martedì 24 agosto 2021

Ecco perché non vogliono che il Brazilian Jiu Jitsu sia uno Sport Olimpico

 

Il BJJ non sarà sport olimpico -  dice Robert Drysdale - perché è noioso da guardare, non è spettacolare e perché non fa vendere biglietti. Come dargli torto ma la lista degli sport Olimpici che condividono col BJJ queste caratteritiche è lunga: Il Curling e il lancio del giavellotto sono eventi olimpici ma non mi risultà che siano avvicenti da vedere, che attirino folle di pubbico alle loro gare o vendano tanti biglietti, e se diamo un'occhiata alla lotta e al Judo chi li segue sono quelle persone che ruotano attorno a quegli sport proprio come accade nel BJJ.

Drysdale lo dice chiaramente: è contrario al BJJ alle Olimpiadi perchè secondo lui qualora diventasse sport olimpico  per colpa dei soldi che il governo investirebbe nello sport  a chi vive di Jiu-Jitsu non converrebbe più avere una palestra. A parte la visione parziale della faccenda (Drysdale vive e lavora negli USA) , non ci sono prove a sostegno di questa tesi. Il Tae Kwon Do è uno sport olimpico dal 1988, e nonostante questo ci sono tantissime scuole piene di bambini in giro per il mondo anche negli Stati Uniti.

Il CIO, contrariamente a quanto detto da Drysdale, non impone le regole, chi è responsabile delle regole di uno sport è l'organo di governo internazionale ovvero la federazione internazionale di quel determinato sport. Stupisce che Drysdale, che ha scritto un libro sulla storia del BJJ non sappia tutto questo e creda che sia il CIO a fare le regole di uno sport olimpico. Se lo ignora  questo non depone a favore della sua autorevolezza come storico se invece ne è a conoscenza e ha voluto dire una menzogna allora la cosa è ancor più grave.

Quello che Drysdale si auspica per il BJJ non è né un futuro come sport professionistico né come sport olimpico ma uno sport gestito privatamente dalla IBJJF e praticato da amatori dopolavoristi e dai figli di gente benestante. Drysdale lo dice chiaramente: come imprenditore del BJJ non si rivolge ai giovani che, o non hanno i soldi o non vogliono pagare perché pensano di essere speciali.

Se Drysdale e quelli come lui sono contro il BJJ alle Olimpiadi e contro il Bjj professionistico è per una questione di business che va a discapito della disciplina in se che si trasformerà, se prevarrà questa politica, in uno sport per dopolavoristi di mezza età che hanno soldi da spendere per cullarsi nell'illusione di diventare campioni del mondo (la famosa coppa del nonno)! 

Nulla di male in tutto ciò ma così facendo si priva il BJJ della possibilità di evolvere grazia all'apporto delle nuove generazioni: non tutti si accontentano di medaglioni di latta per vincere i quali si è costretti a sborsare di tasca propria tanti soldi per alimentare un'illusione!

se il BJJ non diventerà sport Olimpico è solo perché non è praticato dai giovani, dalle donne e perché la maggiore federazione internazionale non ha interesse  al riconoscimento Olimpico.

Drysdale conclude dicendo che secondo lui la IBJJF darebbe al BJJ una struttura non solo finalizzata al profitto ma a raggiungere la massima quantità di praticanti possibili. Affermazione contradditoria perché se la IBJJF  è votata al profitto non può raggiungere 
la massima quantità di praticanti possibili ma solo quelli che si possono permettere mensili da 100 e passa dollari al mese, iscrizioni alla gare altrettato costose e così via.

 L'unica cosa che condivido con Drysdale e come chiude il suo discorso: questa è solo la mia opinione, molte persone non saranno d'accordo ma questi sono i miei pensieri sul jiu-jitsu alle olimpiadi.

                                                                                      

1 commento:

  1. mi sa che è anche il ragionamento dell'80% di quelli che hanno palestre/corsi di bjj in Italia.

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