Tarcio Balbino Nascimento ha appena ritirato R$ 8.000 da due banche per l'azienda dove lavora quando viene avvicinato da un rapinatore in una strada trafficata in Sao Paulo. Nella colluttazione che ne segue il lottatore di jiu-jitsu riesce a dominare completamente il ladro a terra immobilizzandolo con una posizione di monta. Da terra l'aggressore chiama in soccorso l'amico, e urla: “Mata ele, Quadrado”. A questo punto scatta la tragedia. Il complice si avvicina ed esplode, vigliaccamente a bruciapelo, due colpi di pistola contro il lottatore che si accascia a terra ferito mortalmente .
E lecito pensare che Tarcio sia morto per difendere i soldi e il suo posto di lavoro. Come spiegare altrimenti il tempo perso a dominare un ladro mentre il complice, richiamato dalle sue urla, si avvicina con intenti omicidi. Contro vigliacchi armati non c'è arte marziale che tenga.
Tarcio è stato coraggioso e con il suo jiu-jitsu è riuscito a liberarsi dall'assalto del ladro ma nulla poteva fare contro un rapitore armato e senza scrupoli. E' veramente disturbante vedere un giovane coraggioso venir ucciso senza pietà da coetanei in una trafficata città civile, sotto gli occhi impotenti dei passanti. Questo ci fa capire quanto l'idividuo sia soggetto al caso e come la decisione migliore sia quella di cercare di evitare qualsiasi confronto-scontro o disimpegnarsi il più rapidamente possibile nel caso in cui non se ne possa fare a meno.
In questo video si vede Ryan Hall, in compagnia di amici al ristorante, portare a terra e controllare un esagitato avventore ubriaco e alla fine riuscire a portarlo fuori dal locale fino al sopraggiungere degli agenti.
Ryan Hall ha dimostrato calma e sangue freddo, ha usato un jiu-jitsu basico, a riprova che con un aggressore da strada funziona il grappling, e sopratutto quelle tecniche che si imparano da cintura bianca e blu. Ryan rimedia solo delle escoriazioni alla mano. Anche in situazioni apparentemente a basso rischio, come quella in cui è rimasto coinvolto il lottatore americano, il rischio è sempre presente.
E di rischio qualcosa ne sa Guy Mezger, vincitore del UFC 13, che ha rimediato un profondo taglio alla mano sinistra con la lacerazione di tre tendini, per essere intervenuto a difendere una donna aggredita dal suo fidanzato. Guy ammette di aver sbagliato a sottovalutare l'aggressore che nell'attaccarlo dimostrava scarse capacità combattive. Non accortosi del coltello impugnato dall'esagitato fidanzato, Guy parava col braccio quello che pensava fosse un pugno ma che in realtà era un fendente. Nonostante la gravità della ferita, Guy afferma di non aver sentito nulla, e di essersi accorto che la ferità era seria solo in ospedale.
Guy racconta di essere stato ferito ben quattro volte da armi da taglio e, nonostante sia istruttore di combattimento corpo a corpo per le forze dell'ordine e dell'esercito, ammette che: "It’s very tough to remember everything that happens in a fight. You think you remember, but generally it’s not how it really happened".
Tre fatti di cronaca in cui lottatori di jiu-jitsu e MMA sono rimasti coinvolti in confronti da strada. Tre scenari e tre esiti differenti:
Codice rosso: Assalto per rapina. Conseguenza: perdita della vita per colpi d'arma da fuoco.
Codice arancione: intervento per calmare un fidanzato pazzo. Conseguenza: ferità di una certa gravità da arma da taglio.
Codice giallo: Intervento per calmare un ubriaco aggressivo. Conseguenza: leggere escoriazioni alla mano. Lotta a mani nude.
Non tutte le situazioni di confronto da strada sono simili. La prima tecnica di autodifesa è evitare di doversi difendere, la seconda valutare sempre bene lo scenario, la terza essere sicuri del proprio jiu-jitsu e quarto avere fortuna. Ma sopratutto come ricorda il maestro di Nascimento Rocian Gracie Jr.:"A prática do jiu-jítsu aumenta a nossa autoestima, estimula a nossa autoconfiança, faz um ‘up grade’ em nosso autoconhecimento, contudo, NÃO nos torna super heróis. NÃO nos faz onipotentes".
Come sai l'argomento difesa personale mi affascina è mi interessa e proprio per questo apprezzo questo post che induce ottime riflessioni.
RispondiElimina“E lecito pensare che Tarcio sia morto per difendere i soldi e il suo posto di lavoro. Come spiegare altrimenti il tempo perso a dominare un ladro mentre il complice, richiamato dalle sue urla, si avvicina con intenti omicidi. Contro vigliacchi armati non c'è arte marziale che tenga. Tarcio è stato coraggioso e con il suo jiu-jitsu è riuscito a liberarsi dall'assalto del ladro ma nulla poteva fare contro un rapitore armato e senza scrupoli.”
RispondiEliminaSe avesse avuto una pistola anche lui avrebbe potuto estrarla prima e tenerli sotto tiro e, se necessario, sparare.