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"Se ho vinto più incontri di altri è perché ho imparato nel tempio dei giganti. Se conosci qualcuno che pensa che può battermi digli che sono libero tutti i venerdì pomeriggio" Conde Koma
IL JIU JITSU IN BRASILE PRIMA DI MAEDA
Il jiu jitsu arrivò in Brasile molto prima che Maeda lo insegnasse a Carlos Gracie. Un lottatore di nome Miura, sbarcato in Brasile nel 1903, iniziò a insegnare la sua arte sia agli immigrati giapponesi sia ai brasiliani (il Brasile è il paese con la più alta popolazione d’immigrati giapponesi al mondo).
Cyriac Francisco da Silva sconfigge Miyko |
Nel 1909 Sada Miyako fu uno dei due giapponesi reclutati dalla marina brasiliana per istruire i suoi uomini nell'arte del combattimento a corpo a corpo e, come molti dei suoi connazionali avevano fatto prima di lui, faceva esibizioni pubbliche a pagamento in cui accettava le sfide di chiunque volesse affrontarlo. Una sera ebbe la sventura di lottare con Cyriac Francisco da Silva, meglio conosciuto come Macaco, un combattente da strada, il più abile capoerista allora conosciuto. La vittoria di Cyriac accese i sentimenti nazionalistici brasiliani della folla e dell'intera nazione. Cyriac divenne un eroe, anche se la capoeira continuò a essere considerata illegale dal codice criminale. Le autorità navali, in forte imbarazzo per l'accaduto, rimossero Miyko dal suo incarico assieme al suo compatriota e l'interesse per il jiu jitsu nell'opinione pubblica diminuì.
BRASILE
da sinistra Akitaro Ono, Mitsuyo Maeda, Tokugoro Ito e Nobushiro Satake, |
Maeda e i suoi compagni di viaggio arrivano a Porto Allegre Il 14 novembre 1914. In quell'anno visitarono le città di Rio De Janeiro, Sao Paulo, Salvador, Recife, São Luis e, dopo aver attraversato diversi stati all'interno del Brasile, arrivarono a Belem nell'estremo nord del paese.
Durante la belle époque la capitale dello stato di Parà stava vivendo un periodo di prosperità legato al boom della gomma. La vita culturale era in fermento: teatri, cinema e altri ritrovi pubblici erano meta di un folto pubblico in cerca di distrazioni e divertimenti. Nell'ottobre del 1915 il Folha do Norte annuncia l'arrivo nella citta di Bélem di una nuova attrazione.
Nei loro show, che si svolgevano al Bar Paraense (era un Cine teatro e bar che si trovava dentro una Fabbrica di birra), la compagnia di Maeda, soprannominata "Nippon Hercules", offriva 5.000 franchi a chiunque fosse stato in grado di batterli.
Uno sfidante attrasse l'attenzione della stampa e del pubblico: Il famoso capoerista Pé de Bola, alto 1.90m per più di 100kg di peso, guardaspalle di un discusso boss politico locale. Il 7 novembre 1915 il Folha do Norte scrive: "Oggi Capoeira contro jiu-jitsu! Tutti al bar paraense!"
In ricordo della vittoria del capoerista Cyriac su Miyako gli abitanti di Belem accorsero a vedere la sfida tra il Giapponese, simbolo di novità e progresso e Pè de Bola metafora umana di arretratezza, figlio della legge del 1888 che aveva liberato il paese dalla schiavitù, ma, contemporaneamente, aveva gettato sul mercato della forza lavoro migliaia di ex schiavi molti dei quali per sopravvivere si diedero ad attività criminali.
Quella sera Maeda lottò con il wrestler Norberto Barbados Campbell e lo scaricatore Severino Leonel, mentre fu Satake e non Maeda (come si legge nel libro di Stanley Virgilio) che lotto con successo contro Pe de Bola.
Maeda |
Il Journal O Tempo [1], del 19 dicembre 1915, annuncia l'arrivo a Manaus di una troupe di lottatori giapponesi capitanati dal Conde Koma, campione del mondo di jiu-jitsu, che avrebbero dato pubbliche dimostrazioni di lotta nel teatro Polytheama e fatto ingresso in città sfilando su una carrozza aperta e in abiti orientali.
