lunedì 31 agosto 2015

La cintura non combatterà per voi

VII Italy Summer Camp in Numbers:
60 participants from 10 countries (Italy, Brazil, Croatia, Netherlands, Tunisia, Australia, Spain, Equator, Romania and Moldavia); 8 black belts: Roberto "Risada" Atalla, Fabrizio Manzo, Gianluca Boni, Matteo Calamandrei, Angelo Marino, Paolo Lamberto, Erik Tornaboni and Zeljko Vukovic; 3 new black belts: Riccardo Bennatti, Fabio Battelli and Max de Michelis

"La cintura è solo il riconoscimento dell'impegno e dei sacrifici fatti, la cintura non combatterà per voi, non si allenerá per voi e dovrete lavorare sodo per onorarla"  
                                                                    M. Roberto Atalla


"A cosa serve la pratica del Jiu Jitsu*? Ad apprendere un’abilità tecnica? A migliorare se stessi? Il Jiu JItsu* non serve a nessuna di queste cose presa singolarmente, ma permette di arrivare alla seconda attraverso la prima: migliorare se stessi attraverso il perfezionamento di una tecnica".

"È un processo di trasformazione che avviene dentro, grazie a ciò che avviene fuori. Per capirlo, occorre sviluppare una certa sensibilità una specie di “orecchio interno. Se ci si ferma ai risultati esterni, si finisce per credere di aver raggiunto un livello più alto senza essersi in realtà spostati di un centimetro da dove ci si trovava all'inizio. A quel punto basta una cintura nera, un grado in più, una medaglia a solidificare la propria certezza".

"Di quali certezze parliamo? Ad esempio, credere di essere diventati più forti perché si è conquistata una vittoria sportiva, credere di essere diventati tecnicamente migliori perché si ha un grado in più". 

"L'efficacia non è data da quante vittorie si siano ottenute in competizione, il proprio livello morale non ha nulla a che fare con i gradi e le cinture e soprattutto la vera forza non viene dai muscoli ma dall'interno".

"Il vero Jiu Jitsu* comincia quando si smette di guardare gli altri (compreso il proprio insegnante), di guardarsi allo specchio o di farsi guardare, ma si comincia a guardare dentro".

Testo tratta dal libro di Enzo Montanari "IL CAMMINO SULLA VIA DEL KARATE". 
* alla parola Karate ho sostituito la parola Jiu Jitsu 


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