sabato 2 novembre 2013

Se una cosa non è su Facebook non vuol dire che non esista


Simone "Grigno" Franceschini ha recentemente partecipato ai world Combat Games in Russia portando a casa un argento nei 71 kg e subito dopo ha preso parte  ai World Pro Trials in Polonia vincendo la medaglia d'oro e assicurando la sua presenza ai prossimi mondiali Pro ADCC. Se siete suoi amici su Facebook avrete notato che non ha l'abitudine di postare foto con medaglie ne parlare dei suoi trionfi in Italia e all'estero, eppure stiamo parlando di uno dei più quotati atleti di Brazilian Jiu-Jitsu e Grappling Italiani. Non aggiorna spesso il suo profilo ma quando lo fa lascia pensieri come questo:


"Non amo usare Facebook...forse è la paura che con il tempo il giudizio e i commenti di "amici" interattivi possano diventare l'unica motivazione che mi spinge a lottare o semplicemente perché rendono meno intime le sensazioni che provo. Non so spiegarlo ma è come se venissi derubato, come se tradissi me stesso, i miei sogni e le mie fatiche per avere in cambio un briciolo di notorietà temporanea. Se una cosa non è su Facebook non vuol dire che non esista".

Simone Franceschini si è spiegato sin troppo bene e coglie un'aspetto poche volte sottolineato del fenomeno Facebook, la trappola che questo social network come altri, nasconde: Il pericolo che condividere su un mezzo come FB i propri successi e traguardi, in questo caso i propri risultati sportivi, possa in qualche modo diventare l'unica stimolo a spingerlo a seguire la sua passione. 

E' per questo che Simone, controcorrente, si sottrae a questa trappola per il timore di venire derubato di qualcosa di intimo e di personale.Che un giovane oggi ponga maggiore interesse e piacere per le sue passioni, piuttosto che per la notorietà che potrebbe ottenere condividendola sul suo profilo FB, mostrando un certo pudore nel metterle in piazza, mi conferma che ci sono per fortuna giovani che escono dal cliché della "me me me generation" e che dimostrano disinteresse per le  lusinghe dei social network, rifiutano la deriva culturale odierna ossessionata dal culto dell'apparire, tutto immagine e niente sostanza.

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