Secondo diversi giornali i giapponesi realizzavano lotte di resistenza. Sfidavano qualunque persona di qualsiasi modalità (pugilato, capoeira, lotta libera). La lotta aveva regole che permettevano di attaccare con la mano chiusa, ma non con pugni alla faccia. Pochi duravano più di un minuto, poiché subito venivano proiettati e finalizzati al suolo.
Dalla fine del 1915 Maeda inizia a offrire lezioni di jiu jitsu in una sala del teatro moderno in rua Tamandare a Belém (anesso all’Hotel Internacional l'attuale Hilton Hotel nel centro de Belem). Così si poteva leggere sul Folha do Norte: "Buone notizie nel campo dello sport. Avremo lezioni nello sport preferito dai giapponesi: il jiu-jitsu. Count Koma, attualmente impegnato sul palco del bar paraense , rimarrà con noi per insegnare jiu-jitsu. Abbigliamento adeguato (gis) sarà fornito a bambini e adulti. Il Conde Koma vuole anche insegnare jiu-jitsu nelle nostre scuole private. Si consiglia ai giovani interessati alla forma fisica di iscriversi alle lezioni di jiu-jitsu tenute dai giapponesi al Teatro Moderno".
Nello stesso periodo Maeda conosce la cantante lirica Olga Lagrange, figlia del console di Francia, che divenne la sua compagna.
Il conte Koma |
Manaus, capitale del mercato della gomma, attirò molti capitali e fu meta per molti lottatori ingaggiati per sfide che attiravano pubblico e un bel giro di scommesse. Maeda e i suoi compagni si fecero conoscere con le loro dimostrazioni e la loro fama attirò altri lottatori ad accettare le loro sfide.
Alla vigilia di Natale Koma affronta e sconfigge Adolpho Corbiniano pugile delle Barbados che diventerà suo allievo. Una settimana dopo, il 3 gennaio 1916, Maeda affronta e sconfigge con un armbar il turco Nagib Asse, un lottatore di greco romano annunciato come il campione d'Australia.
SECONDA TOURNEE IN EUROPA
L'8 gennaio 1916 a bordo della SS Antony la troupe decide di lasciare il Brasile alla volta del vecchio continente. Maeda, Okura e Shimitsu salparono per Liverpool. Ito Tokugoro si trasferirà a Los Angeles mentre Satake e Sadakazu decisero di rimanere in Amazzonia dove iniziarono a impartire lezioni di jiu-jitsu all’Atletico Rio Negro di Manaus.
Maeda in abiti tradizionali con due schermidori |
GASTAO GRACIE
Nel dicembre di quell'anno Uenishi Sadakazu, affronta il lottatore di greco romano l'italo argentino Alfredo Leconte ed è sconfitto grazie anche al comportamento scorretto del suo manager. Ecco che fa ingresso nella storia Gastao Gracie impresario dell'American Circus a Belém e padre di Carlos e Helio. Gastao non permise al suo lottatore di vestire il gi, come preventivamente stabilito con il giapponese, lo fece poi salire sul ring coperto di grasso per sfuggire alle prese del suo avversario e gli consiglio di scivolare fuori al ring quando era in difficoltà. La vittoria fu assegnata a Leconte per aver tenuto immobilizzato Sadakatsu per pochi secondi e non i 30 stabiliti prima dell'incontro.
I disordini che seguirono alla discussa vittoria di Leconte portarono alla messa al bando d’incontri di lotta a Manuas. La rivincita vede Leconte affrontare un altro giapponese: Shimizu Kusaka. La lotta si svolse a Belém. A Shimizu non andò meglio. Leconte ripeté le stesse tattiche. La vittoria dell'italo argentino scatenò un'altra sommossa cui seguì il divieto di svolgere tornei di lotta anche nella città di Belém. Questo si poteva leggere sul giornaleFolha do Norte, Belém, 12/21/1916.
Nel 1917, di ritorno dalla sua tournee in Europa, di cui si sa poco, e dopo aver lottato in Inghilterra, Francia, Spagna e Portogallo, Maeda fa visita al Circo Americano e finalmente conosce Gastao Gracie.
