venerdì 22 giugno 2012

Ecco la tua cintura. Dammi un po’ di soldi!


Cassio Wernek racconta la storia di un istruttore che ogni volta che promuove un allievo gli consegnava la cintura senza fare un esame ma solo dicendo: “Ecco la tua cintura. Dammi un po’ di soldi!". Negli USA l'andazzo non è diverso ma si è raffinato. In un sondaggio apparso su the fightworks podcast bjj radio: “La tua accademia fa pagare il passaggio di cintura? “ Il 23% ha risposto sì. Per un esame di cintura con tanto di cerimonia, foto e attestato in carta pergamena, ci aggiriamo sui 100 euro cui aggiungere, magari, anche diverse ore di private obbligatorie.


Negli USA chi critica questa pratica sostiene che se il Bjj è così costoso è perché gli istruttori usano il Bjj come loro principale fonte di reddito e usano il passaggio di grado come un'entrata extra. I favorevoli a far pagare l'esame si mettono nell'ottica degli istruttori è sostengono che serve loro per vivere, che tutto ha un prezzo e niente nella vita è gratis.

Inoltre chi giustifica, in America, i prezzi alti per i corsi di bjj afferma che ci sono solo due alternative per restare sul mercato per un'accademia di bjj: o trasformarsi in un Mc Dojo, aprire dei corsi di "cardio Jiu-Jitsu" per donne, trasformare il jiu-jitsu in qualcosa di "divertente" e "interessante", promuovere cinture nere anche tra i bambini,  venire incontro alle richieste di molte persone che vogliono risultati veloci, oppure far pagare di più,  avere uno stile hardcore e meno allievi. Del resto, sapendo che più del 50% delle persone che iniziano il bjj, non arrivano alla cintura blu e solo il 10% sopravvive fino ad arrivare a stringere in vita la cintura nera, c'è chi pensa bene di far pagare cinture, grau, corsi istruttori, aggiornamenti tecnici, corsi via internet per fidelizzare gli allievi, per fare cassa, ecc.ecc.

Va bene, su molte cose che riguardano la sopravvivenza si si può anche chiudere un'occhio, ma da qui ad accettare la truffa di "creare" false cinture  ce ne corre. Per fortuna in Italia non abbiamo simili problemi...per ora. Ma non si potrebbe puntare a  far pagare di più prodotti di qualità, un buon insegnamento, ecc.?

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