venerdì 22 maggio 2015

Tutti più stupidi con Facebook?

Nessun rimedio casalingo o ciarlatano ha mai curato sifilide o gonorrea.

Due giorni fa, ma la notizia in Italia non è ancora stata diffusa dai mezzi d'informazione, alcuni ricercatori italiani guidati da Walter Quattrociocchi, del Laboratory of Computational Social Science dell’Università di Lucca, hanno pubblicato negli USA uno studio dal titolo Science vs Conspiracy:Collective Narratives in the Age of Misinformation che vuole mostrare come l’utilizzo dei social media (in particolare Facebook) non abbia affatto favorito la nascita di quella che viene definita intelligenza collettiva, quanto piuttosto l'istupidimento favorito dalla diffusione di credenze fondate su basi pseudo-scientifiche o su bufale.

Per Walter Quattrociocchi chi si informa su blog, siti pseudoscientifici e pagine Facebook fake, non si fa “fuorviare” dalle evidenze scientifiche e dal debunking: si tratta dei cosiddetti utenti “polarizzati” (cioè coloro che hanno almeno il 95% di like su una determinata categoria di pagine). 

Ebbene nell'esperimento  i ricercatori di  Quattrociocchi hanno postato su gruppi di Facebook, che trattano tematiche complottiste, anche la notizia burla che nelle scie chimiche ci sarebbe anche il sildenafil citratum, il principio attivo del Viagra. La notizia non solo è stata presa per vera ma anche commentata e condivisa dall'80% degli utenti "polarizzati".

Con internet siamo connessi sempre, è difficile riuscire a staccare la spina, ma questo comporta essere bombardati in tempo reale da notizie e informazioni non verificate. Si, alla fine abbiamo chiuso la TV ma abbiamo aperto un baratro di ignoranza interconnessa via banda larga.

L'informazione si fa disinformazione a tutti i livelli e i contenuti sono sempre più tendenziosi. In questo coacervo di pseudo conoscenza, che lascia l'internauta indifeso e incapace di discernere il grano dall'oglio, si fa largo la cosiddetta controinformazione ovvero un Blob di fatti, detti e contraddetti, leggende metropolitane, mistificazioni, palesi bufale spacciate per verità.  Lo stesso accade nel panorama dell'industria dello  Strength & Conditioning, della supplementazione, dell'Health and Fitness e degli sport da combattimento.

Attenzione perché a diffondere  informazioni in rete senza prima verificarne la veridicità e la fonte, ci si rende complici di chi, per mestiere, diffonde falsità per un suo tornaconto personale.

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