mercoledì 1 febbraio 2012

VERGOGNA


Lo sport che ci siamo scelti è pericoloso e nella liberatoria per l'iscrizione all'europeo c'è scritto  che possiamo anche perdere la vita: "I realize that serious injury is commonplace in martial arts tournaments such as the one I am hereby entering and that death is a possibility. I also realize that if I am injured, I might be disfigured, disabled and/or rendered unable to work again".


Quello che però non è scritto, è che gli atleti infortunati duranti la competizione non sono tutelati, non sono soccorsi professionalmente e non sono accompagnati all'ospedale. Se avessi saputo tutto questo, molto probabilmente, non avrei messo la mia incolumità nelle mani d’irresponsabili organizzatori di un evento considerato tra i più importanti al mondo.

Personalmente ho ricevuto una brutta testata che l'arbitro non ha visto o voluto vedere, Andrea Lavaggi ha dovuto riallinearsi l’articolazione del mignolo da solo perché gli infermieri non si sono voluti assumere la responsabilità di manipolargli il dito, ma sicuramente l'episodio che ha dell'incredibile, e al quale ho assistito, è il brutto infortunio di Andrea Verdemare e la reazione di medici e organizzatori.

lascio la parola ad Andrea che oggi ha scritto su FB il resoconto della sua esperienza:  "Sono ormai molti anni che combatto nei maggiori campionati della IBJJF, e in ogni gara che ne uscissi vincitore o che ne uscissi sconfitto, ho imparato qualcosa...quest'anno non fa eccezione.

Ogni anno la gente si prepara meglio per vincere...come è noto molti fanno uso di sostanze considerate dopanti...ogni volta tutti sono disposti a fare quel passo in più che fa la differenza tra il primo e il secondo classificato. Tutto in nome della passione...passione non ripagata da nulla...perché paghiamo una media di 80 euro per non ricevere nulla in cambio...non un premio, non un servizio.

Nel 2004 Ronaldo "Jacarè" Souza si ruppe un braccio nella finale degli assoluti cintura nera...vince infiammando la folla ed ancora oggi tutti i praticanti di jiu jitsu parlano di quell'evento, ma dal punto di vista sbagliato.

Quell'evento, a detta sua, fece maturare in lui la decisione di non lottare più nei campionati IBJJF: un campione mondiale assoluto rimase senza soldi per tornare a casa, la federazione non gli fece nemmeno una chiamata, non un supporto economico per le cure...NULLA. Oggi qualsiasi praticante di jiu jitsu parla di quella lotta come un evento leggendario non guardando però oltre l'agonismo.

 Il 29 gennaio, in nome di questa passione che ci infiamma, dopo tanti sacrifici salgo sul tatami di gara. Nel mezzo della lotta il mio avversario incastra una kimura, riesco a difenderla, lui repentino la trasforma in un armlock. Difendo anche quello ruotando il gomito, sento che il braccio viene spinto verso un omoplata, ma nel mezzo della transizione...CRACK...un calore pervade il braccio ce crolla al suolo senza più controllo, mi giro dall'altro lato per non vederlo...urlo.

Mi portano in infermeria, mi tengo il braccio mentre mi fanno domande...mi dicono che è rotto...una frattura scomposta...devo andare in ospedale e operarmi. Accanto a me ci sono i miei amici Simone e Alberto che discutono con infermieri e responsabili della federazione. Sento i toni scaldarsi, cerco di concentrarmi per capire che succede.

"...l'ambulanza da qui esce solo in caso di vita o morte, altrimenti dovremmo fermare l'evento, chiamate un taxi" dice una voce in portoghese. " ma è una frattura scomposta e la state steccando con i cartoni delle merendine, in macchina non può andare, se prendiamo una buca rischiamo che l'osso perfori muscoli o peggio ancora tendini..." urla Alberto.
"...sicurezza allontanate quest'uomo...per colpa sua non ti daremo nemmeno i cartoni per fermare il braccio...uscirai solo con la garza". Un'altra voce portoghese dice "chiamategli un taxi e paghiamolo noi così si levano dalle scatole".

Esco di li tenendomi il braccio, ogni passo è come se qualcuno cercasse di strapparmi via il bicipite dal braccio, uno dei dolori più intensi che ho mai provato. Chiediamo in giro il numero dell'ambulanza visto che loro non hanno voluto darcela. La custode del palazzetto si offre di portarmi lei...quando finalmente rispondono. Esco fuori, bianco cadaverico, non so descrivere il dolore...fermo in piedi sento in lontananza il rumore della sirena dell'ambulanza. Mai come in quel momento quel suono mi ha rassicurato di più.

