Dando un occhiata al numero di iscritti dell'ultima edizione del Roma Challenge (380) vengono da fare alcune considerazioni. Dividendo questi iscritti in base alla cintura avremo:
- 177 bianche
- 122 blu
- 49 viola
- 21 marroni
- 11 nere
Com'è è possibile che nel giro di 2/3 anni il 70% di quelli che avevano iniziato a fare l'agonismo (bianche e blu) smettono?
Una volta ottenuta la blu c'è un discreto allontanamento dai quadrati di gara, ma questa emorragia non si ferma e nel momento in cui un atleta entra nella sua piena maturità, nelle viola, vi è un drastico abbandono della pratica agonistica.
Immaginiamo quanti agonisti avrebbe il BJJ in Italia se non si verificasse questo fenomeno di abbandono da parte di praticanti una volta passati alla cintura blu e viola. La qualità del Jiu Jitsu competitivo in Italia non può crescere (tolti quei pochi atleti d'élite) se non si fa qualcosa per prevenire questa emorragia.
Anche le accademie che sono più votate all'agonismo hanno team composti in prevalenza da atleti cinture bianche e blu, assai poche cinture viola e marroni e praticamente nessuna cintura nera.
Questo vuol dire che il BJJ oggi ha un certo potere di attrazione e richiama un discreto numero di nuovi allievi ma altrettanti se ne perdono per strada.
Se si individuassero le cause oggettive di tale fenomeno si potrebbe cercare di invertire la tendenza. Questo sarà il tema di un prossimo post.
pochi soldi, troppi mac donald, troppi divertimenti ed impegni non sportivi, poca voglia, poca pubblicità da parte dei media
RispondiEliminabisognerebbe analizzare anche la situazione delle gare NO-GI.
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