"Lo Scozzese quasi diplomatico brasiliano e il laureato giapponese artista marziale condivisero per un periodo interessi commerciali reciproci nella frontiera Brasiliana devastata dalla crisi economica. I Gracie non provenivano dai ranghi della borghesia locale emersa in Brasile durante i primi decenni del 1900. Appartenevano alla categoria sociale dei discendenti declassati di famiglie tradizionali che furono traumaticamente gettate nel limbo di una classe sociale media che si dibatteva in un ambiente sociale più competitivo e complesso durante il periodo di modernizzazione.
Il boom della gomma in Amazzonia, durante i primi anni del 20° secolo, vide l'emergere di un’élite numerosa e dinamica d’imprenditori avventurieri che con entusiasmo cercavano moderne forme esotiche d’intrattenimento. Furono costruiti Teatri e cinema mentre i circhi montavano le loro tende per intrattenere l’alta società locale. All’epoca modificare i propri interessi commerciali era una strategia di sopravvivenza adottata da parte degli imprenditori. Così, l'idea Gastao Gracie di interessarsi al settore dell’intrattenimento deve essere intesa come un tentativo di sopravvivere durante il periodo di crisi economia scoppiata dopo il crollo del boom della gomma". José Cairus
CARLOS GRACIE
Il primo allievo di Maeda non fu Carlos ma fu uno stivatore, un italiano, Jacinto Ferro. Jacinto, che praticava già lotta libera, fu il primo brasiliano a diventare istruttore di Maeda e lo aiutò a impartire lezioni a Carlos. In due interviste sul Folha do Norte del 1923 e 1929 si legge che Ferro era lo studente più preparato di Maeda.
A differenza di quanto raccontato da Carlos Gracie: "Ero fisicamente fragile e pieno di complessi d’inferiorità, ma imparai i segreti del jiu-jitsu sotto la paternale supervisione del maestro giapponese” risulterebbe che questi non fu un allievo diretto di Maeda. Nel libro "Choque: The Untold Story of Jiu-Jitsu in Brazil 1856-1949 (Volume 1) scrive: "Carlos Gracie non ha mai veramente studiato sotto Maeda. E' possibile che abbia preso 1 o 2 lezioni private da Maeda, ma questo è tutto. Ha studiato per un paio di mesi sotto Jacyntho Ferro, poi ha studiato per 2-3 anni sotto Donato Pires dos Reis, che a quanto pare era l'unica persona che Maeda avesse autorizzato ad insegnare. Fu da Donato Pires che i Gracies impararono non da Maeda. Pires gestiva l'accademia che Maeda aveva aperto e che poi gli aveva lasciato. Poi, a quanto pare, un giorno che Pires era fuori città per lavoro, Carlos e i suoi fratelli si impadronirono della scuola e al suo ritornò lo cacciarono fuori e rinominarono l'accademia di Pires Accademia Gracie."
Gli allievi di Maeda furono Jacyntho Ferro, Waldemar Lopes, Raphael Gomes, Guglielmo De La Rocco, il Dott. Mateus Pereira e il capitano Souto.
Molti affermarono di aver imparato da MAEDA tra questi Carlos Gracie, Luis França, Donato Pires due Reis e Bianor.
Carlos ed Helio Gracie |
E 'importante notare la mancanza d’interesse in Maeda nella formazione di studenti per dare continuità alla scuola Kodokan judo così come Ignorò il sistema di classificazione in cinture ideato da Jigoro Kano, che costituiva uno dei fondamenti pedagogici della scuola Kodokan. In queste circostanze, impiegando l'etichetta generica "jiu-jitsu", invece del nome specifico "judo", in conformità con la sua scuola, Maeda era solo coerente con il suo status momentaneo di lottatore professionistico. Pertanto, gli studenti impararono un programma eclettico fatto di judo misto al wrestling, daltronde Maeda e Jacinto Ferro erano profondamente coinvolti negli incontri con premi in denaro in quel periodo.