Oggi sono a Roma nell’ospedale San Filippo Neri, venerdì verrò operato e mentre sono immobilizzato rifletto: io ho pagato 35 dollari di affiliazione come atleta, 82 euro di iscrizione alla gara eppure ho la netta impressione che non vedrò rimborsati nemmeno i 20 euro dell’ambulanza. Penso che noi cinture nere per la federazione siamo bestie da circo buone solo a fare spettacolo per far crescere la passione nelle cinture inferiori al fine di farle iscrivere al prossimo evento gonfiando così i portafogli degli unici veri vincitori. Non importa se ci spacchiamo, se assumiamo sostanze vietate a rischio di compromettere per sempre la nostra salute l’importante è fare spettacolo, non serve che lo sport sia pulito e ben organizzato a tutela degli atleti e non serve nemmeno premiarli tanto c’è la passione. D’altro canto abbiamo volontariamente firmato uno scarico completo delle responsabilità, perciò è solo colpa nostra…quindi possiamo, una volta rotti essere lasciati a noi stessi.

Non so se tornerò a fare gare, tuttavia spero di poter rivestire presto il kimono e ricominciare a fare quello che amo fare, spero altresì che questa mia esperienza possa essere d’aiuto a chi ama questo sport."

Da questo racconto, oltre alla criminale reazione di alcuni organizzatori nei confronti di Andrea, emerge l'insufficiente copertura medica per l'evento.

Tre infermieri e nessun medico per 10 tatami, una sola ambulanza che non si può spostare se non in casi di vita o di morte, sono un ben misero investimento vista la cifra pagata per partecipare al campionato. Una manifestazione di questo tipo deve garantire un servizio di assistenza medica di primissimo livello. La sicurezza degli atleti dovrebbe essere prioritaria per gli organizzatori dell'evento.

Non è ammissibile che atleti infortunati si debbano arrangiare da soli per raggiungere a loro spese l'ospedale o costretti a litigare per avere ciò che gli è dovuto per diritto. Nel palazzetto ci deve essere almeno un medico e una attrezzatura in grado di prestare i primi soccorsi agli atleti infortunati.

Questa esperienza deve essere di monito per tutti gli organizzatori di eventi agonistici perché non sottovalutino l'aspetto della sicurezza e garantiscano un servizio di primo soccorso degno di questo nome. Non bastano due sacchetti di ghiaccio!!! (Vorrei ricordare che anche in Italia molte volte neanche il ghiaccio è disponibile).

Alla luce di questo grave episodio, che getta una pesante ombra sul nostro sport, il movimento del Bjj in Italia dovrebbe avere il coraggio di inviare una lettera di protesta alla federazione e al suo presidente per la vergognosa condotta dell'organizzazione in occasione dell'infortunio ad Andrea Verdemare.

l'idea che propongo, e che potrebbe essere raccolta dai  maestri e istruttori Italiani, è quella di stilare un documento che raccolga un vero e proprio statuto dell'atleta che raccolga delle norme sulla tutela e stabilisca i diritti dell'agonista.

Dalla copertura assicurativa, ai doveri dell'organizzazione nei confronti di chi è infortunato, chiarezza nelle regole in caso di stop dell'incontro per infortunio, etc.

Avvocati, medici e assicuratori che amano e praticano questo sport, si facciano avanti con idee e suggerimenti per redigere un documento che serva per garantire veramente l'atleta che gareggia.

Non sarebbe una cattiva idea se i maestri e gli istruttori raccogliessero firme tra i loro allievi da inviare assieme alla lettera di protesta e al documento di proposta per una maggiore politica di tutela degli agonisti.

Questo blog pubblicherà qualsiasi iniziativa che si muoverà in questa direzione in nome dello sport e per far si che in futuro la IBJJF consideri l'atleta capitale umano da valorizzare e proteggere. Spero che l'iniziativa venga accolta con favore dalle cinture nere in Italia.

Il jiu-jitsu può essere allo stesso tempo una passione uno sport e un business ricordando che gli atleti sono un patrimonio che va tutelato sempre e comunque.

Sarebbe un vero controsenso che un atleta non professionistico che paga di tasca sua per lottare e che non riceve uno stipendio per lo spettacolo che contribuisce a creare con la sua performance, debba avere meno diritti e tutele di chi lo fa per lavoro.

