Terere: bevanda brasiliana corroborante dal colore scuro, ma per chi pratica bjj Terere è uno dei più grandi agonisti di tutti i tempi un atleta che ha fatto scuola. Il suo stile di lotta unico e inconfondibile rivive oggi nei suoi allievi e negli allievi degli allievi: Galvao, Cobrinha, I fratelli Mendes portano sui tatami di gara l'impronta del maestro.
Completo il suo stile, sia in piedi che a terra, grande passador ma anche ottimo guardero. Il suo nome riecheggiava nei palazzetti durante le competizioni scandito da tutto il pubblico che apprezzava e sottolineava le sue performance gridando WHOOOP TERERE!
Nel momento di maggiore fama, e al culmine della carriera, la caduta. Prima l'arresto, la detensione negli States, la discesa negli inferi della dipendenza dalla droga, poi i ripetutiti tentativi falliti di disintossicazione e finalmente la rinascità. Grazie all'appello della famiglia, e all'iniziativa "Volta Terere" di Marcello Garcia, è stato possibile raccogliere i fondi per pagare le cure del campione.
Quando nessuno aveva notizie di Terere, mi studiai tutti i soi video che lo vedevano protagonista sul tatami di gara e per carpirne alcuni segreti realizzai un piccolo HL che poi decisi di condividere in rete. Grazie ai vari commenti, che di giorno in giorno si aggiungevano all'HL, si poteva notare di quanto fosse ancora vivo, nella memoria di tanti praticanti, il ricordo delle sue imprese e quanto grande il rammarico di non poterlo rivedere in azione.
Beh, quello che poteva sembrare un sogno allora, oggi, e diventato realtà. Terere, dopo una lunga tournée in Europa, è tornato in Brasile. Nei suoi progetti c'era quello di gareggiare ai mondiali di giugno ma pare che una piccola depressione lo abbia colto durante gli allenamenti, forse troppo duri a cui si è sottoposto o forse per aver voluto chiedere troppo alla sua mente e al suo fisico ancora bisognoso di riposo. Oggi ha ripreso la sua attività di seminari. Noi auguriamo all'eroe di Cantagalo tutto il meglio, sia come agonista che come maestro perchè il bagaglio tecnico di cui è depositario non vada perso ma che possa essere trasmesso a tutti i praticanti dell'arte suave.
Nel momento di maggiore fama, e al culmine della carriera, la caduta. Prima l'arresto, la detensione negli States, la discesa negli inferi della dipendenza dalla droga, poi i ripetutiti tentativi falliti di disintossicazione e finalmente la rinascità. Grazie all'appello della famiglia, e all'iniziativa "Volta Terere" di Marcello Garcia, è stato possibile raccogliere i fondi per pagare le cure del campione.
Quando nessuno aveva notizie di Terere, mi studiai tutti i soi video che lo vedevano protagonista sul tatami di gara e per carpirne alcuni segreti realizzai un piccolo HL che poi decisi di condividere in rete. Grazie ai vari commenti, che di giorno in giorno si aggiungevano all'HL, si poteva notare di quanto fosse ancora vivo, nella memoria di tanti praticanti, il ricordo delle sue imprese e quanto grande il rammarico di non poterlo rivedere in azione.
Beh, quello che poteva sembrare un sogno allora, oggi, e diventato realtà. Terere, dopo una lunga tournée in Europa, è tornato in Brasile. Nei suoi progetti c'era quello di gareggiare ai mondiali di giugno ma pare che una piccola depressione lo abbia colto durante gli allenamenti, forse troppo duri a cui si è sottoposto o forse per aver voluto chiedere troppo alla sua mente e al suo fisico ancora bisognoso di riposo. Oggi ha ripreso la sua attività di seminari. Noi auguriamo all'eroe di Cantagalo tutto il meglio, sia come agonista che come maestro perchè il bagaglio tecnico di cui è depositario non vada perso ma che possa essere trasmesso a tutti i praticanti dell'arte suave.
A Novembre dell'anno passato ho avuto il piacere di partecipare ad un suo seminario a Firenze. Nonostante la sua forma fisica non fosse ancora del tutto recuperata, si riconosceva in ogni suo movimento la stoffa del campione. Ma veniamo alla cronaca del seminario scritta a "caldo" in una fredda giornata invernale ma pubblicata a "freddo" in un'afosa giornata di agosto:
"In un tiepido sabato novembrino a Firenze per partecipare allo stage di Tereré. La materassina della palestra Sempre Avanti vedeva riuniti una quarantina di jiujitsero, molti i volti nuovi, sintomo di una crescente popolarita della nostra disciplina. Ma veniamo alla cronaca. Tereré ha iniziato con un classico flower sweep dalla guardia chiusa fatto seguire dall'armolock quando l'avversario per difendere il ribaltamento abbassa la testa.