"Inoltre non è da sottovalutare il fatto che jiu-jitsu fu presentato in Brasile come una forma d’intrattenimento per la borghesia della Belle Époque alla stregua degli spettacoli come l'opera, il cinema, il teatro, il circo. Questo potrebbe spiegare la decisione di Koma di usare il termine generico di jiu-jitsu, invece del Kodokan judo. Questo fu un escamotage per salvare la tradizione. Non scordiamoci che Maeda Mitsuyo era una cintura nera formata dai rigidi standard morali stabiliti dalla Kano Jigoro. Tuttavia, il suo percorso recise le sue radici Kodokan per esibirsi in spazi meno onorevoli, come teatri e nel circo per soldi. Poiché il Kodokan judo è uno stile di jiu-jitsu, l'uso della denominazione generica lo salvò dall’imbarazzo e gli permise di proteggere la reputazione del Kodokan". José Cairus
Maeda con i suoi allievi in Brasile |
C’è da registrare che, all'epoca, in Giappone, severe critiche furono mosse da alcuni appartenenti al kodokan a Maeda. Gli si rimproverava che con la sua condotta portava discredito al Budo giapponese, facendo del judo uno strumento di esibizione e spettacolo.
Sentiamo cosa disse Maeda a proposito di queste critiche: "Esibizione e spettacolo, per non dire che ho venduto e portato discredito allo spirito del Judo giapponese. C'è la necessità di diffonderlo in tutto il mondo, quindi non bisogna limitare il Judo ai soli giapponesi, il suo spirito così sarebbe limitato e fossilizzato, e questa è solo la visione di piccole menti retrograde. E' quindi molto importante trasmettere la potenza e la bellezza del nostro popolo, del nostro paese, e lo spirito di pace attraverso il Judo".
LE ULTIME LOTTE
Nel 1919 muore la compagna Olga Lagrange. L''8 luglio 1920 al palace Theatre, Maeda ebbe ragione del lottatore italiano Victorio Segato con uno spettacolare armbar. Nel 1920, durante la crisi della gomma, il Circo Americano chiude i battenti. E' un brutto periodo per il Conde Koma che lo spingerà a intraprendere la sua ultima tournee. Nel settembre del 1921 Maeda, insieme ai suoi vecchi compagni Satake e Okura, s’imbarca alla volta degli Stati Uniti. Dopo New York fanno scalo ai Caraibi, dove soggiorneranno da settembre a dicembre 1921. Sui loro documenti alla voce professione c'era scritto professor de jutso.
All’Avana, Conde Koma vince tre avversari, uno dei quali, Paul Alvarez, era riuscito a vincere Satake. Alle temibili finalizzazioni del Conte dovettero arrendersi anche il pugile cubano Jose Ibarra e il lottatore francese Fournier.
Nel 1921 di ritorno a Belem fonda la sua prima academia Jiu-Jitsu in rua Quintino Bocaiuva che rimase aperta fino al 1940 (dal 1935 al 1937 fu TakeoYano a tenere le lezioni). Il Clube Remo, che erroneamente è indicato come la prima accademia di Maeda a Belem, in realtà fu aperto solo alla sua morte nel 1941 dal suo ex alunno Milton Yamada (figlio di Yoshio Yamada cintura nera del Kodokan contemporaneo di Maeda che arrivò a Belem nel 1929) e Miguel Mizuno che in onore al loro maestro chiamarono l'accademia Conde Koma. L'accademia esiste ancora oggi (nel 1991 era diretta d Alfredo Mendes Coimbra della terza generazione degli allievi discendenti di Maeda).
Nel 1922, ritorna a Belem come agente per l’immigrazione assunto dall’Amazon Industrial Company e inizia a insegnare Judo nella città di Bolonha. Nello stesso anno, il suo vecchio compagno Satake s’imbarca per l’Europa e da allora non se ne avrà più notizia. Sempre quell'anno Maeda ormai quarantaquattrenne sposò una donna dalle origini scozzesi May Iris dalla quale ebbe una figlia, Celeste.
Maeda con la moglie May Iris e la figlia Celeste |
Maeda anziano |
Dal 1925 l'obiettivo di Maeda cambia e il suo interesse dal judo passa ad aiutare gli immigrati giapponesi in Brasile. Maeda divenne un membro riconosciuto e rispettato all'interno della comunità giapponese ed era tenuto in alta considerazione dalle autorità brasiliane per il suo ruolo che oggi chiameremo di mediatore culturale.