24 commenti:

  1. E' brutto leggere una cosa simile, specie se si parla del torneo europeo di Lisbona.

    A me è successa la stessa cosa a Londra, in una competizione non così importante.
    Mi sono fratturato il radiale e non è stata chiamata l'ambulanza, che a detta loro sarebbe venuta solo se non fossi stato in grado di camminare.
    Mi hanno fasciato il braccio alla buona e mi hanno detto dove fosse l'ospedale piu vicino.

    Punto.

    Ho dovuto prendere la metro e andare in ospedale per conto mio a farmi aggiustare.

    Quando firmiamo quel foglio purtroppo sappiamo di non essere tutelati.

    Jacopo

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  2. Basterebbe non partecipare più a nessuna competizione, in modo da fare collassare qualsiasi organizzazione agonistica di questo sport. Io ho fatto 15 anni di judo e in nessuna gara, neanche quelle di paese, è mancato il medico e l'ambulanza pronta a soccorrere qualsiasi tipo di infortunio.

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  3. Purtroppo queste cose capitano, è successo anche a me nel Judo che mi facessi male e venissi abbandonato a me stesso per il principio dello show must go on.
    Addirittura nel mio caso il "servizio medico" perse la cartella clinica in cui attestavano l'infortunio e non ho potuto far scattare l'assicurazione federale per i danni (40 giorni di gesso!)...
    All'amico Mezzo do un grande abbraccio ed un grande in bocca al lupo per tutto!!

    Ottima iniziativa quella di raccogliere suggerimenti per migliorare... uno spunto lo do io... causa agli organizzatori per omissione di soccorso che è cosa ben diversa dallo svincolo di responsabilità che si firma ;-)
    Cianna!

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  4. Come ha anticipato Max a me si sono rifiutati di chiamare il medico e mi hanno detto di andare all'ospedale. Ed alla fine il dito l'ho raddrizzato e fasciato da me. Poi volendo parlare dell'ospedale: ho fatto due ore di coda assiepato in mezzo a barelle e moribondi, in una stanzetta si era in un centinaio, tutti li senza il benchè minimo supporto, alla fine me ne sono tornato in albergo. Non pensavo di doverlo dire ma sono da terzo mondo rispetto al sistema sanitario italiano..ed è tutto dire.
    Cosa non facciamo per passione
    Andrea Lavaggi

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  5. Salve a tutti, volevo sostenere Andrea Verdemare per la sua assurda esperienza. Non c'è molto altro da aggiungere, ero presente anche io quest'anno a Lisbona, nelle bianche, ma se avessi saputo qual'era la situazione medica, forse non sarei salito sul tatami così agguerrito. Io e il maestro Davide Cirelli abbiamo deciso di sottoscrivere un'assicurazione privata contro gli infortuni (mi sono lussato 2 volte l'acromion e mai un rimborso). La situazione è assurda ed è assurdo che in competizioni del genere vi sia una sola ambulanza, visti i circa 2000 iscritti. Per me Andrea mezzokilo è un'ispirazione, peso 60 kg (e solo chi è "leggero" come me può capire che sforzi si fanno ad allenarsi) e grazie a gente come lui che credo possibile arrivare alla cintura nera un giorno. In bocca al lupo per la guarigione.
    Aureliano De Marco, Cirelli team Napoli.

