sabato 14 gennaio 2012

Il folle genio del jiu-jitsu


 INTRODUZIONE

"Una vera grande follia non può essere raggiunto senza una significativa intelligenza." -Henrik Tikkanen

John Danaher è conosciuto come lo scienziato pazzo del Brazilian Jiu Jitsu, un vero e proprio genio, ma è solo da poco tempo che il suo nome ha ottenuto il riconoscimento internazionale. Molte persone hanno solo recentemente acquisito familiarità con John dopo la sua partecipazione alla 12ma stagione dell' Ultimate Fighter. Dopo il successo di Roger Gracie, Matt Serra, Georges Saint-Pierre e Chris Weidman, lo "scienziato pazzo" si è affermato come uno dei migliori allenatori al mondo nel grappling e nelle MMA.


John è stato elogiato, per la sua abilità, da molti personaggi importanti del mondo combattimento. Persone come il guru delle MMA (Mixed Martial Arts) Greg Jackson o personalità del BJJ come "Draculino".

Per Dan Camarillo è il miglior istruttore di grappling nel nostro sistema solare: “Avrei voluto dire universo, ma naturalmente non possiamo vedere troppo fuori del nostro sistema solare e non volevo fare una dichiarazione che potrebbe essere smentita da alcune specie aliene, in particolare dal pianeta da cui è venuto BJ Penn. Dicendo che è un genio è come dire che Grosso guaio a China Town e il più grande film degli anni ottanta. Si tratta di una verità che non si può discutere! D'ora in poi, per raggiungere una cintura nera nel mio sistema di grappling, noto come Guerrilla Jiu-Jitsu, tutte le cinture, al di sotto della marrone, sono tenute a prendere una lezione privata da John Danaher".

Avendo allenato molti campioni la sua definizione del superatleta credo sia la più precisa:"La caratteristica unica e definitiva del superatleta è l'assenza d sforzo in un mondo, dove la maggior parte degli uomini grugniscono e si sforzano a urlare. A loro viene tutto facile, e ciò che crea questo? Penso che sia un senso di gioco. Nessuna paura o ansia per le loro prestazioni".

BIOGRAFIA

John Danaher è originario della Nuova Zelanda e ha iniziato a praticare bjj in età avanzata (aveva 28 anni). All'epoca studiava filosofia alla Columbia University e lavorava come security. Danaher aveva notato come alcuni suoi colleghi buttafuori, che avevano precedenti esperienze nel grappling sapevano gestire meglio il combattimento; Pensò così che il bjj avebbe potuto essere utile per il suo lavoro. Danaher vide il potenziale offerto dal Jiu Jitsu come autodifesa da usare per controllare gli ubriachi e violenti nel suo lavoro. "All'epoca- dice- non avevo una grande considerazione per il wrestling. Avevo visto la lotta ai Giochi Olimpici, e non mi aveva fatto una buona impressione. Era come vedere uno sport omosessuale dove ragazzi si afferravano l'un l'altro, mentre in un vero combattimento, sarebbe bastato un solo pugno per mettere knock out l'avversario. "

Riconoscendo il valore del Jiu Jitsu, egli insistette con l'allenamento, ma fu solo quando alla Renzo Accademy due istruttori aprirono le loro accademie, e venne nvitato a dare lezione da Renzo che John prese molto seriamente lo studio del bjj. Allora John era ancora cintura viola e si pose come obiettivo quello di essere il miglior istruttore che avrebbe potuto essere. La sua mente molto curiosa, e la sua quasi ossessione per il BJJ lo spinge a restare sul tatami per 12-14 ore al giorno, a tal proposito Renzo Gracie ricorda: " (Danaher) fa jiu-jitsu ogni giorno, non riusciamo a portarlo fuori di qui. Penso che sarebbe venuto a Natale, se glielo avessi permesso. “

John Danaher è anche noto per il suo lato eccentrico. Si è auto-diagnosticato un disturbo ossessivo-compulsivo che gli fa lasciare raramente la sua rash guard nell'armadio. Matt Serra raccontò la storia di come John Danaher arrivò al suo matrimonio indossando la sua rash guard.

