domenica 5 febbraio 2017

L'integrazione è già indicata come causa di lesioni renali

I Nutrizionisti temono in futuro lo scoppio di emodialisi a causa di un uso indiscriminato degli integratori

"La moda incoraggia ampiamente i praticanti di attività fisica ad un eccessivo consumo di integratori alimentari e vitamine e questo porta negli ambulatori un numero sempre crescente di pazienti con alterazioni delle normali funzioni renali dovute all'uso di questi prodotti senza monitoraggio o usati spesso anche come un sostituto dei pasti.


Casi di insufficienza renale e calcificazioni, avvelenamento e ipervitaminosi diventano sempre più comuni negli ambulatori medici con l'esplosione di questo culto del “fitness lifestyle”  e con la lentezza nei controlli dei prodotti che vengono commercializzati.

Il presidente della Società Brasiliana di Nefrologia (SBN), Carmen Tzanno dice che riceve fino a due pazienti a settimana con problemi che, una volta indagati, portano alla constatazione che sono stati causati dagli integratori.

"Molti pazienti sono giovani e anche adolescenti," dice. "Questa tendenza è in atto da almeno tre anni", ha aggiunto, spiegando che la supplementazione è consigliata solo per gli atleti ad alte prestazioni o per rimediare alle carenze causate da delle patologie.

La preoccupazione è in crescita, e l'uso improprio è segnalato come causa di disfunzione renale, ed è discussa nei congressi di settore.

Lo specialista di nutrizione e anche nefrologo Alexandre Dias Pinto Coelho avverte che in conversazioni informali a uno di questi eventi è stato evidenziato il sospetto di un possibile focolaio di emodialisi. "Con l'andar del tempo, è possibile che in dieci o 15 anni, si  incomincino a vedere pazienti affetti da Insufficienza renale cronica secondaria per l'abuso di proteine, sia integratori o no".

Uno dei rischi principali, secondo Coelho, è la dieta degli atleti che cercano l'ipertrofia (crescita muscolare), basata principalmente su alimenti e integratori ricchi di proteine, che, in eccesso, possono accelerare la nefropatia silente (danni o malattie renali).

Carmen sottolinea anche i rischi di diete come la Dukan, che, se combinata con i supplementi di proteine ​​(come proteine ​​del siero, per esempio), alla fine porta alla formazione di calcoli renali.

"Il grosso problema è che le persone, anche se informate, hanno un ambizione estetica così grande che qualsiasi altro problema di salute finisce per essere messo da parte"."

Queste notizie vengono dal Brasile e in Italia? Otto persone su dieci fanno uso di integratori, perché credono che la loro assunzione possa migliorare il loro stato di benessere. Nel 2014 il giro d’ affari ha superato i 2 miliardi di euro (+8% per cento rispetto all’ anno precedente) e sono state vendute 168 milioni di confezioni di integratori.

La nefrologa Annamaria Bernardi dice: "l’uso di aminoacidi e integratori proteici alla lunga può fare molto male e innescare la disfunzione renale. Troppe scorie da filtrare. Ma anche una dieta senza proteine può far male perché “altrimenti l’organismo utilizza le proprie proteine muscolari”.

I dietisti italiani invitano a stare in guardia da regimi alimentari iperproteici, per il prof. Alberto Battezzati:

"L’eccesso di proteine mette a rischio la funzionalità renale ed epatica, soprattutto se il regime alimentare è seguito per lungo tempo, come accade quando è perseguito da coloro che cercano un effetto molto rapido di dimagrimento oppure di aumentare la propria massa muscolare. Si tratta comunque di effetti non duraturi. Per non ritornare alla situazione di partenza, o addirittura peggiore, non si può fare a meno di instaurare uno stile di vita sano composto da una dieta equilibrata e da una corretta attività fisica.

Inoltre, chi è già predisposto anche senza saperlo a patologie epatiche o renali, con una dieta iperproteica rischia di acutizzare la malattia. Senza considerare che mangiare più proteine per mettere su massa muscolare, come fanno molti presunti sportivi, può compromettere il buon funzionamento di alcuni neurotrasmettitori del sistema nervoso, poiché le proteine in eccesso non vengono incamerate dall’ organismo, ma finiscono con l’ossidarsi. I dati parlano chiaro, coloro che vivono più a lungo sono le persone che consumano energia e consumano le proteine entro i limiti raccomandati."

note

In occasione della ottava Giornata mondiale del rene l’Associazione nazionale dei dietisti (www.andid.it) ha stilato un elenco di consigli per chi vuole curare o prevenire le malattie renali, che colpiscono cinque milioni di italiani.