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  6. Come medico , atleta e come anche organizzatore della Nova Invicta grappling cup penso che questa sia una pagina oscura del nostro amatissimo sport.
    La nostra arte marziale ci ha affascinato da sempre per la sua oggettività dei risultati sia come modalità di punteggio che come finalizzazione. se uno batte... batte non c'è migliore evidenza della superiorità.
    certamente l'infortunio è dietro l'angolo ma non avere assistenza o una pessima prestazione sanitaria in caso di infortunio è davvero scandaloso e non è accettabile nessuna giustificazione anche scritta o precedentemente firmata.
    La frattura scomposta specialmente di un arto o di una articolazione è potenzialmente pericolosa perchè un movimento azzardato non solo può lacerare i tessuti muscolari ma può addirittura nelle peggiori ipotesi arrestare il flusso sanguigno con compromissione della parte distale dell'arto con ischemia dello stesso.
    Gli strangolamenti non sono un tocco magico per far svenire gli avversari.
    uno strangolamento fatto bene in 6-10 secondi provoca una sincope con perdita di coscienza, mentre uno strangolamento superiore ai 30-40 secondi già fa danni irreversibili al cervello se non la morte e immaginate che in una competizione di tale livello l'adrenalina scorre a fiumi di pari passo con gli anabolizzanti.
    E' assurdo che in un campionato di tale portata e di tale prestigio economico l'assistenza sanitaria sia poco superiore ad una partita di calcio del quartiere di paese o della sacrestia della parrocchia.
    In Italia la legislazione parla chiaro per quanto riguarda gli avvenimenti sportivi: deve essere presente un medico un infermiere un autista soccoritore e un ambulanza con monitor defibrillatore e questo è d'obbligo in qualsiasi evento sportivo precedentemente comunicato all'autorità prefettizie ( polizia locale o questura o prefettura)
    a questo punto vorrei spezzare una lancia a favore della federazione di grappling italiana ( FIGMMA) che con tutti i crismi organizza gare ed eventi con una ottima assistenza medica perchè è una federazione riconosciuta dal CONI e anche se questo nome incute scandalo o disgusto in alcuni come la chiesa cattolica per gli atei intanto è l'unica realtà agonistica che tutela in modo ottimale oltre che finanziare economicamente i propri atleti di punta.
    una domanda che mi pongo è visto che siamo prossimi alle olimpiadi di Rio de Janeiro e vogliamo che la nostra arte marziale sia riconosciuta dal CIO come sport a tutti gli effetti in che rapporti si porrà la federazione IBJJF? rinuncerà al guadagno per cedere il bjj a tale organizzazione? o baratterà in cambio di una buona parte di profitto? lo vedremo nei prossimi anni.
    Altro aspetto alquanto assurdo è chiamare campionato europeo una gara open fatta in europa.
    magari noi europei una buona parte siamo in buona fede e non usiamo anabolizzanti ma arriva l'extra europeo dopato e che vince facile o altri europei che emulano altrettanto.
    Un campionato europeo dovrebbe essere aperto solo a atleti con cittadinanza europea e non a tutti, ma questo logicamente andrebbe a discapito dello spettacolo e degli introiti per gli organizzatori-padroni del circo del bjj.
    vorrei intanto suggerire per quanto riguarda l'iniziativa di Max di procurarsi tutta la legislazione degli eventi sportivi e la legislazione in materia di soccorso del sistema giuridico portoghese confrontarla con il nostro e ricorrere non al tribunale portoghese ma alla corte di giustizia europea che può e deve sentenziare in materia e nel caso di sicuro positivo per la nostra causa essere risarciti per la pessima prestazione sanitaria dell'evento.
    in conclusione faccio i miei più sinceri auguri ad Andrea Verdemare di una pronta guarigione e di un pronto ritorno sul tatami come lottatore che con i suoi 60 kg è una delle incarnazioni italiane dello spirito originario dei Gracie il debole che ha la meglio sul forte.
    Gianfranco "Medico Louco" Glielmi Nova Invicta Salerno

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  7. Grazie Gianfranco, per il tuo intervento e colgo l'occasione per chiederti: in quale circostanza l'ambulanza deve essere usata per portare un infortunato in ospedale. C'è come in pronto soccorso una serie di codici per cui ad esempio una lussazione è considerata codice giallo e all'ospedale devi andarci da solo? Invito di nuovo altri esperti sia di legislazione legata agli infortuni e alle assicurazioni o a medici che volessero contribuire a questa discussione a pubblicare i loro interventi sul blog.

    Potete inviarmi i vostri scritti o su facebook o via mail.

    Ringrazio le testimonianze di chi ha avuto degl infortuni e invito anche altri lettori del blog a condividere le loro esperienze. Grazie