Di se dice: "La mia vita quotidiana consiste nell'insegnare il jiu jitsu dalla mattina alla sera e cercando di migliorare la mia conoscenza di questo sport e trovare modi migliori per comunicare questa conoscenza ad altre persone. La maggior parte delle volte io sono un tipo piuttosto tranquillo, che ama leggere di Filosofia, Matematica e Storia, ma come la maggior parte della gente ho anche un profondo apprezzamento per il sesso e la violenza".

L'APPROCCIO SCIENTIFICO

L'approccio di John al Jiu Jitsu è estremamente cerebrale. In occasione di un suo seminario prima di iniziare John ha fatto una domanda ai presenti: "Cosa caratterizza una tecnica con un’alta percentuale di riuscita?"

Nessuna delle risposte di più del 70% degli allievi lo ha convinto pienamente. Solo una persona ha dato la risposta che lo ha soddisfatto: "una tecnica con un alta percentuale di riuscita, è una tecnica in cui si è in grado di ottimizzare l'efficacia di una mossa esercitando nel contempo il minimo sforzo."

Nella mente di John, un movimento per essere definito ad "alta percentuale di riuscita" deve attenersi strettamente ai seguenti tre principi:

1) la tecnica deve funzionare per chiunque a qualsiasi livello di competenza
2) la tecnica deve funzionare per chiunque  in competizione e in ogni classe di peso
3) la tecnica deve funzionare per qualsiasi tipo di corporatura.

Per spiegare l'efficienza reale delle tecniche del bjj ha usato il principio di Pareto in economia (anche conosciuto come la regola 80/20), dove l'80% della produzione di una società è garantita dal 20% dei lavoratori. In termini di BJJ, l'80% del successo nei nostri risultati nel nostro sport è fornito dal 20% dei movimenti presenti nella moderna biblioteca del Jiu Jitsu.

Attraverso lo studio dei campionati a partire dai primi mondiali IBJJF / CBJJO si scopre che le tecniche con la più alta percentuale di successo (Success ratio ASR) sono stati il juji jime e il juji gatame (John usa i termini giapponesi per le tecniche).

Le tecniche fondamentali sono per John: 



1) Lo strangolamento di Roger Gracie il kata juji jime col gomito alto (mounted cross choke). Il punto principale, è il rapporto tra la penetrazione della mano e l'efficacia della tecnica. John ama attaccare il bavero con una presa a due mani. Solo una volta che è in grado di aprire il bavero e di penetrare abbastanza profondamente con la mano può garantire uno strangolamento ben chiuso. Quando Roger vinse nel 2009 il mondiale chiamò John per dirgli che con questa nuova variante, aveva vinto l'oro in entrambe le sue divisioni, di peso e gli assoluti, quasi senza sforzo.

2) Il juji gatame (straight arm-bar) dal kata juji jime. Se può sembrare una mossa elementare, ma sono i dettgli a fare la differenza. Il punto chiave è la giusta posizione della testa sul fianco del tuo avversario al fine di garantire un forte juji gatame senza sacrificare la posizione di superiorità.



3) Il gyaku juji jime (lapel choke from the guard) dalla guardia a farfalla. Sottolinea l'importanza storica del movimento riferendosi all'incontro tra Fabio Gurgel contro Fernando Pontes "Margarida". Come mostrato nella clip qui sotto, per dominare il tuo avversario, è necessario penetrare la difesa dell'avversario con le mani ei piedi.




4) L'okuri eri jime (lapel choke from the back).John sottolinea ancora una volta il rapporto tra la penetrazione e l'efficacia dello strangolamento. Applicando la teoria di allineamento asimmetrico è possibile eseguire il okuri eri jime con una sola mano. (ndr di questa teoria al momento non ho trovato una spiegazione dettagliata).



5) juji gatame dall' eri okuri jime. La chiave per questa tecnica è di nuovo la posizione della nostra testa rispetto a fianchi dell'avversario per massimizzare la pressione e per aiutare le gambe nella posizione corretta.



