domenica 17 giugno 2012

Il jiu jitsu brasiliano programmi e corsi istruttori




Ho letto di un’associazione internazionale di Bjj che propone un programma per diventare cintura blu di 135 tecniche e un sistema di valutazione per l'avanzamento di grado basato su test per dimostrare le proprie competenze.

Mi chiedo: è possibile stabilire un programma che racchiuda un determinato numero di tecniche e che possa dirsi completo sotto l'aspetto quantitativo e qualitativo? Per passare di cintura è necessario un test per verificare il livello tecnico raggiunto da un allievo?

Ritengo che una delle peculiaritĂ  che rendono il bjj unico sia proprio la difficoltĂ , se non l'impossibilitĂ , di poter sistematizzare l'infinito corpo di tecniche, posizioni e transizioni che è in grado di offrire. Il bjj è un’arte in continua evoluzione e ogni tentativo di volerla sistematizzare con programmi, di fatto, è destinato a fallire per l'oggettiva difficoltĂ  di aggiornarli in tempo reale alla luce di nuove soluzioni tecniche.

Prendo spunto dal sito della S.I.E.F di cui è membro un amico e jiutsuka, Claudio Bianchini, perchĂ© ritengo che la distinzione che loro fanno del concetto di tecnica e metodo si presti a essere applicata anche al Bjj. Secondo la S.I.E.F: " il termine 'metodo' indica qualcosa di definito ed anche di compiuto, mentre il termine “tecniche” ha un significato aperto e riguarda soltanto le modalitĂ  di esecuzione.

Tali modalitĂ  restano aperte a modificazioni possibili, se valide e se accettate dal gruppo degli studiosi che si confrontano e si aggiornano continuamente.

Inoltre i “metodi” sono generalmente il frutto della mente di uno studioso che li propone e li elabora e restano fissi dalla loro nascita alla loro scomparsa.

Le “tecniche” sono invece delle modalitĂ  di esecuzione (in questo caso di esercizi fisici) elaborate da piĂą studiosi; esse possono anche variare nel tempo, in base agli studi ed ai risultati della loro applicazione.

Il termine “tecniche”, inoltre e soprattutto, non preclude la ricerca e quindi le eventuali modificazioni ed aggiornamenti che si rendano via via necessari e lascia spazio a qualsiasi studioso che desideri impegnarsi nella ricerca, che voglia rendere partecipi gli altri dei suoi progressi e che accetti di restare sempre sotto il giudizio degli altri e del risultato che scaturisce dalla applicazione pratica delle sue proposte.

Il termine “tecniche” inoltre lascia apertura alla introduzione di obiettivi aggiuntivi, come pure al perfezionamento di elementi in uso, o alla eliminazione di modalitĂ  superate".

Questo per dire che il Bjj non è nĂ© un metodo di difesa personale nĂ© un AM con un metodo. E’ un enorme serbatoio di movimenti corporei che la fantasia individuale assembla, crea e modifica in un processo senza fine. Si potrĂ  dire che Rodolfo Viera ha il suo stile o che l’Atos ha il suo metodo che la caratterizza come scuola, ma in generale il Bjj non potrĂ  mai avere un programma tecnico codificato da commissioni di maestri.

Un programma è un qualcosa di finito che ha un determinato numero di tecniche che vanno dalla  tecnica n° 1 e terminano con la tecnica n°N. Il Bjj è altro!

Per diventare un "maestro", in qualsiasi attività, c'è chi dice occorrano 10000 ore di pratica. Il bjj non fa differenza! La conoscenza è nulla senza la pratica.

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