena spendere tempo o denaro per imparare a difendersi.
Cicalone, in buona sostanza dice: ma se in Italia si verificano solo 300 omicidi all'anno chi ve lo fa fare di spendere tempo e denaro per imparare a difendervi, in fin dei conti le probabilità di venire aggrediti nel corso della vostra vita sono remote. Ma vediamo cosa altro ci dicono i dati ISTAT.
I dati ISTAT ci dicono che un italiano su cento ogni anno denuncia un'aggressione però sempre l'ISTAT ci dice che l'80% delle aggressioni non vengono denunciate. Quindi facendo due calcoli le aggressioni dovrebbero coinvolgere ben il 5% della popolazione ogni anno, ovvero circa 3 milioni di aggressioni, una cifra tutt'altro che trascurabile.
Se ogni anno il 5% della popolazione subisce un'aggressione è chiaro che nel corso della propria vita è molto probabile cadere vittima di un'aggressione, ne deduciamo che imparare a difendersi non sarebbe poi così inutile.
Ora sorge il problema! Da chi rivolgersi per imparare a difendersi? Ognuno vi dirà che il suo sistema è il migliore e che i kravmaghi sono gli altri.
L'idea di pensare alla propria autodifesa non è inutile, inutile è cercarla al di fuori degli sport da combattimento.
Dove risiede l'errore insito nella maggior parte degli approcci metodologici al combattimento con orientamento alla difesa personale? Che si insegnano e si praticano sequenze tecniche preordinate su compagno collaborativo o forme di pseudo sparring dove uno mena l'altro subisce, condendo il tutto con urla belluine.
Il più delle volte si insegnano tecniche ridicole e inefficaci ma anche la dove le tecniche proposte sono desunte dagli sport da combattimento queste, nel momento in cui vengono inserite in queste coreografie, perdono tutta la loro efficacia.
Non basta un set di tecniche efficaci occorrono anche delle metodologie di allenamento efficaci. Queste possono essere diverse ma non possono prescindere dal confronto non collaborativo che si può creare solo attraverso lo sparring o il confronto agonistico.
L'approccio giusto è insegnare delle tecniche e farle allenare in sparring tematici nei quali il fattore casuale condiziona l'applicazione tecnica mostrandone limiti e punti di forza e guidando il praticante verso determinate tecniche e tattiche a lui più congeniali. Ripetere sequenze tecniche coreografate, anche se composte da tecniche efficaci desunte dagli sport da combattimento, questa si che è una perdita di tempo.
Non sono l'unico a ritenere che per un discorso di autodifesa sia più utile frequentare corsi di sport da combattimento e arti marziali che prevedono la pratica dello sparring e l'agonismo.
Alla domanda postagli da Lex Fridman su quale secondo lui sarebbe la migliore arte marzale per il combattimento da strada John Danaher ha risposto:
"Gli sport da combattimento sono la tua migliore opzione per la difesa personale. Niente ti preparerà all'intensità di un vero alterco meglio degli sport da combattimento.
C'è una netta divisione tra le arti marziali che cadono nella categoria degli sport da combattimento e quelli che cadono nella categoria delle arti marziali non sportive dove non c'è lo sparring competitivo e dove la maggior parte della conoscenza è limitata a conoscenze teoriche rafforzate da esercizi collaborativi.
Molte persone probabilmente inorridiranno nel sentirmi dire questo e cercheranno di confutarmi dicendo che gli sport da combattimento avendo delle regole sono la scelta peggiore quando si parla di difesa personale.
C'è una qualche validità in questa obiezione ma come regola generale, se mi chiedessi di scommettere in una rissa di strada tra un praticante di sport da combattimento contro qualcuno che si allena semplicemente con esercitazioni e parla in termini di teorie su cosa farebbe in un combattimento sceglierei quello che pratica uno sport da combattimento.
Detto ciò occorre dire che gli sport da combattimento devono essere modificati tecnicamente e tatticamente per l'autodifesa.
Il condizionamento fisico e mentale e lo sviluppo della abilità di combattimento che deriva dagli sport da combattimento unito alle modifiche tecniche e tattiche fornirà la migliore risposta per la difesa personale.
Gli approcci meno efficaci all'autodifesa che ho osservato nella mia vita sono stati quelli in cui, come ho detto, le persone parlavano di teoria e si esercitavano su avversari passivi e generalmente non partecipavano a competizioni o sparring nei loro programmi di allenamento.
I risultati più efficaci in termini di difesa personale si ottengono se si pone un forte accento sullo sparring e sulla competizione sportiva e se si apportano le necessarie modifiche sia tecniche che tattiche.
La domanda da porsi quando si vuole imparare a difendersi non è quale stile scegliere ma se ha un aspetto sportivo così una volta che avrai fatto progressi sufficienti nell'aspetto sportivo di quell'arte marziale potrai iniziare a chiederti quali sono le modifiche da apportare, la tecnica e le tattiche necessarie che occorre usare o inserire per renderlo efficace per le situazioni di strada".
Secondo me qualsiasi attività sportiva serve se fatta seriamente e continuativa.Sia a livello agonistico che amatoriale.Direi che fa bene alla salute e non si diventa dei ciccioni...🤣🤣🤣...come giustamente è simpaticamente dice il maestro Cicalone. Da 62kg sono arrivato a 70kg in tre anni di dismissione attività fisica.In quanto alla ormai famosa "difesa personale, si è voluto vendere un po' di fumo negli occhi a neofiti. Vedere il disarmo da un coltello o pistola può anche essere stupefacente nell'ambito di una dimostrazione con un compagno collaborativo,ma credo che in una realtà ci sarebbe da farsela sotto come si suol dire. Credo sia stato l'errore principale commesso dal divulgatore sportivo. Magari il fine era il business!...
RispondiEliminaThank you for your wonderful article it helps me a lot.
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