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    1. ti rispondo prontamente per quanto riguarda questo tipo di prestazione sanitaria.
      nell'emergenza tipo 118 c'è un codice di triage come in ospedale essendo la rete d'emergenza collegata con tutto il sistema sanitario. accade un incidente per la strada vi è una chiamata al 118 e lui in base alle informazioni ricevute codifica l'intervento in verde giallo o rosso.
      per quanto rigaurda gli eventi sportivi la modalità si discosta un poco dalla rete d'emergenza perchè l'ambulanza e il suo equipaggio non essendo forniti dall'sistema sanitario nazionale tranne che per eventi sportivi importanti come coppe di calcio internazionali ecc è compito dell'organizzazione sportiva assoldare l'assistenza sanitaria essendo l'unica responsabile sia civilmente che penalmente della sua presenza nell'evento.
      essendo l'equipaggio dell'ambulanza privata composto da un medico da un infermiere e da un autista soccoritore ogni atto medico e ogni sua decisione è riposto nella coscienza e soprattuto nell'esperienza e nella professionalità del medico dell'equipe che è un pubblico ufficiale.
      è l'unico che può o nel caso deve interrompere l'evento per trasportare l'infortunato all'ospedale più vicino per il migliore percorso diagnostico e terapeutico.
      Lui puo' in casi gravi o contattare il 118 per avvertire che sta arrivando nell'ospedale più vicino una frattura scomposta e quindi far entrare come deve l'incidentato nella rete sanitaria d'emergenza.
      una frattura composta ( con frammenti in asse) è di solito un codice verde d'ingresso mentre una frattura scomposta ( con frammenti non in asse e che necessita di intervento chirurgico è in genere codificata come codice giallo per via delle possibili complicanze come già ho spiegato.
      la lussazione di un dito del piede o di una mano è un codice verde che non necessita di interrompere l'evento sportivo ma deve essere comunque valutata e soccorsa dal medico in loco.
      nel caso particolare di Verdemare l'ambulanza andava usata.è stata un omissione grave.
      immaginate di essere in una città straniera dove anche il sistema sanitario è differente lingua differente, in più è gennaio immaginate se fosse andato da solo a gareggiare ed è successo quello che è successo andare da solo all'ospedale magari sentirsi male per il dolore insopportabile e svenire per strada?
      è inaccettabile tutto questo.
      un medico in italia che avesse fatto lo stesso è suscettibile di denuncia.
      puo'andare da solo in ospedale solo se firma che rifiuta l'intervento dell'ambulanza e del suo personale.
      devo dire la verità dopo 12 anni che faccio il medico nel campo dell'emergenza tra 118 e pronto soccorso senza contare il fatto che sono un atleta di bjj questa organizzazione di lisbona mi lascia a dir poco sorpreso in peggio e cosa non meno importante disgustato.
      Gianfranco "Medico Louco" Glielmi Nova Invicta Salerno

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    2. l'ambulanza è usata per questo tipo di eventi a discrezione del medico( che a quanto pare era assente in una competizione con 10 tatami!!!)
      non vi è una codifica come in pronto soccorso o come per le ambulanze del 118.
      esempio pratico il medico della manifestazione sportiva valuta l'incidente e puo' avvertire il 118 o l'ospedale che sta arrivando con una frattura scomposta ma non è obbligatorio.
      si deve ricordare che il medico in un evento è un pubblico ufficiale.
      la frattura scomposta con possibile compromissione dei vasi o dei nervi è da considerarsi per sopravalutazione sempre un codice giallo per le complicanze ischemiche dell'arto.
      in italia penso che nel caso di Verdemare la stragrande maggioranza dei medici avrebbe sospeso la competizione per andare in ospedale.
      nei campi di calcio l'ambulanza si muove per molto poco ad esempio se un collaterale salta o se vi è un trauma cranico subito la società sportiva preme perchè sia portato il giocatore in ospedale.
      è scandaloso che una competizione internazionale sia priva di personale medico qualificato e pretende che si firmi una deliberatoria in caso di infortunio.
      è da domandarsi nella deliberatoria era scritto che il medico non era presente? nella deliberatoria era scritto che in caso di infortunio l'organizzazione non si sarebbe assunta la responsabilità e il carico economico per gli infortunati?
      la deliberatoria sembra tanto più vicina ad una roulette russa che ad un consenso informato.
      colgo l'occasione brevemente per descrivere per sommi capi che cosa è il consenso informato per noi medici.
      la prestazione medica è una prestazione professionale particolare perchè vista la variabilità dei rischi di un procedimento terapeutico che sia farmacologico o chirurgico il medico non può dare la sicurezza del 100% della riuscita del trattamento ecco perchè si firma il consenso informato.il paziente edotto esaurientemente dei rischi e della procedura terapeutica accetta i rischi perchè è stato come già detto informato dal medico che è l'operatore ultimo della procedura.
      la deliberatoria firmata non è riconducibile minimamente al consenso informato.
      l'organizzazione non ha informato l'atleta che in caso di infortunio avrebbe dovuto provvedere da solo al suo soccorso.
      l'organizzazione non ha informato che era presente una sola ambulanza e senza medico.
      l'organizzazione molto probabilmente non ha controllato se l'atleta era stato visitato precedentemente da un medico sportivo.
      l'organizzazione molto probabilmente non ha un testaggio antidoping ( molte sostanze antidopanti possono provocare nel peggior dei casi anche arresto cardiocircolatorio e immaginate in una competizione dove non vi è un medico)
      le domande a cui l'organizzazione non sa rispondere sono tante.
      basta saperle mettere in ordine e presentarle ad un tribunale.
      Medico Louco

