I grandi campioni sono ricordati per i loro successi sportivi ma sono degni di assurgere all'Olimpo solo quelli che hanno saputo trasformarsi in icone.
Uno di questi è Muhammad Ali che seppe recitare un ruolo in cui l'arroganza andava a braccetto con l'ironia. Senza ironia a mitigarla l'arroganza si fa troppo seriosa è mal si sposa con la grandezza.
La grande fiducia in se stesso che Ali aveva, e che esternava con il suo trash talking, rischiava di farlo diventare un arrogante ma lui riusciva sempre a risultare simpatico. Prima di tutto perché la fiducia in se stesso era reale, e poi perché si capiva che le dichiarazioni che rivolgeva ai suoi avversari risultavano ridicole e divertenti allo stesso tempo.
Per fare questo occorre non prendersi troppo sul serio, cosa che un vero arrogante non è in grado di fare, e poi saper lavorare bene con l' iperbole, figura retorica che se saputa maneggiare riesce a trasformare un'affermazione apparentemente arrogante in una momento di comicità. Per fare questo ci vuole autoironia, capacità dialettica e doti attoriali.
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