A seguire la barrigata e poi kimura se l'avversario per fare base allunga il braccio.Dalla guardia chiusa si è passati alla guardia aperta: è la volta di un passaggio di spider guard quando l'avversario mette entrambi i piedi sui bicipiti. interessante il dettaglio della pressione col petto e il ritorno a terra prima di passare. La tecnica veniva seguita da una presa dalla back mount quando l'avversario per difendersi "vira de quatro" con finalizzazione finale con strangolamento "arco e freccia".
Per finire Tereré ci ha mostrato come controllare l'avversario dalla spider guard e poi come ribaltare nel caso l'avversario tenti di passare da un lato stando in piedi e quando per fare postura poggia un ginocchio a terra. Il seminario si concludeva con un giro di lotte tra Tereré e alcuni dei partecipanti. Nonostante la lunga assenza dal tatami il fuoriclasse ci ha deliziato con le sue non comuni doti lottatorie frutto di anni di continuo allenamento. Belle le prove di Riccardo Bennati e Matteo Calamandrei che tra tutti hanno dato più filo da torcere a Fernando Augusto anche se, come tutti, hanno dovuto arrendersi al suo strangolamento.
Il seminario è terminato con un pò di lotte tra di noi. ho così potuto testare per la prima volta la "spigolosa" pressione di Andrea lavaggi e la nota e più "avvolgente" pressione di Gianluca Boni. Ho poi conosciuto jiujisticamente parlando Vito Paolillo che, nonostante un pò giù di fiato, ha un ottima guardia per essere un judoka e per finire ho lottato con un allievo di Andrea, Simone Conti ottima blu la cui lotta è stata interrotta da matteone che ci invitava a raggingere gli spogliatoi.
Dopo aver partecipato a diversi stage con nomi noti del panorama del jiu-jitsu da Roberto Atalla, Ratinho, Escorrega, Robin Gracie, Carlos Valois etc. noto che, a parte il piacere di conoscere dal vivo una nera di valore e carpirne alcuni segreti, il piacere maggiore lo provo nel trascorrere un bel pomeriggio all'insegna dello sport, rivedere le vecchie amicizie e farne di nuove che, tradotto nel linguaggio dell jiu jitsu, vuol dire spingersi, tirarsi, schiacciarsi, torcersi arti, iperestendersi articolazioni e soffocarsi ma sempre in allegria.
Voglio infine ringraziare pubblicamente Fernando Augusto "Terere" per avermi permesso di riprendere il suo seminario e per l'umiltà e disponibilità dimostrata durante le tre ore passate sul tatami. A presto campione!"
A seguire la barrigata e poi kimura se l'avversario per fare base allunga il braccio.Dalla guardia chiusa si è passati alla guardia aperta: è la volta di un passaggio di spider guard quando l'avversario mette entrambi i piedi sui bicipiti. interessante il dettaglio della pressione col petto e il ritorno a terra prima di passare. La tecnica veniva seguita da una presa dalla back mount quando l'avversario per difendersi "vira de quatro" con finalizzazione finale con strangolamento "arco e freccia".
Per finire Tereré ci ha mostrato come controllare l'avversario dalla spider guard e poi come ribaltare nel caso l'avversario tenti di passare da un lato stando in piedi e quando per fare postura poggia un ginocchio a terra. Il seminario si concludeva con un giro di lotte tra Tereré e alcuni dei partecipanti. Nonostante la lunga assenza dal tatami il fuoriclasse ci ha deliziato con le sue non comuni doti lottatorie frutto di anni di continuo allenamento. Belle le prove di Riccardo Bennati e Matteo Calamandrei che tra tutti hanno dato più filo da torcere a Fernando Augusto anche se, come tutti, hanno dovuto arrendersi al suo strangolamento.
Il seminario è terminato con un pò di lotte tra di noi. ho così potuto testare per la prima volta la "spigolosa" pressione di Andrea lavaggi e la nota e più "avvolgente" pressione di Gianluca Boni. Ho poi conosciuto jiujisticamente parlando Vito Paolillo che, nonostante un pò giù di fiato, ha un ottima guardia per essere un judoka e per finire ho lottato con un allievo di Andrea, Simone Conti ottima blu la cui lotta è stata interrotta da matteone che ci invitava a raggingere gli spogliatoi.
Dopo aver partecipato a diversi stage con nomi noti del panorama del jiu-jitsu da Roberto Atalla, Ratinho, Escorrega, Robin Gracie, Carlos Valois etc. noto che, a parte il piacere di conoscere dal vivo una nera di valore e carpirne alcuni segreti, il piacere maggiore lo provo nel trascorrere un bel pomeriggio all'insegna dello sport, rivedere le vecchie amicizie e farne di nuove che, tradotto nel linguaggio dell jiu jitsu, vuol dire spingersi, tirarsi, schiacciarsi, torcersi arti, iperestendersi articolazioni e soffocarsi ma sempre in allegria.
Voglio infine ringraziare pubblicamente Fernando Augusto "Terere" per avermi permesso di riprendere il suo seminario e per l'umiltà e disponibilità dimostrata durante le tre ore passate sul tatami. A presto campione!"
0 comments:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.