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  8. Ciao da Renato
    Istanza di procedimento

    L'istanza di procedimento è la domanda, presentata al P.M. o alla P.G. o anche ad un agente consolare all'estero, con la quale la persona offesa di taluni delitti comuni (cioè non politici: art. 8 c. 3 c.p.) commessi all'estero dal cittadino o dallo straniero (e che se fossero stati commessi nel territorio dello Stato sarebbero perseguiti d'ufficio: artt. 9 co. 2 e 10 co. 1 c.p.) chiede che si proceda nei confronti dell'autore del fatto.
    L'istanza è irrevocabile e rappresenta una condizione di procedibilità: in sua assenza infatti per quel reato non potrebbe celebrarsi alcun processo.
    L'istanza può essere presentata entro 3 mesi dalla ricezione della notizia del fatto-reato ed entro tre anni dalla presenza del colpevole sul territorio dello Stato.

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    1. SE serve aiuto contattami mi metto a disposizione cosi capiscono che è una cosa seria, basta con queste leggerezze in fin dei conti verdemare lavora con il bjj e questi mesi di stop chi lavora al suo posto?' chi pagherà un indennizzo per questo???? lenane@tiscali.it

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  9. Mi dispiace per Verdemare e noto che ci sono alcune incongruenze nel nostro sport per ciò che riguarda il mondo dei tesseramente, degli infortuni e delle assicurazioni.

    Vi racconto solo un piccolo episodio: nella Salento Cup del 2011 mi sono fatto male in finale della ia categoria. Sono stato prontamente caricato sull'ambulanza e curato dai medici (tra l'altro presenti alla gara) nonostante si trattasse "solo" di una forte lesione muscolare.

    L'organizzazone salentina si è dimostrata migliore di quella di Lisbona !!!

    Saluti e in bocca alupo a Verdemare e al blog.

    Giampiero D.

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  10. INCREDEIBILE QUELLO KE HO LETTO... E NON HO LETTO NEANKE TUTTO! MI SONO FERMATO X LA RABBIA! IO VORREI SAPERE KI E' KE PERMETTE TUTTO QUESTO... UNO SPORT AGONISTICO COSI' BELLO E AFFASCINANTE > TRASFORMATO IN UNA LOTTA DA STRADA > SOPRATTUTTO X MANCANZA DI SOCCORSI, DI MEDICI A BORDO RING O TATAMI... LASCIANDO GLI ATLETI SENZA TUTELA, E QUINDI AL LORO STESSO DESTINO! MA NON CI POSSO CREDERE! ED ECCO XKE' IN ITALIA LE MMA NON PRENDERANNO MAI PIEDE! SPERO KE MI SBAGLIO! MA SOPRATTUTTO SPERO KE INTERVENGA QUALKUNO IN GRADO DI FERMARE TUTTO QUESTO, MA SOPRATTUTTO PERSONE KE SAPPIANO ORGANIZZARE EVNTI ALL'ALTEZZA DI QUESTO GRANDE SPORT > CON I CONTROLLI NECESSARI > PRIMA, DURANTE, E DOPO I VARI MATCH... E MI RIFERISCO A PERSONE COMPETENTI... DOTTORI, INFERMIERI, ORGANIZZATORI, E TUTTO CIO' KE CIRCONDA QUESTO TIPO DI EVENTI... W LE MMA... ANKE SE, ASIA, BRASILE, AMERICA, CANADA, E GRAN PARTE DELL'EUROPA, SONO ANNI LUCE AVANTI A NOI! :-(

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  11. Bisognerebbe far sapere a tutti gli atleti che hanno partecipato cosa hanno rischiato, perchè questa volta è sucesso ad Andrea Verdemare ma è una cosa che potrebbe capitare a tutti. Internet è un mezzo potentissimo, basta riscrivere le cose in inglese e postarle nei maggiori blog e siti internazionali di bjj, di modo che TUTTI gli atleti sanno a cosa vanno incontro partecipando ad una competizione della IBJJ. Vedrete che quando la federazione vede la sua reputazione compromessa, arriverà qualche risposta.

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  12. Non so se dico una banalita'....ma al di la' di cio' che si firma in un'evenienza del genere,non vi sono gli estremi per denunciare un'omissione di socorso?