Alla domanda rivolta ai suoi allievi : ”Quale grado di perfezione, uno deve cercare, per essere il migliore al mondo?", risponde che non è necessario che la vostra tecnica sia perfetta, ma solo appena migliore della persona che sta di fronte a voi.


Tre maestri lavorano insieme per perfezionare la loro tecnica e provare nuove varianti.

SEGNI PARTICOLARI

John Danhaer non ha un palmares sportivo, non può vantare medaglie e trofei ma questo non gli ha impedito di diventare uno degli istruttori di bjj più bravi al mondo. Nascosto tra gli allievi si può nascondere sempre un "Danahaer" pronto a stupire con le sue innovazioni e idee poco ortodosse. Tutti in accademia devono trovare il loro spazio, tutti sono sullo stesso piano, non ci sono elite di guerrieri agonisti e sfigati amatori. Ognuno in palestra è di aiuto all'altro.

Un altro aspetto che mi affascina di John è il suo approccio filosofico e scientifico al bjj. Il suo interagire con i suoi allievi attraverso le domande ricorda il metodo Socratico. Mi convince il suo approccio teorico al jiu-jitsu, perché ritengo che la teoria è conoscenza oggettiva che ha la pratica come sua origine e suo oggetto. Nel bjj non può valere il detto: "questo può essere giusto in teoria, ma non vale per la pratica". Per una semplice ragione: Il jiu-jitsu ha più a che fare con la pratica perché si esprime col corpo e con i muscoli, e pur non essendo un muscolo, il cervello si comporta come tale, aumentando le connessioni sinaptiche con l'allenamento. Avere una mente in grado di afferrare e comprendere i vari aspetti che sottendono i movimenti puramente meccanici del proprio corpo, permette di avere una marcia in più rispetto a chi basa la sua attività solo sull'esecuzione meccanica delle tecniche senza comprenderne l’intima essenza e i nessi con gli altri movimenti.

Concludo questa lungo post su John Danhaer riportando la risposta che ha dato a un giornalista che gli chiedeva quale incontro gli piacerebbe vedere? La sua risposta la dice lunga sulla sua "follia".

"La lotta che più mi piacerebbe vedere è quella tra Chuck Norris contro Steven Seagal. Questa sarebbe davvero lo scontro del secolo. Il Calcio frontale di Seagal e la leva al polso contro calcio laterale Norris e la sua barba. Ma forse un combattimento fisico tra i due non è possibile, perché lo scontro di energia derivante dalla loro lotta titanica avrebbe probabilmente come risultato quello di una palla di fuoco grande abbastanza per accendere l'atmosfera della terra e creare una esplosione planetaria in grado di distruggere i due terzi del nostro sistema solare, formando un secondo sole, che farebbe diventare gelido Plutone. Al contrario, potrebbero rimanere ai lati opposti dell'ottagono e descrivere le mosse che avrebbero eseguito, fino all’elezione del vincitore. Segal avrebbe il Dalai Lama e Linda Lovelace nel suo angolo, mentre Chuck potrebbe portarsi un manichino di Bruce Lee con cui parlare. L'unico uomo qualificato ad arbitrare un tale attacco è, naturalmente, Jean-Claude Van Damme. I giudici sarebbero Ron Van Clief, Jim Kelly e Sho'nuff (da The Last Dragon). Ovviamente tutto il pubblico avrebbe dovuto essere vestito in giacca e cravatta HAZMAT nel caso in cui l'alta concentrazione di umidità provocata dai combattenti in qualche modo potesse cambiare l'aria all'interno dello stadio in gas nervino mortale. All'esterno, l'intera popolazione del pianeta Terra si fermerebbe a guardare questa prova di forza epica di pura suggestione inarrestabile ... certamente un tale incontro è improbabile che avvenga."

fonti:

1 commento:

  1. è veramente un genio!! ..e come tutti i genii ha le sue sregolatezze!! mitico

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