mercoledì 3 dicembre 2014

Negli USA nasce una nuova federazione: la Jiu-Jitsu World League


A proposito del proliferare di federazioni, leghe etc. ecco a voi una nuova nata nel mondo del Brazilian Jiu Jitsu si tratta della Jiu-Jitsu World League. Patron di questa nuova lega Rigan, il più anziano dei fratelli Machado. Rigan promette più sottomissioni e premi in denaro ma soprattutto: "le nostre regole sono molto più aggressive di quelle che ci sono ora".



 

L'obiettivo della JJWL sarebbe quello di professionalizzare lo sport, e tra i suoi sostenitori ha trovato l'attuale super campionissimo Bucheca che, in questa intervista, dice cosa gli piace di questa lega. Tra le altre cose dice che non guarda più gli incontri perché si annoia a vedere per 10 minuti due atleti che stallano".



Il primo appuntamento agonistico organizzato dalla JJWL, il West Coast Championships, è previsto per il 17-18 gennaio 2015 al Bren auditorium di Irvine in California. I dodici tornei che sono in programma saranno organizzati negli USA. Ci saranno solo due categorie di peso: light  e heavy e i vincitori di ciascuna categoria avranno un assegno di $5,000 dollari.


Il Presidente e CEO della JJWL Mathew Tinley, è un'imprenditore sportivo (ha creato molti  programmi sportivi per le reti televisive), sostiene che il potenziale di questo sport è tristemente inutilizzato.

"Abbiamo introdotto premi in denaro - osserva Tinley - Ci sono soldi in questo sport ma non sono distribuiti agli atleti equamente... anche le cinture bianche avranno dei premi in denaro".

Rigan dice:"vogliamo tenere gli atleti nello sport. Stiamo perdendo i migliori che dal jiu-jitsu vanno nelle MMA, molti ragazzi vanno nell'UFC perché non ci sono soldi".

Per realizzare questi cambiamenti promessi, Tinley dice che gli arbitri saranno imparziali, non affiliati a nessuna squadra o  scuola e le loro prestazioni verranno classificate. I questi modo promettono una classe arbitrale professionale che premierà i migliori giudici di gara in base alle loro prestazioni.

Sulla carta tutte ottime iniziative ma si tratta sempre di una delle tante nuove realtà organizzative e al momento relegata negli  Stati Uniti. Comunque dimostra, come avevo scritto, che a fronte di un'esplosione di interesse per questo sport, con un aumento di praticanti e il proliferare di tante piccole imprese che vendono materiale tecnico, siti di approndimento, tutorial e video didattici non corrisponde una piena soddisfazione degli atleti stessi sia sul piano economico sia su quello professionale. 


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