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  13. ho sentito ora mezzokg via sms,sempre carino gentile e carico! io nn metto mai bocca xchè la cintura blu me la hanno data x anzianità mista a compassione! ;-) pratico bjj x star vicino a mio figlio e fargli da cavia umana x provare i dettagli cn infinita pazienza (e dolore..)visto che di bambini nel bjj ce ne sono ben pochi..eppure abitiamo nella capitale, la palestra è una delle migliori di italia e gli istruttori siano di altissimo livello! I talenti si vedono a occhio..e uno degli istruttori in particolare,pur avendo vinto tanto e ad alti livelli,malgrado la giovane età..nn vive di bjj..e sicuramente nn ha il risalto e la considerazione di chi dovrebbe pensare solo ad allenarsi al meglio e ad avere la mente sgombra x rappresentare in bjj italiano fuori dai confini..e sempre nella mia città chi è capitano della squadra più amata apre scuole calcio a ripetizione e viene pagato (magari in coppia cn consorte..)x qualsiasi cosa faccia..magari il calcio sarà pure funzionale al 'sistema'..ve lo immaginate milioni di cinture graduate di bjj che 'peso'sarebbero?;-)allora..dopo questo..la disavventura di mezzokilo mi appare esattamente in 'linea'..quello che mi sconcerta è cmq malgrado la mancanza di un protocollo assistenziale,la totale mancanza di un sano spirito nn dico cameratesco,ma almeno umano da parte degli organizzatori e cmq di chi era presente!! Pochi giorni fa uno dei ns più forti atleti nelle mma che ugualmente nn ha goduto di pari fortuna mi ha detto che qualsiasi giovane che vuole una speranza seria nei ns sport deve andare via dall'italia e che forse sarà cosi anche qua tra 20 anni..già..dobbiamo sperare e fare in modo che i ns migliori talenti possano emergere senza invidie e bassezze..
    Vi riporto l'esempio nn di cosa abbia fatto valentino con la velocità..troppo facile ;-)) ma di quello che ha fatto tony cairoli nel cross(i crossisti erano trattati peggio di noi..) povero senza na lira..ma con un talento immenso aiutato in ogni modo dai suoi conterranei ha vinto 5 mondiali ridando dignità e risalto a uno sport di nicchia..oggi vive bene, guadagna tanto e soprattutto pensa solo a fare il crossista..e le ambulanze e i soccorsi ci sono ora..(c'è la televisione..)
    auguri mezzokilo e mai più cose simili
    un saluto a tutti!

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  14. Io sono solo una cintura bianca e ho iniziato questo meraviglioso sport da pochissimo, ma lavoro in ambito traumatologico da più di vent'anni e ho partecipato all'organizzazione di varie gare di Thai Boxe. In Italia anche la garetta del salame, DEVE avere ambulanza(con defibrillatore a bordo) e medico presenti! Se l'ambulanza si allontana per portare un atleta infortunato in ospedale,come spesso capita, l'evento si ferma finchè non ritorna presente. La movimentazione dell'ambulanza viene comunque coordinata dal servizio di 118, che può disporre un rendez-vous con l'automedica o il trasporto verso il Pronto Soccorso più adatto alla patologia del trasportato.Nel caso di frattura di ossa lunghe(omero, femore) o ad alto sanguinamento(bacino) il codice di priorità e GIALLO! Una frattura scomposta di omero non immobilizzata a dovere, può avere complicanze anche gravi, che vanno dalla già citata lesione vascolare, alla non rara lesione nervosa del nervo radiale che scorre lungo l'omero, con conseguente paralisi del polso, in pratica non si estende più la mano e le dita. La ripresa è lenta e non sempre completa. Secondo me c'è lo spazio per un causa, soprattutto per il modo in cui è stata gestita la cosa. Il mio maestro Andrea ha avuto una lussazione dell'articolazione intermedia del mignolo, che si è dovuto ridurre da solo?!Si trattava in entrambi i casi di vere urgenze ortopediche anche se di diversa gravità. Scandaloso, non lamentiamoci del SSN italiano per favore..
    Alessandro G.

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  15. Ciao Max,

    Dobbiamo prendere veramente sul serio quest’argomento dell’assicurazione sportiva, soprattutto per le gare all'estero.
    Non riesco a capire una federazione internazionale che ti chiede un tesseramento di 30 dollari (Cintura Nera, Marrone e Viola) e ti fa pagare 80 euro per una singola gara e non ti offre un’assicurazione almeno per le sue stesse gare.

