Se il caso da molti chiamato fato, destino, fortuna non avesse un gran peso nelle vicende dei singoli esseri umani la letteratura non sarebbe piena di massime che esaltano la volontà, che incitano ad osare, che spronano ad azioni audaci e che rammentano di agire.
Motti che trasudano volontorismo perché poche sono le azioni che si realizzano come previsto. Il caso ci mette sempre lo zampino e a volersi far condizionare da questi motti si corre il rischio di cadere nel dover essere moralistico impotente e demoralizzante.
Non ho bisogno di ricordarmi di agire, non ho bisogno essere audace perché la fortuna mi aiuti, quello che mi serve è essere ben allenato nel corpo e nella mente per cogliere l'attimo, approfittare del caso fortunato e cercare di limitare i danni quando la sfortunata sorte mi bussa alla porta.
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