1) Mantieniti attivo e in forma. La attività fisica regolare aiuta a controllare la pressione arteriosa e perciò riduce il rischio di malattia renale.

2) Controlla regolarmente la glicemia. Circa la metà delle persone con malattia renale hanno il diabete. È importante controllare la glicemia con regolarità e mantenerla nei limiti giusti. Il peso corporeo dovrebbe essere mantenuto nella norma attraverso un’alimentazione corretta ed equilibrata.

3) Controlla la pressione del sangue. Dopo il diabete la causa più frequente di danno renale è la pressione del sangue elevata. Il livello di pressione normale è 120/80. La pressione alta è particolarmente dannosa per i reni quando è associata ad altri fattori come il diabete, il colesterolo elevato e le malattie cardio-vascolari.

4) Mangia sano e controlla il peso. Privilegiare una dieta a base di cibi vegetali, come la dieta mediterranea, riduce l’acidità dell’urina con un conseguente minor carico di lavoro per il rene. Alcune semplici regole possono essere facilmente adottate:

Mangiare frutta e verdura in abbondanza: sono alimenti che hanno poche calorie e tante vitamine antiossidanti.
• Consumare ad ogni pasto cereali come pasta, riso, farina di mais, pane, biscotti (sia comuni che integrali).
• Cucinare la pasta in modo semplice, con sughi di verdure.
• Scegliere il pane e i prodotti da forno tra quelli meno conditi: pane senza sale e senza olio, biscotti secchi.
• Consumare almeno 2 volte la settimana legumi (ceci, fagioli, fave, lenticchie, lupini, piselli, soia) come fonte di proteine. Minestre di legumi o legumi conditi con olio extravergine di oliva e accompagnati da pane sono un ottimo “piatto unico”, ricco di sali minerali (ferro e calcio) e di vitamine.
• Ridurre il consumo di alimenti che contengono proteine e in particolare quelli di origine animale contenute nella carne, affettati, pesce, uova, formaggi e latticini. Cerchiamo di non consumare un doppio secondo (carne e formaggio, salumi e formaggio). Impariamo a fare piatti unici utilizzando carne, pesce, uovo, formaggi “condimento” e non come “secondo piatto” (pasta all’uovo, pasta o riso conditi col pesce, verdure ripiene, sformati di verdure).
• Scegliere carni e affettati dove sia possibile eliminare il grasso visibile.
• Consumare pesce con regolarità, almeno 2-3 volte la settimana.
• Ridurre la frequenza settimanale di consumo di formaggi o latticini a 2/3 volte la settimana.
• Preferire per i condimenti e la cottura l’olio extravergine di oliva, moderando le quantità e aggiungendolo, quando possibile, a crudo; utilizzare anche utensili che permettano la riduzione della quantità di grassi per la cottura.

5) Riduci il sale. Prepara da solo i pasti con ingredienti freschi e riduci il sale aggiunto; usa aromi e spezie per migliorare il gusto; evita il consumo regolare di affettati e formaggi.

6) Bevi in abbondanza. Bere permette di eliminare le tossine prodotte dal metabolismo. Per mantenere la funzione renale bisogna bere circa due litri al giorno. Questa quantità può variare in relazione al sesso, l’esercizio fisico, il clima, le condizioni di salute, la gravidanza e l’allattamento. Le persone che hanno già avuto un episodio di calcolosi renale dovrebbero bere di più, almeno 2-3 litri di liquidi al giorno, per ridurre il rischio di formazione di nuovi calcoli. La bevanda migliore in assoluto è l’acqua. Vanno bene tisane e tè preparati in casa e non zuccherati. Limitare invece le bibite commerciali o i succhi di frutta che apportano zuccheri (e calorie) non necessari; inoltre spesso nelle bibite troviamo additivi che possono nuocere ai reni, come i fosfati o il potassio.

7) Non fumare. Il fumo aumenta la pressione del sangue e accelera l’invecchiamento dei vasi ostacolando la circolazione. Se meno sangue raggiunge i reni si riduce la loro capacità di funzionare correttamente. Inoltre il fumo aumenta il rischio di cancro del rene in quanto le sostanze contenute nel tabacco vengono eliminate attraverso le urine.

8) Evita l’uso abituale di farmaci non indicati dal medico. Alcuni farmaci comuni come gli analgesici possono causare danni al rene se assunti troppo frequentemente. Parla col tuo medico prima di assumere farmaci per mal di testa, dolori ossei o articolari.

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