Locandina che invita all'emigrazione in Brasile |
"È morto ieri alle prime ore del mattino nel sua residenza nella citta di Bolonha. Conde Koma, uno dei membri più importanti della colonia nipponica di questo stato. Il defunto aveva 63 anni, è nato nella provincia di Aomori, in Giappone il 18 dicembre 1878 ha frequentato l’Università Waseda a Tokyo. Era sposato con Lady Mary Iris, lascia solo una figlia da quell'unione, Miss Celeste, studentessa in medicina. Conde era il direttore delle piantagioni Nippon Koma del Brasile, e membro del Consiglio di Sorveglianza della società Amazonense Industrial S / A. La sua sepoltura si è svolta ieri alle ore 16:00. Il feretro ha lasciato la casa del lutto sul carro funebre per il cimitero di Santa Elisabetta con un gran numero di persone amiche, funzionari e membri di spicco della colonia giapponese di Pará".
I COMPAGNI DI VIAGGIO DI MAEDA
Come già scritto anche i compagni di viaggio di Maeda aprirono le loro accademie, dove insegnarono a diversi brasiliani oltre ai Gracie. Satake aprì un'accademia a Manaus nel 1916. Laku diede lezioni di judo nel club del Banco do Brasil a Rio fino al 1940 quando si trasferì in Perù. Shimitsu e Okura rimasero ad impartire lezioni nell'accademia di Maeda fino al 1920 quando ritornarono in Giappone.
Akitaro Ono contro l'italiano Giovanni Racievich |
IL JIU JITSU DI MAEDA
Maeda considerava il judo, l’ultima forma di autodifesa, per lui arti quali la boxe e il wrestling erano solo giochi con delle regole. La strategia di Maeda negli incontri senza regole era di chiudere la distanza con calci bassi e gomitate per poi portare a terra con una proiezione e finire con uno strangolamento o una chiave articolare. Lo stile di combattimento sviluppato da Maeda era una sintesi di tecniche che aveva imparato negli incontri in Giappone, nel Continente Americano e in Europa. Combinò in uno stile molto efficace arti come il Judo, il Sumo, il Jiu Jitsu, il "Catch-as-catch-can", la lotta Greco-Romana, la Boxe, la Luta Livre, il karate, e altre forme di combattimento.
Il segreto del successo di Maeda era la sua esperienza acquisita lottando contro praticanti provenienti dagli stili più diversi e la sua profonda comprensione delle diverse fasi di un combattimento, apprese al Kodokan [2]. Fondamentalmente le tecniche dei vecchi stili di Jiu-Jitsu erano divise in tre diverse fasi: Atemi (colpi traumatici), Katame-Waza (tecniche di lotta al suolo) e Nage-waza (proiezioni). Il segreto della vittoria, per Maeda, era mantenere la lotta sul terreno a lui più favorevole scegliendo di volta in volta a quale fase del combattimento ricorrere in base all'avversario del momento, una tattica molto flessibile e una vera novità per l'epoca. Studiò le altre arti marziali al fine di scoprirne i punti deboli, per es. usare la lotta a terra contro i pugili.
Si racconta che abbia studiato le taryu shiai judo, (tecniche di judo usate negli incontri contro le altre scuole di Ju Jitsu) e selezionato quelle più efficaci. Maeda viaggiò in molti paesi in giro per il mondo e questo gli permise di mettere a punto, gradualmente, una sua espressione personale del Judo. Un Judo ancora molto vicino al Ju Jitsu, ricco di leve, strangolamenti e lotta a terra che più tardi furono sempre meno studiate nel judo. E' da questo Judo “delle origini”, dalle tecniche desunte da altri stili e unite a formare un metodo di combattimento utile negli incontri interstile, che prese vita il cosiddetto “Brazilian Ju Jitsu” e la leggenda della famiglia Gracie, ma questa è un’altra storia.