    Ti racconto un po’ della mia esperienza con la FILA che secondo me è molto più seria per quanto riguarda la tutela degli atleti.
    Per le principali gare FILA (Europeo e Mondiale) le federazioni nazionali devono fare il tesseramento FILA, se non mi sbaglio l’anno scorso, costava 80 euro, non trovo la mia brochure ma ti scrivo quello che c’è scritto sulla mia tessera 2011:

    Licenza e assicurazioni, garanzie a condizione:
    Assistenza: rimpatrio, spese di soccorso, assistenza medica, ...
    Costo del trattamento: medici, farmaci e ricoveri ospedalieri
    Costi malattia o infortunio / massima: CHF 1,000,000

    Per le prossime gare internazionali i nostri atleti faranno un'assicurazione sportiva giornaliera, costo di 7 euro il giorno, sicuramente non sappiamo quanto affidabile è un'assicurazione fino che non abbiamo bisogno.
    Ti lascio il sito: http://www.24hassistance.com/

    Un abbraccio,
    Marcel Leteri Sasso

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  16. A giudicare dal racconto pubblicato, posso dire che è semplicemente SCANDALOSO. Bisogna fare una protesta formale, affinchè siano presenti SEMPRE due o + medici oltre ad infermieri, attrezzati per le emergenze più gravi ed in grado di prevenire il peggio.
    Poi ognuno può anche provvedere ad una sua assicurazione privata (posto che l'atleta o il team non si vogliano affidare a quella dell'organizzazione), che potrà successivamente servire ai rimborsi: ma nell'immediatezza il primo soccorso medico è IRRINUNCIABILE; non scherziamo con le cose serie!!!
    Detto questo, ripeto, bisognerebbe fare una protesta ufficiale con raccolta firme allegata.
    Enrico

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  17. sono una cintura bianca che si allena da un slo anno ma lavoro in pronto soccorso e ho esperienza in ambito traumatologico ventennale, a parte le possibili complicanze di una tale lesione gia' ben illustrate da altri post vorrei fare una considerazione:(ero presente a lisbona ma non al momento dell'accaduto), bisogna capire se solo sono dei CANI (fuor di dubbio) quelli dell'organizzazione o se tutto l'apparato dei soccorsi in portogallo e' a livello di terzo mondo, mi spiego meglio,in italia tutte le pubbliche assistenze sono dotate di tutori appositi per assistere pz traumatizzati ( anche quelle piu' piccole di paesini sperduti)e mettere in sicurezza fratture, al 90% i militi sono in grado di utilizzarle al meglio, una volta rimosse quelle in ps ci sono dei tutori di contenzione in cartone ( si chiamano docce di cartone), ovviamente non e' il cartone delle merendine ma un materiale cartaceo molto resistente e contenitivo, ora magari puo' essere che il materiale di quei soccorritori fosse proprio quello e utilizzarlo ( se non hai altro) non e' un crimine, un CRIMINE invece ( e meriterebbe uno strascico legale per omissione di soccorso)e' ABBANDONARE in quel modo un paziente!!!ora cosa si potrebbe fare? un bel segnale potrebbe essere che nessun italiano partecipi per protesta al prossimo europeo ( ma la vedo dura!!)e competizione ibjjf fino ad avvenuto chiarimento e stesura di un protocollo sanitario.

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  18. boicottare gare senza assistenza medica ,semplice

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  19. Scandaloso,purtroppo dovrebbero essere i "grandi" del BJJ a farsi portavoce per poter cambiare le cose.

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  20. Ma quale lettera di protesta, noi italiani siamo sempre solo buoni a protestare e basta!
    Agiamo in modo concreto per una volta per tutelare noi stessi e il nostro sport: istituiamo un fondo comune in modo che Andrea Verdemare possa avviare una vera e propria azione legale contro la IBJJF.
    Le liberatorie che firmiamo nelle competizioni non hanno alcun valore legale se prese in mano da un avvocato con i controcazzi, questo gli organizzatori lo sanno bene, ma contano più sul fatto che noi atleti non calciatori siamo persone "povere" e che mai avranno la possibilità di portarli in tribunale!
    E' ora di dare una punizione esemplare alla IBJJF, ormai ne ho sentite fin troppe di queste loro puttanate!

    rimango a disposizione per chiarimenti: paolocagliolmt@gmail.com

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  21. Chi lavora nell'ambiente dovrebbe occuparsi prima di tutto di queste cose. Compresi gli istruttori che decidono di iscriversi e far iscrivere i propri allievi a queste gare "non tutelate"... Col fischio che andrò mai ad una competizione in cui non è garantita l'assistenza medica!! Prima di tutto vengo io, poi la mia passione e la crescita nel BJJ. Penso sia un fatto di orgoglio e di profonda ignoranza per un atleta rischiare in questi termini....

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