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Renan Fadda e il maestro Bruno Bastos |
"La storia può essere raccontato da molti punti di vista. Col tempo nuovi fatti emergono e nuove versioni della medesima storia vengono a contestare le versioni ufficiali consolidate. Fadda è stato un fulgido esempio di maestro al servizio della causa del jiu jitsu ruolo che svolse con onore, un lavoro umile ma degno di lode, a lui va riconosciuto che svolse il suo compito senza cercare riconoscimenti e senza vanità. Al tempo e alla storia il compito di fare giustizia.
Mentre è possibile identificare gli elementi tecnici e simbolici coerenti con l'inizio della pratica del Jiu-Jitsu in Brasile, diverse icone della storia del BJJ sono citate per nome, ma rimangono al di fuori del contesto generale. Il fenomeno di amnesia collettiva si spiega in parte: la storia è sempre raccontata dal punto di vista dei vincitori".
Queste le parole di Thiago Merlo scritte in un articolo apparso sul suo sito e intitolato La storia persa del Brazilian Jiu-Jitsu.
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Oswaldo Fadda con alcuni dei suoi allievi |
A partire dalla ricerca effettuata sul Mestre Fadda ho iniziato, su queste pagine, un modesto percorso volto a dare corpo e voce a quelle figure del BJJ che lontano dai riflettori, e con il loro lavoro quotidiano, hanno contribuito a far crescere il jiu jitsu in Brasile ma che oggi sono dimenticati.
Per aggiungere un altro tassello a questa ricerca, e per cercare di impedire che la memoria vada persa, ho il piacere di ospitare un'intervista esclusiva per l'Italia con il nipote di Oswaldo Fadda, Renan Fadda che ha recentemente ricevuto dalle mani di Bruno Bastos la cintura nera.
Renan Fadda congratulazioni per la cintura, ti vuoi presentare ai lettori di Maxbjj?
R - Sono Renan Fadda, nipote del Maestro Oswaldo Fadda, e ora, istruttore di Jiu-Jitsu.
Tuo nonno Oswaldo Fadda fu allievo di Luiz Franca Filho che a sua volta fu allievo di Maeda. Non si sa nulla di questo maestro ne ci sono sue foto reperibili in rete. Ci sai dire qualcosa del maestro di tuo nonno e a cosa si deve il fatto che nella storia del jiu jitsu brasiliano di lui si sa così poco?
R- Il Maestro Luiz Franca era un uomo molto semplice, quindi non ha avuto notorietà. Ha insegnato tutto quello che sapeva a mio nonno e poi si allontanò dai combattimenti e se ne andò a vivere una vita tranquilla nelle zone rurali del Brasile.
Per anni si è identificato il jiu jitsu con il Gracie Jiu Jitsu e si considerano Carlos ed Helio i fondatori di questo stile. Oggi sappiamo che il jiu jitsu in Brasile ha avuto altri maestri che hanno appreso da Maeda e da altri maestri Giapponesi. Cosa pensi di questo?
R- Penso che molte persone hanno perso l'opportunità di incontrare altri stili, altre competenze e altre forme di vivere Jiu-Jitsu.
Gli allievi di Fadda sconfissero quelli di Helio Gracie in due occasioni, ma questo non ha cambiato le sorti della storia del Jiu Jitsu e il mito dell'invincibilità dei Gracie vive ancora oggi mentre il contributo di Fadda al jiu jitsu tende ad essere sottovalutato. Cosa rendeva unico il jiu jitsu di Fadda e in cosa si differenziava da quello dei Gracie?
R- La grande differenza tra Fadda e Gracie è l'obiettivo. I Gracie sono campioni nei campionati del mondo, i Fadda sono campioni nel cambiare la vita delle persone con il Jiu-Jitsu. Entrambe le opere sono importanti. Attenzione però che nel mondo si da più importanza ai trofei conquistati nei tornei e non alla maggiore qualità della vita che le persone disabili hanno acquisito attraverso lo sport.
Rickson Gracie dice che suo padre ha inventato l'80% del Jiu Jitsu che abbiamo oggi. Che i principi della leva, la sensibilità e l'utilizzo dell'energia dell'avversario contro se stesso sono alla base del Jiu Jitsu, ma questi principi non sono mai stato applicati nel modo in cui suo padre li ha sviluppati. I Gracie, e in particolare Helio, hanno inventato il Jiu jitsu o si attribuiscono meriti che non hanno?
R- Ogni combattente mette nel Jiu-Jitsu la sua personalità. Helio Gracie ha messo la sua personalità nel suo modo di lottare e nei suoi insegnamenti e ha anche avuto molta visibilità, il loro modo di combattere è diventato anche popolare. Il mio Jiu-Jitsu ha alla base la tecnica e la tranquillità.
Oggi oltre a te ci sono altri discendenti della famiglia Fadda che continuano la tradizione di famiglia?
R- Solo io e mio cugino Marcos Fadda.
Il cognome Fadda è chiaramente di origine Italiana e più precisamente dell'Isola sarda. hai mai visitato il paese di origine di tuo nonno, e delle tue origini, geografiche e culturali, cosa ti porti dietro?
R- La mia famiglia è di origine italiana, la Sardegna, uno dei luoghi più belli della terra. Non ho avuto la possibilità di visitare l' Italia, ma è nei miei piani per il prossimo futuro partecipare ad alcuni tornei e fare seminari per diffondere gli insegnamenti di mio nonno.
Oggi si parla molto di Jiu-Jitsu life style: per te cos'è vivere seguendo uno stile di vita basato sul jiu jitsu?
R- Non dico che il Jiu-Jitsu possa dare alle persone un nuovo stile di vita, ma un modo migliore di vivere all'interno della società in cui si vive.
Secondo te quali devono essere i requisiti per essere considerati dei maestri?
R- Oltre a conoscere come insegnare le tecniche, perché non tutti hanno la capacità di insegnare, imparare a relazionarsi con le persone, individuare le difficoltà psicologiche, fisiche e/o emotivi degli studenti e aiutarli a superarle attraverso il jiu-jitsu. Questo è quello che mio nonno dice nel suo libro, "Jiu-Jitsu e la caduta dei complessi".
Quali sono per te i principi del jiu jitsu che ognuno non dovrebbe mai scordarsi di applicare nella lotta e nella vita?
R -""Vincere facilmente è difficile, così come vincere senza gloria"", questa frase è di mio nonno ed io ci credo.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
R- Riaprire la palestra a Bento Ribeiro, un sobborgo di Rio de Janeiro, dove mio nonno ha insegnato Jiu-Jitsu per oltre 30 anni, pubblicare il libro che ha scritto: "Il Jiu-jitsu e la caduta dei complessi" e dare seminari in tutto il mondo diffondendo gli insegnamenti di mio nonno.
Grazie Renan per averci rilasciato questa intervista, e nell'augurarti di realizzare i tuoi progetti futuri ti saluto marzialmente. OSS
R- La ringrazio per avermi dato l'opportunità di dare questa intervista. Spero un giorno di poterci incontrare di persona.