Dopo aver visto la struttura dove ha sede la a.s.d Team Waza di Igor Ercole mi è venuto in mente di aprire una rubrica che affrontava proprio l'argomento su come aprire una propria "palestra". Non sono molti coloro i quali hanno trasformato la loro passione in un lavoro ma sicuramente la loro esperienza può essere utile a chi vorrebbe aprire una a.s.d ma non sa da dove incominciare: una sorta di vademecum per aspiranti itruttori di discipline marziali che si vogliono mettere in proprio e aprire una propria struttura.
Ho chiesto quindi a Igor se aveva voglia di scrivere il suo "Vademecum" per aspiranti istruttori di sport da combattimento che si vogliono mettere in proprio. Il secondo appuntamento sarà con Vitaliano Sestito che a Santa Maria degli Angeli ha aperto un'altra struttura all'avanguardia nel campo del Brazilian Jiu-Jitu, Grappling e Mixed Martial Arts. Se qualcuno volesse contribuire a questo progetto, e inviarmi il suo "Vademecum", corredato da foto, alla mia mail sarò felice di pubblicarlo. Inoltre se tra i lettori ci fosse qualcuno che volesse avere dei chiarimenti può sempre scrivere le sue domande nei commenti o via mail, sarà per me un piacere rigirarle agli "esperti" per avere le loro risposte.
Ecco il "Vademecum" di Igor Ercole:
Ecco il "Vademecum" di Igor Ercole:
"Ciao Max, ecco di seguito quello che secondo il mio parere puo' essere un percorso step by step per aprire una a.s.d. che produca reddito in questi tempi di pane e cipolle:
STEP 1: preparazione di base all'insegnamento, acquisire qualifiche che diano la possibilita' di insegnare con la giusta copertura legale(no agli autoproclamati)questo sia per l'arte marziale scelta che a mio parere per la preparazione fisica.
STEP 2:iniziare a dare lezioni anche solo agli amici e a piccoli gruppi(una volta i vecchi maestri avevano un "diploma" che testimoniava il possesso del "dono della trasmissione"),credo che sia importante ricordare che non per forza un grande campione sara' un grande insegnante e viceversa...visto che stiamo affrontando questo tema dal punto di vista professionale e' meglio non lasciare nulla all'improvvisazione.
Questi due step possono essere approfonditi anche parecchio tempo prima di gettarsi negli investimenti(anzi sarebbe meglio,in modo da testare il lavoro sul campo).
STEP 3: individuare un luogo idoneo scartando l'ipotesi classica di affittare il tatami per un determinato monte ore in un dojo gia' preesistente,questo forse e' il punto critico del progetto.
Un' a.s.d.(con o senza partita iva) non deve rispettare norme troppo rigide riguardo sicurezza, igiene, antincendio ecc.(completamente diversa e molto piu' complicata e' la realta' delle ditte individuali che presuppongono la presenza di un laureato in scienze motorie, prescrizioni per disabili, infermeria ecc ecc).
Nel caso di una semplice associazione dilettantistica basta la relazione di un ingegnere che evidenzi alcuni elementi basilari quali posizionamenti estintori, luci di emergenza, ventole di aerazione, uscite/entrate principali ecc. e l'attestazione di frequentazione a corsi antincendio(anche io che sono un vf l'ho dovuto fare!!!) e primo soccorso.
A questo punto subentra la fase logistica,ovvero la scelta della sede che secondo la mia opinione deve rispondere ad alcuni requisiti fondamentali che elenco di seguito:
a) Posizione commercialmente strategica(comodamente raggiungibile,in zone di passaggio).
b) Presenza nel locale di servizi igienici e fornitura di gas(i primi per la costruzione degli spogliatoi con annessi wc,la seconda perche' altrimenti son dolori al portafoglio per scaldare l'ambiente in inverno,e ricordiamoci che stiamo offrendo un servizio a pagamento).
c) Condizioni dei locali il piu' decorose possibile (intonaci, impianti vari, serrande, infissi e vetrine).
Questa fase e' molto delicata: non e' facile trovare un locale adeguato da non dover ristrutturare completamente con conseguente lievitazione del budget! Ricordo che per un a.s.d. NON E' VINCOLANTE LA DESTINAZIONE D'USO DEL LOCALE, in sostanza va bene qualsiasi destinazione d'uso.
STEP 4: individuazione del bacino d'utenza e scelta delle forme di pubblicita' piu' corrette(nella mia esperienza posso dire di essere stato aiutato dal fatto di praticare questi sport ormai da 33 anni e sempre a livello professionale e gia' da un decennio con la palestra Athlon di mio fratello Mirko,comunque ritengo BASILARE la comunicazione esterna all'attivita' sportiva).
Questi in sostanza sono i passi obbligati nel cammino di chi vuole trasformare questa passione in lavoro,in conclusione vorrei aggiungere alcuni consigli personali:
-vivere di sole arti marziali non e' facilissimo,valutate di affiancare ad esse corsi di allenamento funzionale,piuttosto che recupero posturale,stretching ecc,in modo da offrire ai soci della palestra un ventaglio piu' ampio di scelte.
-occhio al budget, e'un attimo sforare e trovarsi a sostenere notevoli esborsi,considerare dell'attrezzatura di tipo "crossfit"puo' aiutare a limitare i costi(delle buone macchine isotoniche non le regalano)...e attenzione a grotte che verranno trasformate con una mano di bianco...
-trovate in zona un commercialista che sia specializzato in associazioni sportive(fondamentale per districarsi nel ginepraio di norme fiscali italiane)
Spero di essere stato esaustivo,auguro un imbocca al lupo a tutti i neo insegnanti di arti marziali...piu' siamo piu' grande e' la visibilita' delle nostre discipline."
Team waza: http://www.teamwaza.com/
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