Realizzare questo studio sulla vita di Maeda non è stato facile. Stabilire dove finisce la leggenda e inizia la storia è un impresa difficile. Molte le notizie contraddittorie se non in aperto contrasto l'una con l'altra. In questo modesto riassunto della vità di Maeda potranno sicuramente essere presenti errori e imprecisioni che cercherò di corregere alla luce di nuove fonti.
Note:
[1] O Jornal “O Tempo” nei giorni dal 17 al 20 de dicembre del 1915 dava la notizia dell'arrivo a Manaus della troupe giapponese di maeda in questo modo: “ Troupe japonesa: Chega hoje, a bordo do paquete “Pará”, a troupe de lutadores japoneses de jiu-jitsu, que vem fazer as delícias dos freqüentadores dos popularíssimos do Theatro Politheama. Essa troupe que é chefiada pelo Conde Koma, campeão mundial de Jiu-jitsu, desembarcará em trajes orientais, percorrendo as ruas em automóveis. Os espetáculos a serem realizados pela troupe são em números pequenos, porquanto tem ela de, em breve, realizar outros contatos. Como se vê, a empresa C. Oliveira não perde a ocasião para facilitar ao público amazonense diversões várias e ótimas. A estréia da troupe dar-se á segunda-feira , 20 do corrente. Desta afamada troupe fazem parte: Satake campeão de New York, Okura campeão do Chile, Shimitsu campeão da Argentina e Laku, ex-professor militar do Peru.A estréia da troupe dar-se-á segunda-feira dia 20 do corrente. Empougante estréia da afamada troupe de lutadores japoneses dirigida pelo Conde Koma, campeão mundial de jiu-jitsu. Programação:
- 1 Apresentação da troupe.
- 2 Demonstração dos principais golpes de jiu-jitsu com discriminação dos golpes proibidos pelo Conde Koma.
- 3 Defesa pessoal executada pelo Conde Koma e Okura:Nessa parte, o Conde koma defender-se pelo jiu-jitsu dos dos seguintes e perigosos ataques: Agressão a soco, a faca, a pau. Estrangulamento; prisão de mãos, colhido pela cintura, agressão dos apaches: ataque a boxe; surpreendido pela retaguarda e diversas agressões a faca.
- 4 Desafio da troupe a qualquer lutador que queira lutar.
- 5 Primeiro e sensacional mach de jiu-jitsu entre Shimitsi (campeão argentino) e Laku, ex professor militar no Peru.
[2] Maeda dal al 1895, anno in cui inizio a frequentare il Kodokan, al 1921, anno in cui disputò i suoi ultimi incontri, ovvero in 26 anni di onorata carriera, si dice abbia affrontato più di 1000 combattimenti (c'è chi dice addirittura 2000).I suoi incontri da professionista con premi in denaro risultano essere circa 100. D seguito sono elencati in ordine cronologiche 33 combattimenti di cui si conoscono i nomi degli avversari di Maeda (25 vittorie / 2 pareggi / 6 sconfitte).
Judo (1904) Yoshitake Yoshio Sconfitta
Judo (1905) N. B. Tooker Vittoria
Judo (1905) Cadetto di West Point Vittoria
Lotta(1905) John Naething Vittoria
Ju-Jitsu Grappling (1905) Istruttore di lotta Columbia University Vittoria
Ju-Jitsu Grappling (1905) "Butcher boy" Vittoria
Ju-Jitsu Grappling (1905) Sam Marburger 2 Vittorie 1 Sconfitta
Vale Tudo (1906) Adobamond Vittoria
Vale tudo (1907) Brandon Vittoria
Lotta (1908) Henry Irslinger Sconfitta
Lotta (1908) Jimmy Esson Sconfitta
Lotta (1908) Henry Irslinger Vittoria
Vale Tudo (1908) Jimmy Esson Vittoria
Ju-Jitsu Grappling (1908) Sadakazu Uyenishi Vittoria
Ju-Jitsu Grappling (1908) Taro Miyake Vittoria
Vale Tudo 1909 Sam Mcvey Sconfitta
Ju-Jitsu Grappling (1909) Soishiro Satake Sconfitta
Ju-Jitsu Grappling (1909) Soishiro Satake Vittoria
Ju-Jitsu Grappling (1909) Hjalmar Lundin Pareggio
