mercoledì 16 aprile 2014

Il movimento lento è fondamentalmente maestoso


Il romanziere che più di ogni altro ha saputo coinvolgere la mia fantasia è  l'inarrivabile Honoré De Balzac. Balzac aveva un sogno scrivere una serie di romanzi che potessero raccontare tutta la società francese del suo tempo. La sua opera maestosa doveva essere racchiusa nella "Commedia Umana" e sebbene non riusci a completare il suo progetto ci ha lasciato decine e decine di romanzi, ma anche scritti brevi come la Theorie de la demarche (Teoria del camminare).


Da acuto osservatore dell'essere umano quale era  Balzac in questo breve scritto, una sorta di trattato sulla camminata, analizza questo semplice schema motorio per trarre acute osservazioni sull'essere umano:

"La camminata è la fisionomia del corpo. Può sembrare strano che un osservatore possa scoprire un vizio, un rimorso, una malattia vedendo un uomo in movimento, ma l’arte ci segnala e ci indirizza in tant’altro sulla natura invisibile dell’essere e alle leggi del movimento applicate all’uomo".

Quelle che seguiranno sono alcune frasi estrapolate dal libro e commentate partendo da una prospettiva più propriamente lottatoria, un modo per trovare analogie tra la camminata, il movimento in generale e quello particolare a terra del Jiu-Jitsu.

"Il movimento lento è fondamentalmente maestoso". 
E' per questo che ogni tecnica va prima ripetuta lentamente  per non perdere la "maestosità" ovvero la corretta postura del corpo che dona eleganza e funzionalità a tutta la struttura corporea.

"Ogni movimento brusco tradisce un vizio, una cattiva abitudine".
Eseguire movimenti rigidi e a scatti è sinonimo di blocchi motori e rigidità muscolari che sono una diretta conseguenza di rigidità mentali, spirituali e caratteriali. Riconoscerlo è il primo passo per liberarsi di queste "catene" mentali e poi corporee.

"La grazia vuole forme arrotondate".
Un lottatore esperto si muove in maniera circolare, fluida, nello spazio disegna figure geometriche che ricordano cerchi e sfere.


"Tutto in noi partecipa al movimento; ma esso non deve prevalere da nessuna parte".
Noi ci esprimiamo attraverso il movimento ma questo non deve prevalere ovvero dobbiamo usare solo quello sufficiente allo scopo che è quello di metterci in una posizione di vantaggio rispetto al nostro avversario, senza spreco di energie.

"Ogni movimento esorbitante è una sublime prodigalità".
Mai abusare del movimento, usare solo quello che ci serve perché durante un combattimento essere prodighi e generosi va a discapito della performance. Niente movimenti in eccesso.


"Il movimento umano si compone in tempi ben definiti, se li confondete arrivate alla rigidità meccanica".
Il tempismo guida i nostri movimenti in relazione a quelli dell'avversario. Se andiamo fuori tempo risulteremo goffi e rigidi.

"Quando il corpo è in movimento, il viso deve restare immobile".
Il viso deve restare calmo e imperturbabile non tradire sofferenza o disagio durante la lotta.

E chiudo con una massima che non ha bisogno di commenti:

"Il movimento che irrobustisce e arrotonda il corpo è utile anche al genio, mentre il movimento vocale del chiacchierone e il movimento masticatorio e digestivo del mangione, quando non sono inutili o dannosi in società e alla salute, sono ininfluenti."

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