Ju-Jitsu Grappling (1910) Jack Connell Pareggio
Ju-Jitsu Grappling (1915) Shimitsu Vittoria
Ju-Jitsu Grappling (1915) Laku Vittoria
Ju-Jitsu Grappling (1915) Norberto Barbados Campbell Vittoria
Ju-Jitsu Grappling (1915) Severino Leonel Vittoria
Vale Tudo (1915) Nagib Assef Vittoria
Vale Tudo (1915) Barbadiano Adolpho Corbiniano Vittoria
Vale Tudo (1916) Nagib Assef Vittoria
Vale Tudo (1919) Victorio Segato Vittoria
Vale Tudo (1921) Paul Alvarez Vittoria
Vale Tudo (1921) Jose Ibarra Vittoria
Vale Tudo (1921) Fournier Vittoria
FONTI:
Pedreira Roberto "Choque: The Untold Story of Jiu-Jitsu in Brazil 1856-1949 (Volume 1)
Marcial Serrano - O Livro Proibido do Jiu Jitsu
Marcelo Alonso "Budo International" Novembre 2006
Stanley Virgilio "Mitsuyo Maeda - Conde Koma"
Norio Kohyama "A Lion's Dream, the Story of Mitsuyo Maeda"
Nori Bunasawa & John Murray "Mitsuyo Maeda: The Toughest Man Who Ever Lived"
Rildo Medeiros Traduzione a cura di P.Crugnola - 2003
José Cairus "A origem do jiu-jitsu brasileiro, 1905-1920"
José Cairus "Modernization, nationalism and the elite: the Genesis of Brazilian jiu-jitsu, 1905-1920"
José Cairus "The Gracie Clan and the Making of Brazilian jiu-jitsu: National Identity, Performance and Culture, 1801-1993"
José Cairus "The Gracie Clan and the Making of Brazilian jiu-jitsu: National Identity, Performance and Culture, 1801-1993"
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Grazie mille,aspettavo proprio questa seconda parte della "saga di Maeda".
RispondiEliminaRinnovo i complimenti per l'articolo,e per il Blog che,mi sembra,col tempo sta maturando:non solo tecnica e cronaca sportiva,ma anche informazione,divulgazione e storia.
Perchè anche le origini sono importanti.
Buon lavoro!
Grazie Daniele, il mio prossimo post storico sarà su Ivan Gomes, ho visto dal tuo precedente commento che hai informazioni su di lui che non ho trovato in rete. Se hai qualche fonte o link mi piacerebbe poterli consultare.
RispondiEliminaguarda Max,sarei felice di poterti fornire informazioni utili alla tua ricerca;il problema è che la mia fonte era "diretta".
RispondiEliminaIl mio (ex)maestro era indiano,e dotato di spirito vagabondo aveva passato anni in brasile;avendo nel suo background una pratica assimilabile al Kusthy e Pelwani hindu,si era avvicinato al mondo della lotta del periodo del boom;aveva quindi conosciuto un po tutti quelli della vecchia generazione,stringendo amicizia in particolar modo con Carlson Gracie(che mi descriveva come un uomo molto schietto ma solo,messo da parte dalla famiglia)e,appunto,Ivan Gomes.
va da se che le conoscenze che ho al riguardo,frutto di aneddoti,esperienze dirette,opinioni originate da aver osservato quegli anni in prima persona,vanno bene al massimo come contorno ad una ricerca seria fatta sul modello di quella di Maeda.
Tra l'altro,non saprei neanche dirti dove trovarlo per fargli domande in presa diretta;come già accennato è uno spirito libero che dopo cinque anni di allenamento ci ha,di punto in bianco,lasciati,per vivere prima in un paesino sardo da cui si è spostato per andare poi "sàlamadonna" dove......
Cosa ne pensi di questo articolo?
RispondiEliminahttp://www.jigorokano.it/JKORG/Newaza%20origini.html
Molto interessante anche se la tesi che i Judokas più forti a terra fossero stati "dipolamaticamente" allontanati dal Giappone per non metere in ombra i puristi del Kodokan non è suffragata da fonti certe. Sarebbe comunque, se vera, molto interessante.
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